lunedì 26 maggio 2014

Mehmet Murat Somer, "Scandaloso omicidio a Istanbul" ed. 2009

                                                       cento sfumature di giallo
                                                       Voci da mondi diversi. Medio Oriente
                                                        il libro ritrovato


Mehmet Murat Somer, “Scandaloso omicidio a Istanbul”
Ed. Sellerio, trad. Anna Lia Proietti Ergün, pagg. 301, Euro 13,00

   “Io sono una bella di notte e un uomo di giorno”, dice di sé il protagonista (o, forse, dovremmo abituarci subito a dire ‘la protagonista’) di “Scandaloso omicidio a Istanbul”, il romanzo sorprendente, divertente, anticonvenzionale, ironico, trasgressivo dello scrittore turco Mehmet Murat Somer. Di giorno, quando è uomo, il protagonista progetta sistemi antihacker per computer; di notte, vestito da donna, gestisce un club nel cuore di Bodrum, dove batte il cuore notturno di Istanbul. Un club frequentato da travestiti e omosessuali e da una clientela che ha gusti particolari.
    La trama del libro scatta quando una delle più ricercate ragazze del club (nome di nascita, Fevzi; nome femminile, Buse, cioè ‘Bacio’) si confida con la protagonista: ha paura; dopo aver bevuto aveva raccontato a qualcuno di una sua storia di anni prima, di avere delle fotografie molto compromettenti per una persona che occupava uno dei posti del potere; ora c’è stata un’intrusione nel suo appartamento, hanno buttato tutto per aria senza rubare niente; è chiaro che cercavano le fotografie: lei le ha portate a casa di sua madre, che è cieca. Va da sé che Buse verrà uccisa e senza che la polizia si agiti troppo: è un altro travestito che ha fatto la fine che si merita. E allora tocca alla protagonista, che è anche la voce narrante della vicenda, occuparsi della ricerca del colpevole, nonché di sottrarre la mamma cieca di Buse al pericolo. Soltanto che- tempo di rintracciarne l’indirizzo- la mamma di Buse è scomparsa e la vecchia che abita al piano di sopra di lei è morta con una pallottola in testa…

   Non c’è niente di nuovo nell’intreccio, come si vede; la godibilità e il piacere della lettura del libro di Murat Somer sono dovuti ad altro. Alla finezza con cui vengono tratteggiati i personaggi, prima di tutto- e con ‘finezza’ intendo sia che lo scrittore riesce a renderli vivi nella loro interiorità e nell’aspetto esterno, sia l’eleganza con cui parla di uomini che troppo spesso sono soggetti a definizioni grossolane. Con umorismo. La protagonista si guarda allo specchio e si piace: “snella, atletica, del tipo che definiscono da nuotatore”. Nessun intervento estetico per lei, sono tante le donne senza seno, che bisogno c’è del silicone? Si paragona alla principessa Stephanie di Monaco, capelli cortissimi, spalle larghe, fianchi stretti, ma il suo modello è Audrey Hepburn: c’è una scena fantastica in cui sceglie un abitino azzurro, pensando all’androgina elegantissima attrice nei film “Arianna” o “Vacanze romane” e domandandosi se sia il caso di mettersi anche i guantini bianchi stile Audrey- decide poi per il no, che magari non pensino che ha qualche malattia della pelle…
Sono tanti i rimandi a film e ad attori (modelli popolari di vita), tanti anche i richiami a brani musicali da parte dell’insolito protagonista che si trasforma in detective. Ma soprattutto ammiriamo l’uso dell’ironia, che può essere una divertita autoironia (trovo impagabile il dettaglio del finocchio che si prepara la sua bevanda preferita: tisana al finocchietto) oppure può diventare sferzante quando si rivolge al mondo esterno, ai personaggi famosi ipocriti e dalla doppia faccia di cui una deve sempre restare nascosta.
     La nostra protagonista invece esibisce con baldanza la sua doppia faccia e questa ‘doppiezza’ le dà qualcosa in più su cui lo scrittore gioca mirabilmente- una specie di duplice sguardo sulle cose, la capacità di vedere al femminile e al maschile nello stesso tempo. Con un risultato di giochi allo specchio un poco ambiguo ma tremendamente intrigante.

    Un libro da leggere, non ne sarete delusi. Sperando che la Sellerio ne pubblichi altri dello stesso autore.

la recensione è stata pubblicata su www.stradanove. net

Mehmet Murat Somer

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