Voci da mondi diversi. Giappone
cento sfumature di giallo
Matsumoto Seichō, “Un posto tranquillo”Ed. Adelphi, trad. Gala Maria Follaco
Quando arrivò la notizia, Asai Tsuneo si
trovava a Kobe.
Matsumoto
Seichō
cattura
subito l’attenzione del lettore. Asai Tsuneo evidentemente non è nel luogo in
cui vive di norma ed è da lì che probabilmente arriva la notizia, che deve
essere sorprendente. Infatti. È morta la moglie di Asai Tsuneo, non c’è modo di
dirglielo con cautela. È stata una cosa improvvisa, un infarto. Eiko soffriva
di cuore, aveva già avuto un’avvisaglia. Il medico, però, le aveva detto che
non c’era nulla di cui preoccuparsi, se Eiko avesse condotto una vita
tranquilla evitando sforzi e grandi emozioni. Tra le grandi emozioni, tra il
detto e il non detto, c’era anche il sesso e i rapporti tra Tsuneo e la moglie
si erano diradati- entrambi sembravano aver perso interesse per il sesso.
Al suo ritorno immediato a Tokyo, Tsuneo-
un funzionario del ministero dell’Agricoltura che mirava a fare carriera- aveva
saputo i dettagli. Eiko era fuori casa quando era stata colta dal malore. Aveva
cercato aiuto in una profumeria e lì era morta prima che il medico riuscisse ad
arrivare. Dapprima Asai Tsuneo non fa caso ai dettagli di quanto è accaduto,
poi si sofferma sulla stranezza del tutto. Sapeva che Eiko frequentava delle
lezioni per comporre haiku e che
andava in cerca di ispirazioni, ma che cosa ci faceva in quel rione così
lontano in cui non c’era proprio nulla? Proprio nulla no, c’erano degli
alberghi a ore. E nei pressi della profumeria dove era morta c’era una strada
in salita che portava a uno di questi alberghi. Sapendo che non doveva fare
sforzi, come mai Eiko aveva fatto quella strada? Quando un’amica della moglie
consegna ad Asai un quaderno con le sue poesie, due versi che parlano di
oggetti poco comuni aumentano le perplessità di Asai. Doveva forse pensare che
quell’acqua cheta della moglie fosse interessata a fare sesso con qualcun altro
che non era lui? Che magari lo incontrasse con regolarità negli orari in cui
lui, Asai, era al lavoro?Kobe
In “Tokyo express” abbiamo già apprezzato la cifra narrativa di Seichō. Non succede mai molto, non c’è la tensione narrativa tipica dei thriller- anzi, i brividi mancano del tutto. C’è però un gioco di intelligenza, la ricostruzione ad incastro di quello che è accaduto- sembra quasi che si stia cercando la soluzione di un problema di matematica.
In “Un posto tranquillo” è assente la figura dell’investigatore o del commissario di polizia, o meglio, c’è un investigatore privato a cui Asai si rivolge perché raccolga informazioni per lui. Ma è lui stesso, il marito che si scopre tradito, che elabora i dati, cerca prove, si apposta e pedina l’uomo di cui sospetta. E intanto svolge una doppia indagine- una per individuare chi fosse l’uomo con cui Eiko si incontrava, arrivando a collegare perfino la scossa di terremoto che si era avvertita il giorno della morte di Eiko con quanto era successo, e l’altra dentro se stesso. Asai Tsuneo non era geloso della moglie, non voleva vendicarsi. Che cosa lo spingeva allora nella sua ricerca?
Quello che sembrava un ‘giallo’ tranquillo
con una morte casuale ha un’accelerazione nella seconda parte dove, in ‘un
posto tranquillo’, accade qualcosa di drammatico che potevamo aspettarci, per proseguire
poi con un cambiamento radicale del protagonista. E c’è pure un nuovo tipo di
suspense che si avvicina alla curiosità.
Un romanzo per chi ama i giochi di
intelligenza.
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