lunedì 26 febbraio 2024

Selim Nassib, “Ti ho amata per la tua voce” ed. 2024

                                                     Voci da mondi diversi. Libano
  biografia romanzata


Selim Nassib, “Ti ho amata per la tua voce”

Ed. e/o, trad. Barbara Ferri, pagg, 240, Euro 18,00

 

      ‘Ti ho amata per la tua voce’- il poeta Ahmed Rami, che sentì cantare Umm Kulthum per la prima volta quando era giovanissima e il padre la faceva vestire da piccolo beduino per salire sul palcoscenico, si innamorò di lei sentendo la sua voce. Tutto l’Egitto l’ha amata e la ama ancora per la sua voce. Perché lei era l’Egitto, dava voce all’Egitto. C’è anche un significato nel fatto che Umm Kulthum non fosse il suo vero nome, che era Fatima. C’è un richiamo in quell’Umm che vuole dire ‘madre’ in arabo, c’è qualcosa che fa di lei la madre di tutti gli egiziani, qualcosa che la trasforma in leggenda.

  Ahmed Rami è l’io narrante del romanzo di Selim Nassib che segue tutta la vita della famosa cantante, fin dagli esordi, quando venne notata dal cantante Abu El Ala Mohamed e dal liutista Zakaria Ahmed che la invitarono a seguirli al Cairo.


Era impossibile per una giovanissima donna musulmana esibirsi in pubblico. Dovevano passare degli anni prima che Umm Kulthum (‘il mio beduino’ o ‘la piccola’, come la chiamerà sempre Rami) andasse al Cairo dal villaggio di Tamay al-Zahayra dove era nata. Poi prese il volo. Letteralmente, dopo altri incontri fortunati, come con El Kasabij, un virtuoso del liuto, e soprattutto con Ahmed Rami che scrisse 137 canzoni per lei.

Damasco, Beirut, Baghdad, Tripoli- le sue tournée la portavano in tutto il mondo arabo, lei e le sue canzoni erano diventate un collante per gli stati arabi. Cade la monarchia, Nasser diventa presidente d’Egitto, la voce di Umm Kulthum è quella che si sente a La Voce del Cairo. Rami trasforma per lei in canzoni le poesie più belle della tradizione araba, scrive per lei canzoni d’amore, del suo amore non corrisposto per lei- sarà un legame platonico che durerà mezzo secolo. Ma scrive anche canzoni patriottiche, una sorta di commento dietro la guerra per il canale di Suez e poi la guerra dei sei giorni, perché Umm Kutlhum ha cantato Il Corano ma anche l’indipendenza, l’amore ma anche la diga di Assuan.


     Il mondo arabo si ferma, ogni primo giovedì del mese, quando la radio trasmette il concerto di Umm Kulthum, sono in milioni ad ascoltarla. Perché la sua voce è magica, è ammaliante, assolutamente unica nel suo genere, capace di variazioni, di improvvisazioni, di ampliare il significato delle parole. La sua presenza in scena è carismatica, spesso vestita di verde, il colore dell’Islam, con un fazzoletto in mano,

     La voce narrante in prima persona, che non è quella dello scrittore ma del poeta che ha amato la cantante per tutta la vita, offre a Selim Nassib la possibilità di raccontare una storia dalle molte sfaccettature- è un narratore oggettivo e soggettivo. Ci parla della storia dell’Egitto, del passaggio dai sovrani Faruk e Fuad (di cui Umm Khultum fu amica) a Nasser che era un suo grande ammiratore, della distribuzione delle terre e dell’evoluzione dei costumi, e poi ci parla di lei, di se stesso e dell’amore per lei, del suo matrimonio (la moglie lo lasciò dopo una canzone dalle parole troppo rivelatrici) e di quello- di convenienza- di Umm Khultum. C’è una sorta di adorazione che traspare in tutto quello che racconta, in ogni parola che ha scritto per lei. E sullo sfondo c’è la musica, ci sono i concerti, è come una colonna sonora che ci accompagna, irretendoci.

Rami e la cantante

     È una figura grandiosa, quella che balza fuori dalle pagine del libro di Selim Nassib, un personaggio che ha soltanto Maria Callas come termine di paragone. La scena del suo funerale, a cui lo scrittore partecipa nelle vesti del poeta narratore, diventa un fiume di folla che passa la bara di spalla in spalla per darle l’ultimo addio. Era il 1975. Lei non c’è più ma la sua voce risuona ancora unificando tutto il mondo arabo, tuttora ogni primo giovedì del mese la radio egiziana trasmette la sua musica alle dieci di sera.

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