domenica 30 ottobre 2016

Tatiana de Rosnay, “Segreti di famiglia” ed. 2011

                                                Voci da mondi diversi. Francia
          il libro ritrovato

Tatiana de Rosnay, “Segreti di famiglia”
Ed. Corbaccio, trad. Valeria Galassi, pagg. 342, Euro 18,60


   Mélanie Rey è ricoverata in un piccolo ospedale di provincia. Ha avuto un incidente d’auto. Guidava lei. Suo fratello Antoine, seduto accanto a lei, è incolume. No, non aveva bevuto. Aveva iniziato una frase, voleva dire al fratello qualcosa di cui si era ricordata. E poi la macchina aveva sbandato ed era finita fuoristrada. Stavano ritornando a Parigi dopo un finesettimana che era stata una vacanza-regalo a sorpresa per Mélanie che compiva quarant’anni: Antoine aveva prenotato per loro a Noirmoutier, il luogo magico dove andavano da bambini insieme ai nonni e alla mamma. C’erano andati per l’ultima volta nel 1973 e la mamma, l’incantevole Clarisse con i lunghi capelli scuri, era morta nel febbraio del 1974. Poi nessuno, neppure il loro padre, aveva più nominato Clarisse. Il padre si era risposato e aveva avuto un’altra figlia. A questo punto, però, Antoine e Mélanie erano adulti e non vivevano più in casa.
Noirmoutier
    “Segreti di famiglia”: lo annuncia già il titolo, che la trama del romanzo di Tatiana de Rosnay è la storia di una famiglia e dei segreti che si nascondono dietro le porte delle due belle case parigine, quella dei nonni (solo la vecchia Blanche è ancora viva) e quella del padre, rinomato avvocato. Antoine, architetto, era sempre vissuto all’ombra del padre famoso e adesso è in crisi: la moglie lo ha lasciato per un uomo incontrato durante un viaggio. Antoine ha sofferto molto per il divorzio- ha perso tutto in un colpo solo, la casa, la moglie suo unico amore, i tre figli che ora passano con lui il finesettimana ogni quindici giorni e che gli pare di non conoscere più. E Mélanie, che assomiglia così tanto alla madre, è single, una storia d’amore importante alle spalle. Che cosa ha significato, per fratello e sorella, tornare a Noirmoutier dove c’è chi si ricorda ancora di loro, della bella famiglia che erano? E che cosa ha ricordato Mélanie, di così disturbante da farle provocare un incidente?
Inframmezzati ai capitoli dei ricordi, delle scene straordinarie della marea, che alternativamente cala e sale ricoprendo la via d’accesso all’isola sulla costa normanna (una metafora del meccanismo della memoria), ci sono stralci di lettere in corsivo. Indoviniamo che devono essere di Clarissa. Scritte a chi? Non di certo al marito.
Noirmoutier. La strada che scompare due volte al giorno
Mentre, a seguito di questo viaggio nel passato, Antoine si innamora di nuovo, altre cose succedono, di vita quotidiana con problemi di figli che crescono e intanto, uno dopo l’altro, i segreti si schiudono. Più di un segreto. Il più importante, che può anche essere il più sconvolgente, è quello che riguarda Clarissa e la sua morte (è sempre bene conoscere la verità? Mèlanie- che ha messo tutto in moto- non vuole sapere nulla di ciò che il fratello ha scoperto). Ed erano in parecchi ad esserne al corrente…C’è poi il segreto della malattia del padre. Se può fare male conoscere la verità a distanza di anni, una cosa invece è sicura e Antoine l’apprende dalla sua storia famigliare: non devono esserci segreti, non devono esserci né silenzi né zone d’ombra. E’ una lezione che cercherà di applicare con i suoi figli.

     Non è una storia straordinaria e neppure originale, quella del romanzo “Segreti di famiglia”. Ma Tatiana de Rosnay (e già lo abbiamo constatato ne “La chiave di Sarah”) sa raccontare. E sa intrattenere il lettore.

la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net


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