giovedì 11 febbraio 2021

Alice Basso, “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome” ed. 2016

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cento sfumature di giallo

Alice Basso, “L’imprevedibile piano della scrittrice senza nome”

Ed. Garzanti, pagg. 271, Euro 9,90

     Questo è il primo romanzo di Alice Basso che ha per protagonista la dottoressa Silvana Sarca- diamole, per una volta, il titolo che le compete e il nome completo, invece del diminutivo Vani che peraltro deve piacerle molto- a lei che è l’opposto di sua sorella Lara che è l’essenza della femminilità, bionda e dolce, sposatissima e con due marmocchi gemelli. Vani, che fa apposta ad esaltare la sua spigolosità, vestita di nero e con rossetto e smalto viola, ciuffo nero su un occhio alla Lisbeth Salander, non perde occasione per farsi beffe della sorella- non è che, per caso, ne è inconsciamente gelosa?

     La maniera in cui Vani riesce ad ottenere un impiego presso una rinomata casa editrice, è quantomeno geniale. È la dimostrazione stessa di quanto sia capace di fare proponendosi per un lavoro come ghostwriter. La capacità di Vani di ‘entrare nella testa’ degli altri è a dir poco eccezionale ed è quello che le permette, da perfetto camaleonte, di adottare lo stile dello scrittore o della scrittrice che firmerà il libro come se fosse stato lui stesso (o lei stessa) a scriverlo. Ed è anche fortunata ad essere chiamata a scrivere il secondo libro di Riccardo Ranzi, acclamato scrittore in crisi creativa. Quello che fa Vani è stupefacente, sarà un successone e quell’intesa che era nata tra Riccardo e la responsabile della sua gloria diventerà anche un’intesa privata. Difficile immaginare Vani innamorata, perché Vani è scontrosa e diffidente, a Vani non piace neppure la parola ‘innamorata’- sa di quelle sdolcinature che lei odia. Aveva ragione Vani ad essere diffidente…


    Se questa è la trama ‘rosa’, un poco stucchevole, del romanzo, ce n’è però un’altra ‘gialla’ che, insieme a Vani, ha come protagonista una scrittrice che si chiama Bianca, che si veste di bianco e ha una testa incoronata da capelli bianchi. Non possiamo non osservare il gioco di colori, ma il bianco è perfetto per una donna che dice di parlare con gli angeli e scrive dei loro messaggi angelici e buonisti. Vani deve scrivere il nuovo libro di Bianca, un lavoro che la disgusta, ma non può rifiutare. Finché Bianca esce per fare jogging e scompare.

    La trama ‘rosa’ prosegue in un crescendo che può essere doloroso per la nuova Vani risvegliata all’amore, ma per noi è a tratti esilarante- godiamo di riflesso di una sottile e straordinaria vendetta. E l’audacia e la sfrontatezza di Vani ci piacciono sempre di più. Diciamo che questa Vani in veste di Lisbeth Salander ci piace di più della Vani amoreggiante.


    La trama ‘gialla’ mette in risalto l’acutezza incredibile di Vani che lascia esterrefatto il commissario Barganza- un cinquantenne che è il riassunto di tutti i migliori commissari dell’immaginario del genere- e che lo porta ad offrire a Vani un lavoro come consulente della polizia. Come sottolinea Vani, una ghostwriter non è una profiler, ma quella sua capacità empatica di capire che cosa passi nella mente delle persone può essere di enorme aiuto.

    In questo primo romanzo della serie conosciamo non solo la sorella Lara e l’ambiente famigliare da cui Vani è fuggita, ma anche la ragazzina quindicenne che abita al piano di sopra di Vani. Morgana è bravissima a scuola, ha un vero dono con le parole, è molto timida. Per imitare Vani, a cui va tutta la sua ammirazione, prende a vestirsi di nero: è un doppio di Vani, è una Vani più giovane, Vani come era un tempo.

    Stile mordace e brillante. Una lettura piacevolissima.






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