sabato 13 febbraio 2021

Alberto Beonio-Brocchieri, “Marc de Fer” ed. 2021

                                                                            Casa Nostra. Qui Italia

        romanzo storico
      romanzo di formazione

 Alberto Beonio-Brocchieri, “Marc de Fer”

Ed. Simonelli, pagg. 403, Euro 6,99 (formato kindle)

    Marc dei Cuisiniers. Marc de Fer. Tenente Marc de Fer. Capitano Marc de Fer. Colonnello Marc de Fer. Monsieur Marc de Fer le Comte de Gaillac: ecco l’ascesa di questo personaggio che domina le pagine del romanzo storico di Alberto Beonio Brocchieri.

Eri un servo, con solo intelligenza e coraggio- gli viene detto alla fine. Perché la sua famiglia era stata da sempre al servizio del conte de Ferréol- erano dei semplici contadini. Poi il padre di Marc aveva salvato il conte, facendogli scudo con il suo corpo e rimanendo lui al suo posto sotto il peso di una trave crollata. Una vita per una schiena spezzata, un podere e una locanda per delle gambe divenute inutili, un servizio nell’esercito e il grado di tenente per Marc per renderlo degno di sposare la figlia del conte. E così Marc dei Cuisiniers (il nome con cui tutti conoscevano ormai la sua famiglia) era partito per addestrarsi alla guerra, senza sapere che cosa lo aspettava, con il solo desiderio di rendersi degno della contessina.

     In Francia regna Luigi XIII, l’erede al trono non è ancora nato, sarà accolto con tripudio quando viene al mondo e sarà il futuro re Sole. La realtà in cui il ragazzo di campagna Marc viene catapultato è quella della guerra cosiddetta ‘dei trent’anni’ perché durò dal 1618 al 1648- uno dei peggiori conflitti armati che coinvolse più o meno tutte le potenze europee. Marc, preso sotto l’ala del capitano de Ferréol, cugino del conte, si distingue presto per ardire e per intelligenza.

Luigi XIII

    “Marc de Fer” è allo stesso tempo un romanzo storico e un romanzo di formazione, un romanzo di guerra e un romanzo d’amore, un romanzo che parla di lealtà e di legami di amicizie e di oltraggiosi tradimenti.

Quando Marc si allontana dalla locanda sul miglior cavallo del conte, è poco più che un ragazzo. Pensa di guadagnarsi quel grado- tenente- e di tornare a riprendere la sua vita. Tornerà, sì, ma due volte. La prima volta sperimenterà su se stesso la ferita del tradimento. Così bruciante da fargli voltare le spalle e darsi per morto, perché nessuno sappia che è tornato e che è stato umiliato. Ci vorranno anni, non per dimenticare- quello, mai-, ma per capire che i legami di sangue non si spezzano con un falso certificato di morte, che le radici affondano in profondità e non è facile divellerle. Il secondo ritorno sarà circonfuso dell’aura della sua neo-nobiltà conquistata sul campo delle battaglie, con l’intelligenza e l’astuzia che, più di una volta, gli hanno fatto sventare congiure e salvare la vita del principe di Condé, con il ‘cervello fino’ dell’ex contadino che gli ha fatto escogitare strategie di attacco e difesa degni dei famosi trattati sulla guerra.

    C’è altro ancora in questo personaggio che abbiamo incominciato ad amare apprezzando le sue reazioni agli ordini che gli vengono dati- quando gli viene comandato di sparare ad un cane per metterlo alla prova (esegue, ma quanto gli pesa), quando razziano il cibo ai contadini (“parlavano francese come noi. Facciamo la guerra contro di loro?”), quando- è questo è l’ordine peggiore- deve stuprare una ragazzina (il ricordo di quello a cui non ha potuto sottrarsi tormenterà Marc per sempre). Amiamo la sua eticità, il suo distinguere tra bene e male senza autogiustificarsi. Amiamo il suo entusiasmo, quando accoglie come un’arte le lezioni del maestro di spada, il suo stupore incantato quando vede per la prima volta il mare (ci ricorda Carlino che scopre il mare ne “Le confessioni di un italiano” di Ippolito Nievo), la sua umiltà quando impara a leggere, la sua capacità di coniugare il potere che- se ne rende ben conto- lo sta cambiando e un comportamento equo che gli assicura la devozione dei suoi uomini, il suo distinguere fra sesso e amore, il suo mantenere la sua dignità mettendo in chiaro con la marchesa attempata che non può comprare le sue prestazioni.

Luigi XIV il futuro Re Sole

    Intorno a questo personaggio dominante ruotano delle donne, ognuna un frammento della sua vita- la madre, la sorella, il primo amore, la marchesa, Arianne (la tentazione della sicurezza) e Magdalene, la maga delle erbe, colei che cura il corpo e l’anima, lo spirito indipendente che toccherà a lui, l’invitto Marc de Fer, rincorrere.

    Azione e sentimento, guerra e pace. Il fascino del romanzo di una volta che non perde mai la sua attualità. Appassionante, da leggere.

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A breve seguirà intervista con lo scrittore


 

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