Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
cento sfumature di giallo
Dean Koontz, “The Eyes of Darkness”
Ed. Headline, pagg. 388, formato Kindle
Euro 3,49 (solo 1,99 quando io l’ho comprato. No comment)
Il romanzo di Dean Koontz, pubblicato
per la prima volta nel 1981, dovrebbe uscire in italiano il 20 di marzo con il
titolo “Abisso”, pubblicato da Time Crime. Chissà. Forse uscirà prima in ebook.
In questi giorni drammatici di pandemia da coronavirus, in cui ogni notiziario
è un bollettino di guerra e la sirena delle ambulanze significa soltanto una
cosa, mi ha incuriosito questo libro di cui una pagina è circolata in rete-
parla di un medico cinese che ha defezionato, fuggendo dalla Cina negli Stati
Uniti con l’esemplare di un virus sviluppato nei laboratori di Wuhan. Un’arma
perfetta che colpisce solo gli esseri umani. È stato profetico, Dean Koontz?
Quello del bioterrorismo non è un discorso nuovo e non intendo darvi qui
informazioni che si possono trovare in internet. È sempre di internet la
notizia che Dean Koontz ha apportato modifiche al suo libro dopo la caduta dell’Unione
Sovietica, nel 1996.
Mentre in clima di Guerra Fredda il nemico era la Russia,
la versione originale del romanzo collocava in una cittadina chiamata Gorki
Leninskie il laboratorio in cui veniva creato il virus Gorki-400, letale al
100% e dopo solo quattro ore di incubazione. Dopotutto non è una coincidenza
che, rimaneggiando la trama, Dean Koontz abbia sostituito Gorki con Wuhan: dal
1951 c’è a Wuhan il maggior istituto di virologia cinese. Dovremmo piuttosto
domandarci se è una coincidenza che l’epidemia che doveva trasformarsi in
pandemia oggi, nel 2020, abbia avuto inizio a Wuhan e non, per dire, a Shanghai
o a Calcutta o a Mogadiscio.
Ho comprato il libro perché mi incuriosiva e costava pochissimo in
inglese. E meno male perché, al di là di questo riferimento che ci tocca in
modo particolare, non è un grande romanzo e, tutto sommato, la trama è banale e
piuttosto prevedibile, sulla scia dei romanzi horror e con fenomeni
parapsichici spinti veramente al di là del credibile anche per chi ci crede.
Istituto di virologia di Wuhan |
Tina Evans ha perso il suo bambino due anni prima- un incidente durante
una gita con gli scout. Non le avevano lasciato vedere il corpo, le avevano
detto che per lei era meglio così. Ora Tina ha la sensazione che Danny sia
ancora vivo. Fa dei sogni raccapriccianti, nella stanza di Danny accadono cose
che solo la presenza di un Poltergeist
potrebbe spiegare. E se fosse che il bambino vuole farle arrivare dei messaggi?
Se fosse che vuole farle sapere che è vivo e che ha bisogno di aiuto? Se fosse
che la sta chiamando a sé?
Tina, che si è separata dal marito dopo la morte di Danny, incontra un
nuovo amore, un uomo che fa l’avvocato e che era, in passato, nei Servizi.
Insieme si metteranno in cerca della verità sull’incidente in cui morirono
tutti i ragazzini e i loro accompagnatori. Ovvio che sia una ricerca piena di
pericoli perché nessuno deve sapere del laboratorio nascosto nella montagna
dove si sperimenta il virus Wuhan-400. Ovvio che Tina e Elliot si lascino
qualche morto alle spalle. Ma c’è il piccolo Danny che, in una maniera tutta
sua e che Tina riesce ad interpretare, li protegge e li guida.
Un libro da leggere per curiosità. In un altro momento non lo avrei
letto.
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