lunedì 16 marzo 2020

Coronavirus 2020


                                                   Emergency


Khajuraho 16 marzo 2019
La foto è dello scorso anno. Non ho voluto mettere una foto di Milano, tristissima e vuota. Ho fatto ricorso a quello che Wordsworth definiva "that inward eye which is the bliss of solitude"- quell'occhio interiore che è la benedizione della solitudine. Benedetta sia la memoria delle cose belle.

     Non mi piace mettere dei post personali su questo, che è un blog in cui si parla di libri. Ma è un momento speciale, un momento che si è dilatato nel tempo e che ci ha fatto perdere la nozione del tempo interrompendo ogni nostra routine.
   È più di una settimana che non metto piede fuori casa, dovrei avere tanto tempo libero per leggere e aggiornare il blog. Invece non l’ho fatto e volevo chiedere ai miei lettori di pazientare se non lo farò con regolarità. Ho la strana sensazione di stare vivendo dentro il peggiore romanzo distopico che abbia mai letto ed è questo romanzo che mi distrae.
    Peraltro combatto come posso questa guerra dove il nemico è invisibile. Sono convinta che ci voglia un’autodisciplina giornaliera per non lasciarsi andare alla deriva. Forse manco di concentrazione ma la mia giornata inizia con esercizi di ginnastica, prosegue con lavarsi e vestirsi di tutto punto, con collana e orecchini come se dovessi incontrare qualcuno, per dedicarmi poi a rispolverare il tedesco (la lingua straniera che so meno) prima di proseguire con le letture dei libri di cui vi parlerò. Il pomeriggio è dedicato a seguire online i nipotini, uno dopo l’altro- e sono cinque in età scolare-, aiutandoli con i compiti e le lezioni, sostituendomi agli insegnanti che, purtroppo, non fanno quello che dovrebbero.
    Termino con parole di augurio per tutti. Perché usciamo rafforzati da questa prova. Perché sia occasione di riflessione. E cercherò di essere più puntuale nel proporvi suggerimenti di lettura.
   

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