domenica 19 marzo 2023

Kiran Millwood Hargrave, “L’albero della danza” ed. 2023

                       Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda

romanzo storico

Kiran Millwood Hargrave, “L’albero della danza”

Ed. Neri Pozza, trad. A. Zabini, pagg. 332, Euro 19,00

 

   Due fatti storici che si possono controllare in Internet sono lo sfondo del romanzo di Kiran Millwood Hargrave che, ancora una volta dopo il bellissimo “Vardø. Dopo la tempesta”, ci porta nel passato con una storia di donne, delle loro sofferenze e del loro coraggio in un ruolo soggetto a quello degli uomini.

    Il 7 novembre 1492 un meteorite cadde in un campo di grano nei pressi di Eisensheim, in Alsazia (allora in Germania e oggi in Francia). Si può vedere tuttora nel museo della città. Nel quindicesimo secolo un evento così straordinario non poteva trovare una spiegazione scientifica, si colorava di superstizioni e di presagi funesti.

   Nel luglio del 1518 a Strasburgo, in Alsazia, si verificò quella che venne chiamata ‘la piaga del ballo’ o ‘l’epidemia del ballo’: una donna, Troffea, iniziò a ballare per le strade. Non era una vera e propria danza, ma una sequenza di movenze scoordinate. Ballò per una settimana, a lei si unirono un centinaio di donne che poi diventarono 400. Dopo un mese si iniziavano a contare i morti per sfinimento, attacco cardiaco, ictus. Quanto alle cause, si sono fatte parecchie ipotesi ad iniziare da una isteria di massa originata forse da intossicazione alimentare dovuta alla segale cornuta (lo stesso alimento a cui si attribuì il fenomeno che portò al processo alle streghe di Salem in America).

il meteorite di Eisensheim

     Fa caldissimo, quell’estate del 1518. Le donne danzano in piazza a Strasburgo e nella fattoria dei Wiler Lisbet si occupa delle api che sono la fonte di guadagno per la famiglia. Lisbet è incinta e attende questo bimbo con paura e ansia- è la sua tredicesima gravidanza, tutti gli altri bambini sono morti, a volte anche prima di venire al mondo. E c’è un luogo nella foresta che è un piccolo santuario per lei. E’ quello che chiama ‘l’albero della danza’- ai suoi rami ha appeso nastri per ogni piccolo che non ha vissuto, porta regalini a quei bambini che hanno un nome per lei, se non per il marito.

    Si sente sola, Lisbet. Il marito non la cerca più, la suocera pare ostile. Per fortuna ha un’amica, una ragazza solare che mette al mondo un figlio dopo l’altro. Poi torna Agnethe, la sorella di suo marito. Ritorna da un esilio di sette anni passati da un monastero in montagna. Ha i capelli rasati a zero- che colpa aveva commesso? Tutti tacciono. Lisbet non sa interpretare gli sguardi che intercorrono tra la cognata e la sua amica, tra il marito di questa e la cognata.


A complicare le cose, in questa atmosfera incandescente, due musicisti, fatti venire per disciplinare in qualche maniera il ballo delle donne in piazza, sono alloggiati nella fattoria del marito di Lisbet. E uno di loro, un immigrato turco, ha una sensibilità e una empatia che, suo malgrado, conquista il cuore di Lisbet, la donna che è cresciuta convinta di essere segnata perché nata la notte in cui il meteorite si è abbattuto sul campo di suo padre.

      Avevamo avuto il sospetto, ma è soltanto a metà libro che avremo la certezza di quale colpa si sia macchiata Agnethe, una donna fiera che non si lascia piegare e difende il suo diritto ad essere se stessa. E c’è un’evoluzione, una crescita interiore delle quattro protagoniste donne- Lisbet, la suocera, l’amica e Agnethe. Succede a loro quello che succede alle donne che ballano come invasate, liberandosi dalle costrizioni. Loro quattro riescono a liberarsi senza ballare sulla piazza o, se lo fanno, è per nascondersi nella folla. Si riappropriano del loro diritto di amare senza sentirsi in colpa.

     I tempi non sono maturi, tutto finirà in tragedia in questo romanzo che esplora diversi tipi d’amore e di amicizia- una luce in tempi bui di superstizione, pregiudizi e di una religione gretta.

Leggere a Lume di Candela è anche una pagina Facebook



Nessun commento:

Posta un commento