sabato 13 agosto 2022

Helga Flatland, “Una famiglia moderna” ed. 2022

                                                                          vento del Nord    

         storia di famiglia

Helga Flatland, “Una famiglia moderna”

Ed. Fazi, trad. A. Storti, pagg. 320, Euro 18,00

  Un’idea bellissima, quella di Sverre, di offrire a tutta la famiglia- moglie, le due figlie, una con il marito e l’altra con il compagno, il figlio, i due nipotini- un viaggio a Roma dove avrebbero festeggiato il suo settantesimo compleanno.

La vacanza inizia in maniera gioiosa. Non c’è niente di più bello che passare dalla grigia Norvegia all’assolata e allegra Italia per una famiglia così unita in cui ognuno ha sempre preso parte alla vita dell’altro.

    Poi…il fulmine a ciel sereno. Durante il pranzo Torill, la moglie di Sverre, annuncia che lei e Sverre si separeranno. Ma come? Perché? A settant’anni? Dopo una vita insieme? Sì, da un po’ le cose tra di loro non andavano più bene. Per i figli la notizia del tutto inattesa è un trauma. E, dopo questo preambolo, la narrazione- un’esplorazione della reazione di ognuno, una rielaborazione dei rapporti famigliari, tra le sorelle, tra le sorelle e il fratello, e dell’idea di coppia e di matrimonio- procede secondo tre diversi punti di vista, quello di Liv, la sorella maggiore, di Ellen, la secondogenita, e di Håkon, il figlio tanto desiderato nato dieci anni dopo Ellen.


     È soprattutto Liv a sentirsi in qualche modo tradita. Le sembra che le abbiano mentito. E, nello stesso tempo, in questo momento così difficile, si rende conto di come sia fragile un legame matrimoniale, di come possa traballare anche la sua stessa unione con il marito, sotto la pressione delle ansie che le provoca il figlio adolescente e quelle del lavoro. È poi così strano, così incomprensibile che i suoi genitori, finalmente liberi dopo che anche l’ultimogenito era andato via da casa, avessero deciso di separarsi?

   Ogni coppia ha i suoi problemi. La trentottenne Ellen sembra aver trovato l’uomo giusto, ma lo stress della delusione mensile per un mancato concepimento li porta ad una rottura.

    Quanto a Håkon, le sorelle e la madre si sono chieste spesso se sia ‘gay’ perché è sempre accompagnato da amiche sempre diverse. Håkon fatica a far capire la sua idea di amore e di coppia. Semplificando parecchio, Håkon è per la coppia aperta, per il rifiuto di un legame obbligato che sa di contratto. Finché si innamora.


    Proseguendo la lettura comprendiamo a poco a poco quello che la scrittrice vuole dirci. Con straordinaria leggera profondità, con velato umorismo ed ironia, ci rendiamo conto che ognuno è un individuo a sé, ognuno ha la sua storia e la sua vita e non esiste una regola valida per tutti. Il microcosmo di una famiglia con tre figli adulti, un nipote adolescente e una bambina in età di asilo offre una molteplicità di spunti per comportamenti diversi ed è interessante e istruttivo osservare come ogni personaggio condivida ricordi comuni, così uguali ed eppure così differenti, come una coppia di marito e moglie abbia saputo prendersi la responsabilità di essere prima di tutto un padre e una madre, come l’ordine di nascita dei tre figli abbia inciso sul loro carattere e sulle dinamiche dei rapporti tra di loro.

    Una famiglia moderna, capace però di poggiarsi su valori che non hanno una scadenza, diventa la storia di quattro famiglie che seguono ognuna la sua strada, senza mai tralasciare di coltivare, però, il sentimento che è il fondamento su cui poggia l’unione famigliare- tutti per uno, uno per tutti, come i moschettieri. Se Torill viene ricoverata in ospedale, Sverre, l’ex marito corre al suo fianco, le due sorelle sono sempre pronte a prestare orecchio ai dispiaceri dell’una o dell’altra, a sostenere il fratello minore che vorrebbe sganciarsi dalle regole monogamiche della famiglia tradizionale.

     Una bella lettura.

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