martedì 23 agosto 2022

Jurica Pavičić, “Acqua rossa” ed. 2022

                                                   Voci da mondi diversi. Croazia

cento sfumature di giallo

Jurica Pavičić, “Acqua rossa”

Ed. Keller, trad. Estera Miocic, pagg. 367, Euro 18,50

 

     23 settembre 1989. Un villaggio sulla costa dalmata. È una serata di festa, quel sabato del 23 settembre. C’è musica, si balla, si beve, si mangia. Una ragazza di diciassette anni, Silva Vela, non torna a casa. Né la mattina della domenica né mai. È scomparsa. Le indagini sono affidate all’ispettore Gorki Šain. Soltanto nel 2016, ventisette anni dopo, si arriverà alla soluzione del mistero. Quasi trent’anni in cui non è solo una ragazza ad essere scomparsa ma tutto un mondo, e il rosso di cui si tinge il mare davanti agli occhi di Gorki non è solo il rosso del sole al tramonto, o quello ormai scolorito di una vittima, ma è anche il rosso ‘passato di moda’ come colore di un partito, il rosso del sangue di due guerre. E il fascino di questo insolito romanzo di indagine poliziesca è proprio in questo vasto affresco storico del paese che una volta si chiamava Jugoslavia.

   Dopo aver ballato una notte intera, dopo aver amoreggiato con il figlio del panettiere (il suo fidanzatino, però, era un altro e quella notte si trovava sull’autobus di ritorno da Spalato), di Silva si perdono le tracce. Ma quante sono le adolescenti che scappano di casa? Oltretutto viene fuori che le compagnie frequentate da Silva non erano poi tanto per bene, girava droga, forse spacciava lei stessa. E c’era una testimone che aveva parlato con lei, in coda per acquistare un biglietto per andare…dove? La testimone non lo sapeva, però era certa fosse lei. Quando? Sabato 23 settembre? Ma no, doveva essere la domenica mattina.


   Una data che ritorna ancora ed ancora, quel 23 settembre, perché la vita si è fermata quel giorno, prima di tutto per i genitori e il fratello gemello di Silva, e poi per gli altri implicati nel caso, il figlio del panettiere, il fidanzatino, l’ispettore. È come un compleanno mancato, quel 23 settembre. Ad un certo punto la polizia smette di indagare oltre. Se Silva è andata all’estero, avrà avuto qualche motivo, si farà viva quando vuole lei. Solo il gemello Mate non si arrende. Continuerà a cercarla per ventisette anni, seguendo ogni labile traccia, senza arrendersi.

   L’anno era il 1989. L’ultimo anno del comunismo. L’ultimo anno dei ritratti di Tito appesi negli uffici e nelle case. L’ultimo anno in cui il nome di Gorki (voluto dal nonno partigiano in onore dello scrittore russo) era un nome onorevole, prima che anche la statua al nonno partigiano venisse abbattuta. I ragazzini poco più grandi di Silva saranno arruolati (il figlio del panettiere è felice di partire e scansare le occhiate malevole, non sa che cosa lo aspetta), l’ispettore viene sollevato dall’incarico (lo ritroveremo che cerca di acquistare terreni per conto di un’impresa immobiliare irlandese che vuole edificare un villaggio turistico, ‘tuo nonno sparerebbe subito ad uno come te’, gli dice una vecchia raggirata perché venda la sua proprietà), un ex spacciatore assume ruoli di comando, il fidanzatino si imbarca per mari lontani.


   Sono trent’anni che hanno cambiato tutto, ma proprio tutto nella ex Jugoslavia e nel paesino dalmata diventato meta turistica. Hanno portato il consumismo e la corruzione. E una soluzione inaspettata.

   La narrativa scorre veloce, i capitoli sono intitolati ai vari personaggi su cui si sposta l’attenzione, mentre gli anni si susseguono con il solo punto fermo di una notte di settembre. Le persone cambiano, di dentro e di fuori. Sarebbero cambiate comunque, ma come sarebbero se Silva non fosse scomparsa? che direzione avrebbe preso la vita del fratello gemello che aveva interrotto gli studi per dedicarsi alla ricerca di lei? e quella dei genitori? e del panettiere? e del fidanzatino che è diventato un colosso obeso? e di Gorki? Silva aveva rovinato la vita a tutti. Era lei che l’aveva rovinata oppure…?

   Questo non è un comune ‘giallo’, leggetelo per quello che vi dice della Storia.


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