mercoledì 27 maggio 2020

Gill Hornby, “Miss Austen” ed. 2020


                           Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
   biografia romanzata

Gill Hornby, “Miss Austen”
Ed. Neri Pozza, trad. A. Zabini, pagg. 278, Euro 18,00

      È il 1840. Cassandra Austen, sorella di Jane, arriva alla canonica di Kintbury. Il reverendo Fowle è morto da poco, la figlia Isabella deve traslocare per lasciar posto al nuovo curato e Cassandra vuole esserle vicino in questo momento doloroso- dopo tutto sono ‘quasi’ parenti: Cassandra era stata fidanzata di Tom, zio di Isabella, morto in una disgraziata avventura di mare. Ma c’è un altro intento nella visita di Cassandra. Sia lei sia la sorella Jane erano state molto amiche della madre di Isabella con cui avevano intrecciato una fitta corrispondenza. Jane è morta da ormai più di vent’anni e i suoi libri hanno acquistato una certa fama (e ne acquisteranno sempre di più), l’anziana Cassandra deve mettere le mani sulle lettere prima che finiscano sotto occhi indebiti. Non sa quali confidenze Jane possa aver fatto all’amica e non può permettere che, se divulgate, qualsiasi ombra possa calare sulla memoria della sorella.
     Leggendo “Miss Austen”, basato sulla corrispondenza della famosa scrittrice (nessuna delle lettere riportate nel libro è, però, originale), ci pare di leggere un romanzo di Jane. Non solo proviamo una sensazione estraniante sentendo ‘leggere’ dai protagonisti, ad alta voce, stralci dei suoi romanzi, ma vi ritroviamo la stessa atmosfera, la stessa piccola vita di una canonica in un villaggio nella dolce campagna inglese.
Jane Austen
Di più. Incontriamo dei personaggi- persone vere che Jane e Cassandra Austen hanno veramente frequentato- che sembrano essere la copia di altri, inventati, che conosciamo benissimo dalle opere di Jane e che, adesso, ci paiono più reali ancora di questi. È come un gioco di specchi o di ombre- viene da chiedersi chi sia vero e chi sia la copia romanzata. Il mondo femminile con tutte le sue limitazioni, di cui abbiamo letto nelle pagine di Jane, rivive qui, sia nei ricordi-flashback di Cassandra sia nei nuovi avvenimenti che rivelano quanto poco sia cambiato nell’arco di mezzo secolo. Il matrimonio- e non il matrimonio romantico, privilegio di poche, ma il matrimonio come unica possibile soluzione per una vita dignitosa per una donna senza molti mezzi- è ancora il centro del romanzo. “Ho sempre affermato l’impossibilità dell’amore senza denaro, eppure deve essere ancora possibile sperare che, con il denaro e il trascorrere del tempo, possa svilupparsi l’amore…”- è la riflessione disperata di Jane (così come la ricorda la sorella) dopo aver accettato una proposta che poi rifiuterà nel giro del giro di ventiquattr’ore. No, Jane non si era lasciata comprare, il matrimonio senza amore non faceva per lei. Solo l’amore avrebbe potuto alleggerirle il sacrificio di dover rinunciare alla scrittura, se questa fosse stata incompatibile con i nuovi doveri. Essere nubili e ricche- se solo fosse possibile- sembra essere una sorte migliore che essere assoggettate ad un uomo, rinunciando a se stesse.
Cassandra
    Tra presente e passato entriamo nell’intimità delle due sorelle, di Cassandra che si sente legata per tutta la vita ad una promessa di fedeltà eterna, di Jane, così intelligente e critica, così interamente dedicata alla creazione letteraria da non cercare un affetto diverso da quello della sorella, amica, confidente. Sono donne, quelle che animano il romanzo, che sanno ben poco della realtà dell’amore, e forse il destino, che riserva a Cassandra un futuro di vedova senza mai essere stata moglie, la protegge anche dalla delusione di legarsi ad un uomo con cui ha ben poco in comune tranne l’attrazione fisica.
     Un soffio di novità arriva, invece, con Isabella, la figlia affranta all’inizio del libro. Affranta perché orfana, senza soldi e senza casa, obbligata a pregare le sorelle perché la ospitino. Ed ecco che, in una scena (ispirata ad un romanzo di Jane) che sembra quella di una commedia in cui le serve sono più realiste delle padrone, la mossa furba di una domestica spalanca la porta del matrimonio per Isabella. Proprio perché è orfana, può accettare il corteggiamento di un uomo degnissimo che però suo padre considerava inferiore, un medico- la borghesia lavoratrice avanza!
     Un romanzo piacevole per rivivere le atmosfere degli ineguagliabili romanzi di Jane Austen.

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la recensione sarà pubblicata su www.stradanove. it



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