sabato 18 novembre 2017

Jessica Fellowes, “L’assassinio di Florence Nightingale Shore” ed. 2017

                                    Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
      cento sfumature di giallo
      FRESCO DI LETTURA

Jessica Fellowes, “L’assassinio di Florence Nightingale Shore”
Ed. Neri Pozza, trad. Maddalena Togliani, pagg. 391, Euro 18,00


  Il 12 gennaio 1920 Florence Nightingale Shore, nipote della mitica infermiera Florence Nightingale conosciuta come “La signora con la lampada”, fu aggredita sul treno diretto da Londra a Brighton e morì pochi giorni dopo. Questo il fatto reale da cui prende l’avvio il romanzo di Jessica Fellowes, inventando una trama di indagine poliziesca che coinvolge un giovane della polizia ferroviaria, una ragazza in fuga da uno zio losco e la sedicenne Nancy Mitford, la maggiore delle famose sei sorelle Mitford che tanto avrebbero fatto parlare di sé.
    La guerra è finita da soltanto un paio di anni, la Gran Bretagna soffre ancora per le restrizioni imposte nello sforzo per risollevarsi, Florence Nightingale Shore è appena andata in pensione dopo aver servito l’esercito in qualità di infermiera (come l’altra Florence in un’altra guerra) sul fronte più drammatico, quello dove si è combattuta la battaglia di Ypres in cui il gas tossico usato per la prima volta dal nemico aveva avuto effetti devastanti. Florence sale sul treno che la porterà al mare. Un’amica, Mabel, è venuta a salutarla. Per qualche motivo c’è una strana tensione fra le due donne. Un uomo entra nello stesso scompartimento in cui si è accomodata Florence.

    Coincidenza vuole che una ragazza di neppure vent’anni stia viaggiando verso il mare come Florence. Louisa è con uno zio che non merita questo nome- è lui che le ha insegnato a rubare quando era ancora una bambina e ora la sta forzatamente accompagnando a Hastings da un amico. L’amico gli darà dei soldi. Per che cosa, in cambio, possiamo immaginarlo. E Louisa approfitta di una fermata per saltare giù dal treno. Sarà soccorsa da un poliziotto occhialuto che viene preso di mira dai fratelli perché è stato riformato e non è andato al fronte, grazie ad una buona parola di un’amica sarà assunta come aiuto governante nella casa di campagna dei Mitford- a Louisa non sembra vero. Anche perché Nancy Mitford si comporta da subito in maniera amichevole con lei.
Asthall Manor, dimora dei Mitford
    Ecco sul palcoscenico i personaggi principali del romanzo che procede alternando capitoli leggeri, di vita in una famiglia che ricorda quella di “Downton Abbey” o i Cazalet, con ricevimenti e balli e incontri con uomini interessanti, e altri capitoli che riguardano l’inchiesta sulla morte di Florence che, però, finisce per arenarsi ben presto. Se non fosse che il poliziotto occhialuto si intestardisce a proseguire le indagini per conto suo, aiutato dalle due ragazze che si divertono a giocare a fare i detective (hanno delle buone intuizioni, però, e anche una buona dose di sfacciataggine). Lo sfondo è quello della guerra, purtroppo ancora presente nella memoria di chi l’ha combattuta- il padre di Nancy, il suo corteggiatore un poco misterioso che di notte ha gli incubi e grida, e anche Florence ne parla in alcune lettere che segnano una traccia elusiva che può aiutarci a indovinare chi sia stato l’assassino.
la famiglia Mitford

     E’ un thriller gentile, quello di Jessica Fellowes, il primo di una serie che ha per sottotitolo “I delitti Mitford”. Molto in stile ‘Agatha Christie’, con la sorpresa finale dell’identità del colpevole, con una narrazione che procede con leggerezza, senza grandi scossoni, a metà tra commedia di maniera e libro di indagine poliziesca, una squisita ricostruzione ambientale in cui le future celebri sorelle Mitford sono ancora troppo giovani per mostrare una personalità spiccata, ad eccezione di Nancy, già molto bella, un poco civetta, un poco ribelle, molto disinvolta. Chi predilige i thriller da brivido o di ampio respiro, non scelga “L’assassinio di Florence Nightingale Shore”. Sarà perfetto, invece, per chi cerca una lettura distensiva, un mix di giallo e di rosa con un pizzico di storia sullo sfondo di una di quelle grandi dimore di campagna inglesi dall’aria romanticamente nobile, con campanelli che suonano ai piani bassi per chiamare la servitù ai piani alti. 

la recensione e la successiva intervista saranno pubblicate su www.stradanove.net


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