venerdì 13 agosto 2021

Guillermo Martínez, “I delitti di Alice” ed. 2021

 

                        Voci da mondi diversi. America Latina

cento sfumature di giallo

Guillermo Martínez, “I delitti di Alice”

Ed. Marsilio, trads. Valeria Raimondi, pagg.264, Euro 17,00

 

    1994. Oxford. Il protagonista e io narrante de “I delitti di Alice”, terzo volume della saga poliziesca “La serie di Oxford” dello scrittore e matematico argentino Guillermo Martínez, si trova da due anni nella cittadina universitaria inglese per seguire un corso di logica matematica. È argentino e ha un nome impronunciabile che, perciò, non viene mai detto. Il fatto che il narratore sia uno straniero ha la sua importanza- del famoso ospite di Oxford, Lewis Carroll il cui vero nome era Charles Dodgson, che aveva insegnato matematica oltre ad essere ministro della chiesa anglicana, lui sa poco, ha letto solo “Alice nel paese delle meraviglie” e un’altra opera minore, della sua vita privata non si è mai interessato. Adesso apprende che manca una pagina nel diario di Carroll del 1863 e che si è speculato molto sul possibile contenuto di quella pagina che doveva essere scottante, se qualcuno si è preso la briga di strapparla- c’era qualche compromettente riferimento alla ‘passione’ di Carroll per Alice Liddell che aveva undici anni all’epoca?

Alice Liddell

    La confraternita intitolata a Lewis Carroll si appresta a pubblicare un’edizione critica dei diari ed ha incaricato una giovane dottoranda di fare un lavoro di revisione di tutte le pagine conservate nella casa dello scrittore a Guildford, diventata ora un piccolo museo. Scatta qui la trama ‘gialla’ di questo appassionante romanzo che si svolge lungo un duplice mystery da scoprire: chi è pronto a commettere dei delitti perché non si sappia quale confessione contenga la pagina strappata e casualmente ritrovata dalla dottoranda e che cosa mai sarebbe il ‘segreto’ di Lewis Carroll?

    

Lewis Carroll

Incidenti che non sono banali incidenti anche se, purtroppo, hanno un esito quasi mortale, morti giustificate da condizioni fisiche non ottimali e che, tuttavia, qualcuno ha fatto accelerare, e poi, a ben guardare, tutti gli ‘attentati’ seguono il modello di episodi del capolavoro di Lewis Carroll, si riferiscono tutti a qualcosa che accade ad Alice. Una sequenza che fa pensare al famoso giallo di Agatha Christie, “E poi non rimase nessuno”, in cui era sufficiente interpretare bene ogni verso della filastrocca per capire come l’assassino avrebbe congegnato il delitto della vittima seguente.

     Oltre a questo riferimento letterario del tutto pertinente (viene voglia di rileggere “Alice nel paese delle meraviglie” che credo nessuno di noi abbia più affrontato dopo l’infanzia quando neppure lo aveva capito bene), ce ne sono altri, tutti intriganti, così come ci sono dettagli di nuove tecniche di indagine- una, in particolare, riguarda i suoni: se di un’automobile viene registrato il rumore di una frenata o di un’accelerata, il significato implicito per un investimento avvenuto subito dopo è ben diverso. E così pure il canto degli uccelli, sorpresi da un altro rumore.


    Se il narratore argentino è un protagonista con il ruolo di indagare nei delitti con una obiettività maggiore degli altri membri della confraternita, il vero personaggio sotto indagine, più dell’ignoto assassino, è Lewis Carroll su cui si imparano molte cose. Una personalità complessa e sfaccettata con una sessualità dubbia- oggigiorno lo liquideremmo come un pedofilo tout court  e- confessiamolo- proviamo disgusto per questo uomo che venne considerato come il migliore fotografo dell’età vittoriana. Scattava foto di bambine (dopo i dodici anni non gli interessavano più e diceva che i maschietti non lo attraevano affatto), per lo più vestite ma ci sono anche foto di bambine nude, sia le une sia le altre in pose e con espressioni che turbano, che lasciano pensare alla mancanza di innocenza negli occhi di chi le guarda e le fissa su pellicola. Eppure i genitori di quella ‘strana’ epoca vittoriana in cui si coprivano le gambe dei tavoli lo lasciavano fare (anche se i Liddell, genitori di Alice, ad un certo punto gli avevano impedito di vedere le bambine).

    E poi c’è lo sfondo di Oxford, con le sue guglie, i college gotici, i prati verdeggianti, il fiume. Quanta pace per una storia torbida.

     Un giallo ‘nuovo’, da leggere.

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