giovedì 28 marzo 2019

Madeleine Thien, “Certainty” (“Certezze”) ed. 2007


                                                     Voci da mondi diversi. Canada
                                                          il libro dimenticato
        

Madeleine Thien, “Certainty” (“Certezze”)
Ed. Granta, pagg. 306 (in italiano ed. Mondadori)

     Ho scoperto Madeleine Thien leggendo “Non dite che non abbiamo niente”, il suo romanzo candidato al Man Booker Prize del 2016- grandioso, straordinario, indimenticabile. Mi è stato regalato in originale la sua prima prova narrativa che desideravo leggere, “Certainty”, pubblicato nel 2007. E sono stata contenta di essermi avvicinata a lei con “Non dite che non abbiamo niente” perché “Certainty” è un bel primo libro, con una bella scrittura tersa, una narrativa ben costruita nell’alternarsi dei tempi e dei luoghi d’azione, ma non ha certamente l’ampio respiro del secondo romanzo. Dà l’idea di essere una sorta di prova, un esperimento per la neo-scrittrice.
    L’inizio introduce il personaggio del dottor Ansel, in Canada, un uomo intristito che vive nel ricordo della moglie Gail, morta sei mesi prima. Gail era giovane, si occupava di documentari per servizi radiofonici. Madeleine Thien porta alla ribalta un personaggio per volta, soprattutto i membri della famiglia di Gail, immigrati dall’Indonesia. In realtà Matthew, il padre di Gail, era cresciuto in Malesia, era un bambino all’epoca dell’occupazione della Malesia da parte del Giappone.
E nel capitolo in cui l’attenzione è centrata su di lui, lo vediamo giocare e nascondersi nella giungla con l’amichetta Ani, e poi assistere all’uccisione del padre da parte dei giapponesi stessi con cui aveva collaborato. Quello di essere figlio di un disprezzato collaboratore è un marchio che Matthew porterà su di sé tutta la vita, che gli impedirà di vivere nel luogo dove è nato, dove ancora ci sono le piantagioni di gomma che appartenevano a suo padre.
E’ un segreto che lo rode dentro, qualcosa di cui non ha mai parlato con nessuno, neppure con la moglie che ha conosciuto e sposato a Melbourne dove è andato a studiare. Lasciando dietro di sé la deliziosa Ani- anzi è Ani che si allontana da lui, altrimenti Matthew non sarebbe mai partito per l’Australia, avrebbe compromesso il suo futuro. E questo- il legame tra Matthew e Ani- è il secondo segreto che lo riguarda. Sarà Gail, bella e inquieta, che cercherà di scoprirlo, così come cerca di scoprire la chiave per decodificare il diario di un internato inglese in un campo di prigionia giapponese.
   E’ la certezza che si cerca nel romanzo di Madeleine Thien, un intreccio di storie d’amore e di perdite, di sacrificio individuale e di appartenenza, di radici che affondano nel terreno, preziose come il tesoro in moneta inglese che il padre aveva ordinato a Matthew di seppellire alla base del trentesimo albero della trentesima fila della piantagione.



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