giovedì 8 giugno 2017

Morten Strøksnes, “Il libro del mare” ed. 2017

                                                     vento del Nord
             FRESCO DI LETTURA


Morten Strøksnes, “Il libro del mare”
Ed. Iperborea, trad. Francesco Felici, pagg. 315, Euro 17,50

   Il fascino del Nord. Da sempre- lo sottolinea lo scrittore norvegese Morten Strøksnes, autore de “Il libro del mare”- il grande Nord ha esercitato un fascino speciale. Il Nord è avvolto nel mito, “perché è un luogo oltre l’orizzonte, solo la fantasia metteva limiti alle sue rappresentazioni.” Quando pensiamo a paesaggi nordici immaginiamo nebbia, mare di ghiaccio. Pensiamo all’Ultima Thule di Virgilio, il poeta mediterraneo per eccellenza, un paese favoleggiato perché sconosciuto, perché, in un clima così diverso, doveva essere l’opposto del mondo blu di Virgilio. Pensiamo a profondità sconosciute ricolme di vita, di esseri che forse sono ancora vicini al mondo primigenio. E’ a uno di questi esseri, lo squalo della Groenlandia, che Morten Strøksnes e il suo amico pittore vogliono dare la caccia. Con una lunghezza che può raggiungere i sette metri e il peso di una tonnellata, lo squalo della Groenlandia è l’animale vertebrato dalla vita più lunga: 400 anni. Non ci resta che imbarcarci con loro sul gommone e seguirli in questa avventura.

      Si sa che i pescatori devono essere pazienti, ma in questo caso è necessario pazientare anche per aspettare le condizioni atmosferiche giuste prima di salpare per la caccia allo squalo- non ci deve essere vento nelle acque del Vestfjord, al largo delle isole Lofoten e Vesterålen. Morten Strøksnes vive a Oslo e aspetta la telefonata dell’amico Hugo per prendere il primo aereo e raggiungerlo sull’isola di Skrova dove si erge il famoso faro rosso a strisce bianche. E non pensate che lo squalo si faccia catturare facilmente. Ci sarà più di una partenza, più di una caccia. Che importa? perché Morten Strøksnes è un flâneur del mare- intesse la sua storia con la descrizione realistica della spedizione con Hugo in mare aperto da cui poi divaga, raccontandoci altro. E che altro!

    Apprendiamo più o meno tutto sullo squalo della Groenlandia, poi, ecco che affiora un capodoglio e allora impariamo altro su di lui- realtà scientifiche si mescolano a leggende e a quanto ne hanno raccontato grandi scrittori: si può parlare di caccia alla balena senza citare Moby Dick e il capitano Achab? Tutti i cacciatori di grandi animali marini hanno in sé qualcosa di Achab, se non il suo desiderio di vendetta. E tutti gli avventurieri del mare hanno qualcosa del capitano Nemo, curioso e assetato di conoscenza. Quale incontro marino ha dato origine alle storie sui selkies, gli uomini foca, o al Draug, lo spettro marino premonitore di morte con la testa che è un grappolo di alghe, o al Kraken, la mitica piovra gigantesca? Navigando tra isole o lungo la costa settentrionale (lunga è questa terra/ e quasi tutto è nord, dice una poesia) risaltano i colori delle case e il nostro scrittore/guida ci racconta dei problemi che la modernizzazione ha portato ai villaggi che vivevano della pesca e poi di quanto sia pericoloso il mestiere della pesca. Una vecchia canzone di Skrova dice, “il mare può dare, ma il mare anche prende, e in tomba di alghe l’equipaggio è restato”.
     Fa parecchi viaggi, lo scrittore, tutti tentativi di pescare lo squalo che sfugge, ed è sempre ospite di Hugo, il pittore delle luci del Nord. E non è facile vivere a così stretto contatto su un’isola che sembra un paradiso, una fuga lontano dalla vita convulsa, ma può trasformarsi in una prigione che ti fa desiderare compagnia. E allora si litiga per nulla e poi si fa la pace e si aspetta che cali il vento per rimettere in mare la barca.

   Bisogna lasciarsi trascinare dalla corrente, leggendo “Il libro del mare”. Pronti ad immergerci negli abissi e a scoprire una vita insospettata, e a risalire in superficie, a guardarci intorno, ad ammirare le luci e i colori, ad ascoltare piccole storie private di pescatori, ad imparare metodi di pesca, ad assaggiare le lingue di merluzzo, a rileggere con Strøksnes pagine antiche che parlano di mare e fauna marina.
    Chi ama il mare non può non restare affascinato da questo libro. E chi ama la montagna scoprirà altri orizzonti, vorrà forse ascoltare il suono del mare del Nord in una mite notte d’estate, quel suono così speciale da essere indicato con una parola speciale: sjybårdurn.








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