martedì 22 ottobre 2024

Håkan Nesser, “Quattro fratelli per un delitto” ed. 2024

                                                                 vento del Nord

cento sfumature di giallo

Håkan Nesser, “Quattro fratelli per un delitto”

Ed. Guanda, trad. Carmen Giorgetti Cima, pagg. 362, Euro 18,05

      Natale 2020. Imperversa il Covid-19. In Svezia dove la mortalità è alta (e l’autore non risparmia di frecciate il governo per le politiche adottate), le riunioni familiari devono limitarsi ad un massimo di sei persone. In realtà saranno in sette a Sillingbo, anche se gli invitati non lo sanno ancora perché ognuno pensa di essere l’unico. Ludvig, Leif, Lars, Louise- i nomi dei tre fratelli e della sorella iniziano tutti per la stessa consonante. Tre di loro hanno raggiunto la notorietà, anche se in campi diversi- Ludvig è un pittore molto famoso, Leif è professore universitario, Louise è un’attrice (o era, perché da quando c’è il Covid non è stato più possibile girare nessun film). Solo Lars sembra essere mediocre, gestiva due ristoranti che erano stati proprietà del suocero. E solo Leif arriva da solo (è gay, anche se in famiglia si finge di non sapere), perché Ludvig è arrivato con una giovane compagna francese, Lars con la moglie e Louise con la figlia. È stato Ludvig a invitarli, è ammalato e voleva vedere i fratelli e la sorella per una ‘riconciliazione’ dopo anni che non si incontravano, 25 per la precisione.

     La grande casa, che una volta era una scuola, è isolata, ai margini della foresta. Nevica, come è d’obbligo a Natale, in Svezia. In paese si racconta ancora di un delitto mai risolto- una maestra era stata assassinata e la sua bambina era stata così traumatizzata da non parlare per due anni. Si diceva che di tanto in tanto si sentiva gemere un fantasma nella casa.


    È l’atmosfera perfetta per un ‘delitto a porta chiusa’. Se a noi viene in mente “Trappola per topi” di Agatha Christie, è anche lo stesso autore che nomina il famosissimo ‘giallo’ di Agatha Christie. E infatti c’è un delitto: viene ucciso il fratello maggiore e scompaiono due quadri. Si vuol far credere che un ladro sia stato sorpreso e abbia ucciso Ludvig? Non ha senso che un ladro sia entrato in casa adesso, avrebbe potuto agire nei lunghi periodi in cui la casa era disabitata. Di che cosa avevano parlato i quattro fratelli nella riunione a cui solo loro avevano partecipato, su richiesta di Ludvig? Tutti tacciono, tutti insistono sulla ‘riconciliazione’ desiderata da Ludvig che si era riavvicinato a Dio negli ultimi tempi.

    Entrano in scena Gunnar Barbarotti e Eva Backman, incaricati di scoprire il colpevole. E Gunnar Barbarotti è Gunnar Barbarotti, uno dei commissari più simpatici della scena letteraria. Macina lento ma ha intuito, ha la battuta pronta e un senso dell’umorismo che fa spuntare il sorriso sulle nostre labbra. È un umorismo gentile e giocoso, quello di Nesser e del suo Barbarotti, estremamente piacevole.

Barbarotti sullo schermo televisivo

   Alla fine della vicenda i fratelli non sono più quattro (quello che ci fa pena è il fratello più fragile, Lars, sempre bullizzato dagli altri), la soluzione dell’enigma si trova scavando nel passato e tornando alla festa di Mezza Estate in cui i fratelli Rude si erano incontrati per poi non vedersi né sentirsi più per 25 anni.

     Una bella atmosfera nel silenzio innevato della Svezia, anche se ci riporta all’anno da incubo del Covid- il virus che è l’altro assassino del romanzo, così come le dicerie sul fantasma della donna uccisa sono un legame con un altro fantasma che turba le menti dei protagonisti. È impossibile sfuggire ai sensi di colpa.

    Un’ultima breve osservazione: il titolo italiano è troppo esplicito. Non conosco lo svedese ma, per somiglianze con il tedesco, mi sembra essere diverso.



   

 

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