domenica 22 settembre 2024

Fabiano Massimi, “Le furie di Venezia” ed. 2024

                                                             Casa Nostra. Qui Italia

cento sfumature di giallo

Fabiano Massimi, “Le furie di Venezia”

Ed. Longanesi, pagg. 400, Euro 18,35

 

    Venezia 1934. Una folla incredibile in piazza san Marco in attesa di applaudire Mussolini e Hitler. Un incontro storico. Tra chi aspetta- e con ben altre intenzione che applaudire- c’è l’ex ispettore Siggi Sauer e il suo collega soprannominato Mutti, una coppia che fa pensare a Stanlio e Ollio, con Sauer più che mai magro e allampanato e quella tremenda somiglianza a Heinrich Heydrich, e Mutti, il bon vivant la cui figura arrotondata rivela la sua passione per il buon cibo. Insieme a loro, nella torre dell’Orologio, l’ungherese Sandor, cecchino infallibile.

    Quello che hanno in mente è chiaro, hanno studiato tutto, con un solo sparo moriranno in due e forse il destino dell’Europa sarà deviato. Qualcosa, però, scombussola il loro piano…

   Il loro, tuttavia, non è stato un viaggio inutile. Mentre seguono il Duce nella laguna, in piena notte, lo vedono approdare all’isola di san Clemente, scendere e inoltrarsi accompagnato da qualcuno in camice bianco. Si ferma un’ora nel grande edificio sull’isola. Con chi si è incontrato? Chi è andato a visitare nell’isola dei matti? Perché l’edificio che sorge sull’isola di san Clemente è l’ospedale psichiatrico femminile, mentre quello maschile è sull’isola di fronte, quella di san Servolo.


    Inizia così l’indagine di Siggi e Mutti. Quando vengono a sapere della donna, Ida Dalser, rinchiusa nel manicomio, e del suo legame con Mussolini, capiscono che, se venisse reso noto in questo momento, causerebbe uno scandalo capace di far cadere il Duce. Sarebbe meglio ancora e con meno rischi che un assassinio.

    Dal 1915 Mussolini era sposato civilmente con Donna Rachele da cui aveva avuto una figlia nel 1910 quando ancora vivevano ‘in concubinato’. Un certificato della chiesa parrocchiale di Sopramonte, però, attesta che Benito Mussolini sposò con rito religioso la trentina Ida Dalser nel 1914. Il loro figlio, Benito Albino, nacque nel novembre del 1915 e il padre lo riconobbe nel gennaio 1916.


    Fabiano Massimi, che in altri due ‘thriller storici’ ha mostrato il suo interesse per ricostruire episodi che si possono considerare marginali della grande Storia del ‘900, ricorre ancora una volta al genere dell’indagine poliziesca per far luce sulla moglie dimenticata del Duce e su quel figlio, primogenito  maschio perché nato prima di Vittorio, che dovevano entrambi scomparire. E la narrazione procede su due tempi, saltando dal 1934 con la sorprendente scoperta, non di una delle tante amanti del Duce, ma di una prima moglie e addirittura di un figlio del tutto legittimo, al 1942, con l’entrata in scena di un nuovo personaggio italiano che si interessa al caso in un disperato tentativo di salvare il giovane Benito che ora porta il nome di Albino Bernardi. Inframmezzata alla narrazione ci sono gli interrogatori di Ida Dalser che racconta la sua storia e ribadisce con fermezza e ostinazione di essere la moglie di Mussolini.

    Sotto la forma del romanzo veniamo a sapere della forte personalità di questa donna, ben diversa dalla ‘contadina’ Rachele, diplomata come estetista a Parigi, proprietaria di un salone di bellezza a Milano. Ida ci racconta dell’incontro con l’uomo che non era ancora il Duce osannato da tutti, che lavorava in un giornale, che lei aveva aiutato economicamente. Era stata messa da parte, poi, nonostante il figlio che avevano avuto, lui non le passava neppure i soldi pattuiti per il mantenimento. Fino a quando era successo il peggio.


   Se nella prima parte del romanzo è Ida Dalser il personaggio principale, nella seconda è Benito Albino, la vittima che più ci fa pena, che diventa il protagonista. La vicenda non è nuova, c’è anche un film del 2009 diretto da Marco Bellocchio, “Vincere”, che la prende in esame, ma l’approccio di Fabiano Massimi che ne fa la trama di un romanzo di indagine in un libro che ruota intorno ad un segreto disdicevole e colpevole, documentato, ricco di azione e con un messaggio implicito eppur chiaro- la lotta contro tutti i totalitarismi- la trasforma in una lettura piacevole e istruttiva.



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