giovedì 25 novembre 2021

Benjamin Disraeli, “Sybil” ed. 2021

               Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda

       romanzo politico

      love story  

Benjamin Disraeli, “Sybil”

Ed. elliot, trad. Ilaria Dagnini Brey, pagg. 620, Euro 22,00


      Viviamo in un’epoca in cui gioventù e indifferenza non possono più essere sinonimi. Dobbiamo prepararci per l’ora che si appressa. Le richieste del Futuro sono rappresentate dalle sofferenze di milioni di persone e la Posterità è nelle mani dei giovani della nazione.

    Non è una frase tratta da un romanzo contemporaneo, nonostante che il messaggio che comunica sia così valido tuttora. Sono le parole conclusive di “Sybil”, pubblicato da Benjamin Disraeli nel 1845, cioè a dire quasi duecento anni fa.

    Benjamin Disraeli, nipote di un cappellaio ebreo originario di Cento, in Emilia, ed emigrato a Londra a metà del Settecento (il cognome che originariamente si scriveva con l’apostrofo, D’Israeli, fu presto trasformato in Disraeli) fu uomo politico e scrittore, ricoprendo la carica di primo ministro per ben due volte, nel 1868 e dal 1874 al 1880. Pur essendo un Conservatore, Disraeli aveva simpatie per il Cartismo e era favorevole ad una alleanza tra aristocrazia terriera e classe lavoratrice. Sono informazioni importanti per capire “Sybil”, uno dei tre romanzi ‘politici’ di Disraeli (gli altri due sono “Coningsby” e “Tancred”). Perché è vero che “Sybil” è anche un romanzo d’amore, ma è soprattutto un romanzo a tesi, animato da un forte sentimento politico in sostegno delle classi meno abbienti.

    I personaggi principali- la coppia degli innamorati che non hanno una facile storia d’amore- sono Charles Egremont e Sybil Gerard. Lui, Charles Egremont, è fratello di un lord e, essendo un figlio cadetto, entrerà nella politica facendosi eleggere in Parlamento. All’inizio del libro, tuttavia, Charles è ancora un giovane scapestrato che si interessa di corse di cavalli e fa la bella vita nei salotti- sono pagine un poco lente ma necessarie perché offrono un contrasto forte con la vita dei lavoratori e ci preparano ad apprezzare il cambiamento del protagonista. Sybil è la figlia di un operaio tessile, bellissima, con una voce angelica- è circonfusa da un’aura di santità. Il baratro che separa i due giovani è evidente- sono loro i due rappresentanti delle ‘Due nazioni’ che è il sottotitolo del romanzo, i ricchi e i poveri.


   Il contrasto tra i ricchi e i poveri è stridente. Non si tratta solo di una differenza incommensurabile di beni posseduti e privilegi, ma della incapacità dei primi di capire le esigenze dei secondi. Per loro, che vivono nel lusso e nel superfluo, i miseri salari concessi agli operai e ai contadini sono più che sufficienti- se avessero di più, lavorerebbero di meno. Le scene del libro in cui si descrivono le condizioni di vita nei villaggi ricordano pagine dei romanzi di Dickens ma sono più brutalmente realiste e ben dimostrano la tesi sostenuta dallo scrittore che propende a favore del movimento cartista le cui richieste principali erano il diritto di voto per gli uomini e riforme del parlamento. Discussioni politiche, incendi di granai da parte di contadini infuriati, sommosse e repressioni, discorsi infuocati in Parlamento (Disraeli era amico della regina Vittoria che sembra leggesse i suoi discorsi con lo stesso piacere con cui leggeva i suoi romanzi), leziosità e per contro lo squallore della povertà e poi, a sollevare l’atmosfera, l’amore per Sybil che trasforma Egremont.


   Se il personaggio di Egremont, così come quello del padre di Sybil (pure lui impegnato nella lotta politica), risultano credibili e di un certo spessore, quello di Sybil è meno riuscito. Come tante donne nei romanzi di scrittori dell’800, Sybil è poco ‘reale’, troppo perfetta, ha più dell’angelo che della donna in carne e ossa. Ma c’è anche una sottotrama che vivacizza il romanzo, un mistero di carte di proprietà sottratte e poi fatte riavere al legittimo proprietario. Chissà se Disraeli si è accorto che, con questo guizzo finale della trama, modificava il significato del personaggio di Sybil, tirandola fuori dalla classe sociale inferiore in mezzo alla quale spiccava per bellezza, sensibilità, intelligenza e distinzione.

    Un classico della letteratura inglese che mancava sui nostri scaffali- dobbiamo ringraziare la casa editrice elliot.

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