lunedì 16 marzo 2015

Monica Kristensen, “La leggenda del sesto uomo” ed. 2013

                                                            vento del Nord
                                                            cento sfumature di giallo
     il libro ritrovato

Monica Kristensen, “La leggenda del sesto uomo”
Ed. Iperborea, trad. Maria Valeria D’Avino, pagg. 272, Euro 16,00
Titolo originale: Kullunge

Acqua? Da dove poteva venire? Ricordò che certe parti della Miniera 7 si trovavano sotto un immenso ghiacciaio. Di colpo gli parve di sentirsi addosso ogni tonnellata di quel ghiaccio, e anche del carbone, e del granito. Si fermò, in ascolto. Intorno a loro era tutto uno scricchiolare e cigolare. Naturalmente Steinar sapeva che in una miniera non può esserci il silenzio assoluto, ma solo ora si rendeva conto che quello che sentiva era il rumore del peso colossale che premeva su una piccola galleria insignificante.

     Sul mio atlante geografico la pagina con le isole Svalbard è una visione dall’alto della calotta polare e fa una certa impressione vedere quanto vicino sia il minuscolo arcipelago al limite della banchisa. Cerco su internet: più di 30 isole appartenenti alla Norvegia, centro principale Longyearbyen, le temperature raggiungono anche –40° di inverno. Non è precisato quanti siano i mesi di buio all’anno ma posso immaginarlo, un inverno con una notte senza fine.
    E’ sulle isole Svalbard che Monica Kristensen- che non è solo una scrittrice ma anche una glaciologa e una delle più note esploratrici polari nordeuropee- ambienta il suo romanzo “La leggenda del sesto uomo”. Ed è un’ambientazione straordinaria, il vero ‘nocciolo’ del romanzo al di là della trama gialla- quello che questo clima estremo può fare, trasformando le persone che ci vivono. E verrebbe da chiedersi chi mai sceglierebbe di passare la sua vita in una delle isole Svalbard. Ci sono le miniere di carbone, però. Significa possibilità di lavoro, per quanto duro e pericoloso.
    Il romanzo inizia in un giorno di fine febbraio, il 22, con un uomo che spia i bambini dell’asilo che giocano nella neve. Ci sembra già di sapere che cosa succederà. Quando una mamma si allarma perché la sua bimba non è tornata a casa, noi pensiamo, ‘prevedibile’. E di nuovo ci sembra di sapere già tutto. Invece no.
Il tempo del romanzo si sposta tra i mesi che precedono la scomparsa della piccola Ella, il fatidico 22 febbraio quando l’azione si fa presto convulsa, le ricerche iniziate con relativa calma- i bambini amano nascondersi, Ella non può essere lontana- diventano sempre più frenetiche perché, anche se nessuno le ha fatto del male, con le temperature polari il rischio che la bambina possa morire di ipotermia è forte, e l’epilogo del 24 febbraio. Tutto si gioca in due giorni con il caso, o il destino, che mescola le carte, confonde le tracce, ritarda e mette in forse la salvezza di Ella.
    Ci sono tuttavia altre storie che si svolgono parallelamente a questa. Storie di mogli che raggiungono i mariti e che oscillano sull’orlo della follia nella notte del gelo artico, di mariti che tradiscono per cercare un diversivo, di altri che bevono per vincere la paura o il freddo. Storie di vecchi minatori rimasti intrappolati nelle viscere della terra, di miniere chiuse perché non sicure: il mondo sotterraneo è altrettanto buio e minaccioso quanto quello esterno- verrebbe da dire ‘alla luce del sole’, soltanto che un pallido sole rischiara le Svalbard per un tempo troppo breve per scaldare corpi e anime. Storie di contrabbando, di caccia alle renne, di traffici illeciti, di pescherecci che si azzardano in acque che farebbero meglio ad aggirare per non scontrarsi con gli iceberg- sembrano fantasmi giganteschi, sono la controparte marina del ‘sesto uomo’ di cui parlano le leggende delle miniere, presenza intravvista nei bui cunicoli.

    Sono tutte queste storie ‘ di cornice’ che rendono singolare la lettura del romanzo di Monica Kristensen, il forte contrasto tra il biancore della superficie e il nero del carbone delle miniere, l’analisi della solitudine che sembra raggelare i cuori stravolgendo i sentimenti, trasformando i pensieri in ossessioni, paralizzando qualunque senso di colpa.

la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it



a giorni leggerete la recensione del nuovo romanzo di Monica Kristensen, "Operazione Fritham"

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