mercoledì 12 marzo 2014

Eshkol Nevo, "La simmetria dei desideri"- 2010


Voci da mondi diversi. Medio Oriente
il libro ritrovato


Eshkol Nevo, “La simmetria dei desideri”
Ed. Neri Pozza, trad. Ofra Bannet e Raffaella Scardi, pagg. 376. Euro

Titolo originale: World Cup Wishes

    Quattro amici sono i protagonisti del romanzo “La simmetria dei desideri” dello scrittore israeliano Eshkol Nevo. Badate bene: amici e non amiche. Se si fosse trattato di un libro su quanto siano brave le donne a coltivare i legami d’amicizia, su quanto sia importante l’amicizia come sostegno per le donne, avremmo detto, ‘oh, no! un altro!’, e forse avremmo posato immediatamente il libro, senza leggerlo. Una storia di amicizia fra uomini (che non siano gay) è del tutto insolita nel panorama letterario. E questo è un bellissimo romanzo. Profondo, vivace, insolito.

   Quel che ho pensato, ha detto, è che ognuno potrebbe scrivere su un bigliettino dove sogna di trovarsi fra quattro anni. Dal punto di vista personale, professionale. Da tutti i punti di vista. E ai prossimi Mondiali apriremo i biglietti e vedremo cos’è successo nel frattempo.
  Che idea stupenda!, ha gridato Ilana la piagnona dallo studio.

   C’è un appuntamento fisso per i quattro amici: a tutti gli altri incontri può succedere che uno dei quattro non sia libero di partecipare, ma ogni quattro anni devono esserci tutti, a guardare le partite dei Mondiali di calcio. E’ una scadenza fissa che è anche un’opportunità per tirare le somme del cammino che si è fatto nel tempo intercorso, per riassumere successi e insuccessi di quattro anni di vita. E così, ai Mondiali del ‘98, uno dei quattro, Amichai, ha un’idea: ognuno di loro scriverà su un bigliettino tre desideri di quello che si propongono di fare, o delle mete da raggiungere da lì a quattro anni. Amichai conserverà i biglietti in una scatola: li leggeranno ad alta voce ai Mondiali seguenti. Riusciranno a realizzarli? Ora Amichai, Ofir, Yuval e Yoav detto Churchill hanno ventotto anni. Ne avranno trentadue ai prossimi Mondiali: sono gli anni di gesso, quelli in cui si indurisce il carattere, anni fondamentali per diventare chi si sarà in futuro.

    In una sorta di introduzione datata 22.6.2002 (epoca dei Mondiali dell’apertura dei bigliettini, dunque), l’avvocato Yoav Alimi detto Churchill dice che la famiglia di Yuval Fried gli ha chiesto di recarsi alla polizia di Tel Aviv per ritirare gli oggetti di Yuval, tra cui c’è un plico con il manoscritto di un libro scritto da Yuval, “La simmetria dei desideri”- potrebbe Churchill farne la revisione, secondo i desideri dell’amico?
Ecco: all’inizio del romanzo ci vengono date alcune indicazioni. Che qualcosa è successo a Yuval, uno dei quattro (ma non sapremo che cosa fino alla fine). Che la voce narrante del libro che ci accingiamo a leggere è di Yuval. Che Yoav detto Churchill non è del tutto d’accordo su alcune cose che apprenderemo (ma noi sappiamo che un narratore non è sempre affidabile). Che Churchill si è comportato male.
    La voce di Yuval ci strega fin dalle prime parole, ‘E’ stata un’idea di Amichai’. Perché poi passa a raccontare dei Mondiali dei bigliettini, introducendo gli amici nel racconto in una maniera così naturale, come se anche noi li conoscessimo da sempre, come lui. Può esserci nel lettore un attimo di disorientamento, che però si supera subito tale è la maestria nell’aggiungere i piccoli dettagli che caratterizzano le singole persone, frasi o parole che ricorrono più di frequente nell’interloquire dell’uno o dell’altro, l’accenno al lavoro che fa uno, la moglie dell’altro (indimenticabile Ilana la piagnona, moglie di Amichai e mamma di due gemelli), la fama di conquistatore di un altro ancora (e si tratta di Churchill). E presto è come se noi conoscessimo i quattro di persona, come fossero nostri amici- ‘Sapete qual è la vera fortuna? Esserci l’uno per l’altro, ha detto Ofir.’
     Yuval sembra essere un passo più indietro agli altri tre. Non solo perché è il narratore e occupa il posto dell’osservatore, ma perché gli pare di essere inadeguato, non all’altezza degli altri (è anche più basso di statura). Non è bravo con le parole (quello è Ofir, che avrebbe voluto diventare scrittore), non ha la ricchezza di una moglie e due figli (come Amichai), non ha una splendida carriera davanti (quello è il desiderio di Churchill, di essere responsabile di una causa importante, che provochi dei cambiamenti sociali). Yuval fa il traduttore, sa bene l’inglese perché i suoi genitori vengono dall’Inghilterra. Yuval non ha mai avuto una ragazza e, quando Yaara si innamora di lui, non può credere che sia vero. Tutti e tre i desideri di Yuval per i Mondiali del 2002 riguardano Yaara. Sennonché, due settimane dopo averla presentata a Churchill, Yaara lo pianta per il suo amico.
    La storia del suo amore per Yaara occupa lo spazio centrale del racconto di Yuval. Occupa tutti i suoi pensieri, è sempre lì anche quando Yuval parla d’altro. Perché c’è molto d’altro nel suo racconto: come i quattro amici si sono conosciuti, il servizio militare, il punto dolente della presenza dei palestinesi, dei Territori occupati, e tutto quanto succede nella vita privata degli amici in quei quattro anni. Finchè Yuval si rende conto che il tempo sta per scadere, gli altri tre si presenteranno ai Mondiali con tanto di fatto, e lui? Se Yaara era al centro dei tre desideri, lui non ha concluso nulla. Ed è allora che osserva la simmetria dei desideri, come ognuno di loro abbia finito per realizzare il desiderio di un altro. Manca lui, Yuval. A cui tocca realizzare il desiderio di Ofir, di diventare scrittore. Scrivendo “La simmetria dei desideri”.
     Capita raramente di leggere un così bel libro sull’amicizia. E anche sull’amore. Leggetelo.

la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it  

lo scrittore Eshkol Nevo   



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