martedì 25 marzo 2014

Antonio Tabucchi, "Sostiene Pereira" ed.1994

                                                    
                                                                        ricorrenze               
                                                                        audiolibro



Antonio Tabucchi, “Sostiene Pereira”
Ed. emons: Feltrinelli, letto da Sergio Rubini, CD MP3, versione integrale, durata 4 ore 23 minuti, Euro 16,90

   Se fossi Pereira, meglio, se fossi la voce fuori campo del romanzo, quella che pare essere del suo difensore in un tribunale, direi che sostiene Pereira che se lo sentiva (che io me lo sentivo) che doveva rileggere quel romanzo, pur non sapendo perché. Perché quello che ‘sentiva’ era una ricorrenza importante, che aveva a che fare con la morte: Antonio Tabucchi è morto il 25 marzo 2012, due anni fa. E ho ascoltato due volte di seguito l’audiolibro “Sostiene Pereira”: la splendida lettura di Sergio Rubini per un libro splendido.
   Il libro è talmente famoso, grazie anche alla trasposizione cinematografica del 1995 con la regia di Roberto Faenza e Marcello Mastroianni nei panni del dottor Pereira, che una recensione è superflua. E tuttavia voglio parlarne ugualmente, perché mi ha colpito nel profondo, perché è uno di quei libri che diventano più ‘grandi’ se riletti attraverso la lente del tempo, perché il messaggio che contiene è più che mai valido, perché il mite, ritroso, grigio dottor Pereira potrebbe essere uno di noi. Così buono il dottor Pereira che, quando va da padre Antonio per confessarsi, questi gli dice di tornare quando avrà fatto qualche peccato, che non gli faccia perdere tempo. Eppure il dottor Pereira ha una colpa, quella di vivere nel suo mondo dell’intelletto, traducendo autori francesi, senza quasi sapere che cosa stia succedendo in Portogallo.
Antonio Salazar
E’ il 1938 e il dittatore Antonio de Oliveira Salazar è al potere dal 1932. Pereira è un giornalista, è incaricato della pagina culturale del giornale Lisboa ed è per caso, dopo aver letto un suo saggio sulla morte, che assume come apprendista il giovane Francesco Monteiro Rossi e ne conosce pure la fidanzata- troppo politicizzata secondo il dottor Pereira. A Monteiro Rossi Pereira affida l’incarico di scrivere i ‘coccodrilli’, i necrologi anticipati di personalità che potrebbero morire da un giorno all’altro. Ecco, la morte è entrata con prepotenza subdola nel mondo di Pereira. La morte in filosofia, la morte della moglie al cui ritratto Pereira parla, la morte possibile, la morte quotidiana in un paese morto alla vita- quando un carrettiere che riforniva i mercati verrà ucciso dalla polizia nell’Alentejo, i giornali non ne parlano, non possono parlarne. Pereira, a quel punto, risvegliato ad una nuova consapevolezza da Monteiro Rossi, se ne stupisce, se ne scandalizza. Sembra che Pereira scopra un mondo nuovo, di oppressione e di violenza e di voglia di libertà, guidato dal giovane Monteiro Rossi che diventa idealmente il figlio che non ha mai avuto, che dice che a lui non interessa la morte, è la vita che gli interessa. Pereira scopre che in Spagna si sta combattendo, e perché mai il Portogallo, una repubblica, dovrebbe schierarsi accanto a Franco, contro i repubblicani spagnoli?
C’è un’altra persona che contribuisce al cambiamento di Pereira, il dottor Cardoso che si prende cura non solo del suo corpo (per forza è in sovrappeso, le dieci limonate al giorno che Pereira beve sono per metà zucchero) ma anche della sua anima, sollecitando la sua presa di coscienza politica, spingendolo a prendere posizione, a pubblicare articoli che suscitano la furia del suo direttore (quanto è cambiato, Pereira, da quando si scandalizzava per gli scritti di Monteiro contro quel ‘fascistone’ di D’Annunzio o quel guerrafondaio di Marinetti), a ‘frequentare il futuro’ staccandosi dal passato. Farà di più Pereira, nasconderà Monteiro Rossi, e altro ancora, fino a mettere la sua firma sul giornale, un manifesto J’accuse.

   C’è qualcosa di intensamente doloroso nel personaggio di Pereira, nel romanzo di Tabucchi. Qualcosa che fa sì che questo piccolo antieroe eroico divenga esemplare. Indimenticabile.
Un libro che è un capolavoro, da rileggere, o da leggere almeno una volta nella vita.

la copertina dell'edizione cartacea   

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