sabato 2 maggio 2015

Catherine Dunne, “Una vita diversa” ed. 2002

                                               Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda

                                                                  il libro ritrovato        

Catherine Dunne, “Una vita diversa”

Ed. Guanda, pagg. 387, Euro 15,00


Ancora una volta un romanzo che esplora il mondo delle donne, “Una vita diversa” della scrittrice irlandese Catherine Dunne. E le donne dei suoi libri ( di lei abbiamo già letto “La metà di niente”, “La moglie che dorme” e “Il viaggio verso casa”) vivono sempre una vita in apparenza tranquilla che nasconde insoddisfazioni profonde. Solo che, questa volta, la storia si svolge tra il 1886 e il 1906, in Irlanda. Due nuclei familiari, due classi sociali diverse le cui donne sono destinate ad incontrarsi, ma non in una condizione di parità. Le tre sorelle Hannah, May ed Eleanor vivono un’infanzia felice fino a quando il padre, direttore delle poste a Belfast, viene arrestato per appropriazione indebita. E’ la fine dell’infanzia, il ritorno a Dublino nella casa del nonno, il crollo del mito dei genitori perfetti e innamorati. Mary e Cecilia, invece, abitano in uno dei quartieri più poveri di Belfast; nessuna possibilità di scelta per loro: le aspetta il lavoro nel linificio. In capitoli che spostano il centro dell’attenzione dall’una all’altra delle ragazze, seguiamo le vicende della loro vita, tra cambiamenti di casa, rovesci di fortuna, amori e matrimoni, nascita di bambini,  avvenimenti drammatici
Tutte e cinque le ragazze avrebbero voluto vivere una vita diversa da quella delle loro madri. Hannah era così brillante, musicalmente dotata, eppure il matrimonio la porta a limitare i suoi interessi al marito e ai figli. Non si accorge neanche che il marito svolge un ruolo attivo nel movimento che percorre tutta l’Irlanda come un fremito, in un sussulto di nazionalismo che anticipa l’ insurrezione del 1916. May, che sognava i viaggi e l’amore romantico, finisce per sposare un solido proprietario terriero. Ecco, forse è Eleanor, la piccola Eleanor, quella che riesce a realizzare qualcosa di diverso, imponendo la sua volontà di seguire un corso per infermiere a Londra. Eleanor di cui leggiamo il diario, per poi accorgerci che in realtà è una lunga lettera scritta ad un amore “diverso”, “l’amore che non osa dire il suo nome”. E le altre due sorelle? Loro vivono un’ altra realtà, hanno iniziato a lavorare in fabbrica ancora bambine. Cecilia, che avrebbe voluto studiare, resta vittima di un attacco selvaggio delle compagne, scatenate contro “i papisti”, durante una sommossa alla vigilia del voto per o contro l’unione con la Gran Bretagna. Mary riesce ad avere una vita diversa: diventa cameriera in casa di Hannah e questo è già il massimo a cui lei possa aspirare. Un romanzo tradizionale che piacerà molto ad un pubblico di lettrici. Senza lo humour di una Jane Austen e tuttavia con la stessa attenzione verso la vita quotidiana, Catherine Dunne traccia un quadro della situazione femminile a fine ottocento, quando il matrimonio era una scelta quasi obbligata, la maternità una fatalità da subire, le scelte di un possibile lavoro “non disdicevole” molto limitate e la politica una faccenda esclusivamente per gli uomini in una nazione sull’ orlo di una guerra che sarebbe durata un secolo.

 la recensione è stata pubblicata su www.Stradanove.net


il 14 maggio uscirà il nuovo romanzo di Catherine Dunne, "Un terribile amore" e a breve ne troverete la recensione. La scrittrice sarà presente al salone del Libro di Torino 2015

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