domenica 17 maggio 2015

Catherine Dunne, “Tutto per amore” ed. 2011

                                         Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
                                                                 il libro ritrovato


Catherine Dunne, “Tutto per amore”
Ed. Guanda, trad. Ada Arduini, pagg. 358, Euro 18,00
Titolo originale: Missing Julia

      Oppure c’è qualcos’altro, magari un uomo, di cui lui non sa nulla? Che sia fuggita con un altro, oppure da qualcun altro? William scuote la testa. Troppo semplice. Non è per niente da Julia. Quando è necessario lei è una tosta, onesta, poco incline ai compromessi. Se avesse smesso di amarlo, glielo avrebbe detto. La regina sulla scacchiera è l’unico indizio che ha. Qualcosa ha fatto vacillare Julia, l’ha fatta sentire fuori posto nella sua stessa vita.

        Sono tutte donne, le protagoniste di “Tutto per amore”, il nuovo romanzo della scrittrice irlandese Catherine Dunne. Con l’eccezione di William, il compagno del personaggio principale, Julia Seymour, che ha, tuttavia, un ruolo così importante da avere dei capitoli per sé, alternati a quelli intitolati ‘Julia’, per raccontare una sola storia vissuta da due diversi punti di vista: Julia è colei che compie delle scelte, William la segue, cercando di capire, per amore. Perché il titolo scelto per l’edizione italiana spiega sia il mistero che circonda Julia (di cui non potrò dire nulla, per ovvii motivi) sia il percorso seguito da William alla ricerca di Julia.
      Julia Seymour è un medico in pensione. Vive a Dublino, è vedova, ha una figlia sposata con due bambini. Da tre anni ha una relazione con William, scrittore di romanzi polizieschi. E’ successo quello che pareva impossibile, innamorarsi di nuovo, in età non più giovane. William ha comprato un anello, pensa di chiedere a Julia di sposarlo. Ma Julia scompare. Il lettore non conosce il motivo della sua decisione, ma segue i suoi preparativi. Sono mesi che Julia programma la partenza: ha svuotato gli armadi, viaggerà leggera, un trolley, uno zainetto di tela, la borsa del computer. Si allontana nelle prime ore del mattino e si imbarca sul traghetto per l’Inghilterra non dal porto più ovvio, ma da quello nell’Irlanda del nord. Si dirigerà poi verso Londra, dove sarà ospite di un’ amica. Da Londra prenderà un aereo per l’India, dove era già stata in viaggio con un’altra amica.

    Passano un paio di giorni prima che William si allarmi perché Julia non ha risposto ai messaggi lasciati sulla segreteria telefonica- ma Julia aveva detto che sarebbe andata a incontrare un’amica a Wicklow. Quello che è strano, che la figlia si rifiuta di accettare e che William non capisce, è che Julia non abbia lasciato detto nulla. Almeno, nulla di esplicito, perché William è certo che la regina bianca posizionata su un riquadro nero della scacchiera sia una sorta di messaggio cifrato per lui, scrittore di gialli. Un indizio che è un invito a cercarla, a seguirla.

    “Missing Julia” è il titolo originale che sfrutta un gioco di parole intraducibile. Perché il participio presente missing può riferirsi a chi sente la mancanza di Julia oppure a Julia che è scomparsa. E la narrazione procede lungo i due filoni del racconto, con il devoto, innamorato, paziente William che cerca le amiche di Julia (ah, perché prestava così poca attenzione quando lei parlava dell’una o dell’altra!) per interrogarle sui possibili motivi di Julia per allontanarsi o sulla direzione che lei può aver preso (come un investigatore dei suoi romanzi) e, nello stesso tempo, ricostruisce la storia del loro amore. Dall’altra parte seguiamo il viaggio di Julia e, a poco a poco, comprendiamo che cosa l’abbia spinta a partire e perché abbia agito come ha fatto, senza lasciar detto nulla. Per amore, tutto per amore. Sia le sue scelte, impegnative e ponderate, nel passato. Sia quelle che ha appena fatto e che la portano in India.

    Catherine Dunne è straordinaria nel dar voce alle donne: non sono soltanto i dialoghi che risultano così naturali e credibili, per le parole usate e per gli argomenti, ma è proprio la vivezza e la quotidianità delle amicizie femminili che balza fuori da tutti i suoi romanzi come un prezioso tesoro. Questo piccolo mondo femminile, che si allarga spaziando dall’Irlanda alla California a Mumbay e che è capace di offrire solidarietà e conforto, è la parte migliore di un romanzo che affronta un tema molto serio e molto attuale, molto umano e molto doloroso, e che però risulta sfumato nello sforzo  della protagonista di cercare un compenso, o un riscatto per le azioni compiute.

la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it


Nessun commento:

Posta un commento