sabato 9 maggio 2015

Catherine Dunne, “Se stasera siamo qui” ed. 2008

                                      Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
                                                     il libro ritrovato


Catherine Dunne, “Se stasera siamo qui”
Ed. Guanda, trad. Paola Mazzarelli, pagg. 317, Euro 16,50
Titolo originale: At a Time Like This



Ho idea che questa sera verranno rivelati molti segreti. So che Maggie ha qualcosa per la testa e Georgie è stata particolarmente evasiva l’ultima volta che ci siamo viste tutte insieme. Quanto a Claire, con tutto il suo talento e la sua bellezza, a volte mi fa pena. Credo che sarebbe stata felice di diventare madre. Mi sbaglierò, ma ho il sospetto che sia per questo motivo che ha avuto tanti uomini.

   Un altro romanzo che parla di donne? Ebbene, sì, ma “Se stasera siamo qui”, di una delle più amate scrittrici irlandesi- Catherine Dunne- è qualcosa di diverso: non è un libro che parla d’amore, o delle difficoltà della vita matrimoniale, o dei problemi di madri e figli, non è neppure vano cicaleccio femminile sorseggiando infinite tazze di tè. C’è qualcosa di tutto questo (tazze di tè a parte che oggigiorno sembrano essere state definitivamente sostituite da bicchieri di vino) ma, soprattutto, il nuovo romanzo di Catherine Dunne è la storia di quattro amiche nell’arco di venticinque anni- un tempo sufficientemente lungo da trasformare il romanzo stesso in un’esaltazione dell’amicizia femminile. Perché, come sanno tutte le donne e come pure gli uomini sono pronti a riconoscere, c’è qualche cosa di speciale nell’amicizia femminile, è un legame che assomma quello che esiste tra madri e figlie e quello che c’è tra le più fortunate coppie di sorelle. E’ qualcosa che ti dà sicurezza e conforto, perché - non è un luogo comune e neppure uno stereotipo- c’è una uguale lunghezza d’onda tra vecchie amiche, che ti dà la certezza di essere capita al volo e aiutata in ogni momento difficile. E ce ne sono tanti nella vita di una donna adulta- sofferenze d’amore, gravidanze e parti, problemi nel mondo del lavoro, problemi nel conciliare famiglia e lavoro, genitori anziani da assistere…E spesso mariti che richiedono le stesse attenzioni dei figli…

    Quattro donne prendono la parola una dopo l’altra, avvicendandosi sul palcoscenico del romanzo e iniziando a raccontare dalla fine, dalla sera in cui dovrebbero incontrarsi in casa di una di loro, come hanno fatto una volta al mese per venticinque anni. “Dovrebbero” incontrarsi, perché una di loro- la voce del prologo e dell’epilogo- non ci sarà. Nel prologo Georgie è in viaggio, sta andando nella sua villa vicino a Volterra, solo alla fine sapremo quale svolta ha deciso di dare alla sua vita e perché l’ha tenuta segreta persino alle sue amiche. La volitiva Georgie, la bella Claire dai capelli rossi, la piccola Maggie che è l’amica del cuore di Georgie fin da quando avevano sei anni, e Nora la tradizionalista- ventenni universitarie negli anni ‘80, quando Dublino stava solo iniziando ad essere la città allegra e ricca e moderna e non più grigiamente bigotta che conosciamo oggi. Quattro è un numero perfetto per un gioco di parti che vede due di loro costantemente alleate, Claire come elemento aggiunto, Nora come ‘l’estranea’ ben accolta da Claire e Maggie, lievemente disprezzata da Georgie- eppure è proprio lei, l’acquacheta, la più banale e fuori moda delle quattro, che sembra essersi conquistata la fetta maggiore di felicità alla fine, riservando anche alle amiche la più grossa sorpresa. Non avviene niente di straordinario nel romanzo di Catherine Dunne, tuttavia voltiamo le pagine desiderosi di sapere di più, perché- con la sapienza ereditata dai grandi romanzieri anglosassoni- la scrittrice non ci dice mai interamente tutto ogni volta che una delle amiche prende la parola. A volte torna indietro, e sentiamo un’altra versione, o un altro punto di vista di uno stesso momento. A volte ci viene anticipato qualcosa che viene poi rettificato da un racconto seguente. Venticinque anni significa che le quattro amiche frequentano l’università, si innamorano e si disamorano, si sposano, mettono al mondo dei figli- più o meno desiderati-, una di loro- proprio la bella Claire - non si sposa, fanno carriera nella nuova Irlanda che è entrata nell’Europa. E anche tra amiche ci sono delle cose che non vengono dette, se non ad anni di distanza. E “se stasera siamo qui” è per raccontarcelo.


    “Se stasera siamo qui” è un libro che piacerà moltissimo alle lettrici, perché Catherine Dunne è capace di esplorare i sentimenti e di metterli in parole- e sono i sentimenti e le emozioni che ogni donna ha provato. E non riveliamo il finale, che infrange vecchi tabù.

la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it


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