cento sfumature di giallo
vento del Nord
il libro ritrovato
Una canzone prima di uccidere
Håkan Nesser, "Una donna segnata"
Ed. Guanda, pagg. 295, Euro 14,00
Giornata lugubre, pioggia, una
ragazza soltanto nel cimitero di Maardam, in Svezia, mentre viene calata la
bara nella fossa. Era sua madre. E lei le ha promesso qualcosa prima che
morisse. E' il 23 di dicembre, meno di un mese dopo un ricco imprenditore viene
trovato morto in casa, due colpi al torace, due all' inguine. Al primo di
febbraio un altro morto, un insegnante questa volta. Ucciso nello stesso modo.
E' a questo punto che il commissario Van Veeteren (che abbiamo già conosciuto
ne "La rete a maglie larghe") capisce che non è un caso. A entrambi
gli uomini erano arrivate telefonate in cui si sentiva solo una canzone degli
anni '60. Si trova una fotografia in cui sono ripresi tutti e due, quando
frequentavano l' accademia militare, tra il '64 e il '65.
Ci sono altri 33
ragazzi nella foto. Ne morirà qualcun altro? Atmosfera tesa nel corpo di
polizia, con un Van Veeteren raffreddato e stranamente vulnerabile che resta
vittima di un brutale assalto di giovani teppisti per strada, un atto di
violenza assolutamente ingiustificata in contrasto con quella dell' ignoto
assassino che, invece, sa esattamente che cosa vuole fare e perché. Con una
musica che fa da colonna sonora - non fa venire niente in mente alle vittime?
Con quei colpi sparati in basso su dei cadaveri. E' la donna del poliziotto
Reinhart che dice per prima, "allora l' assassino deve essere una
donna". E il lettore lo sa già anche se non ne sa il motivo e lo intuisce
a poco a poco, mentre Håkan Nesser riesce ugualmente a creare una suspense
nell' attesa della scelta della vittima seguente. E delle modalità, adesso che
l' assassino ha esaurito l' elemento sorpresa. Ci sorprende lo stesso. Riesce a
portare a termine il compito che si era prefisso, una vendetta che prende l'
aspetto di una giustizia umana, perché ci sono delle azioni "dalle quali
non ci possiamo mai riscattare. E per le quali non possiamo nemmeno domandare
perdono." Perdono che nessuno si era mai sognato di chiedere. Per delle
vite rovinate di cui nessuno si era interessato. Giusto anche che l' ultimo
colpevole venga ammazzato il giorno della festa della donna. Meglio delle
mimose. Continua a piovere sul mare che accoglie l' ultimo corpo. Senza nome.
Un giallo pulito, teso, tristemente disperato, scritto in uno stile
elegantemente freddo che ben si addice all' ambiente nordico.
la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net
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