Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
il libro ritrovato
David Nicholls, “Un giorno”
Ed. Neri Pozza, trad. Marco
Rossari e Lucio Trevisan, pagg. 487, Euro 18,00
Titolo originale: One Day
Doveva arrivare il 15 luglio alle 15.55 da
Waterloo.
Emma Morley si presentò in anticipo al binario d’arrivo alla Gare du
Nord e si mescolò alla folla: gli amanti in trepida attesa con un mazzo di
fiori e gli autisti annoiati che sudavano in abito scuro con i cartelli scritti
a mano. Sarebbe stato divertente portare un cartello con su scritto il nome di
Dexter? Magari con un errore di ortografia? Potrebbe strappargli una risata,
pensò, ma ne vale la pena?
Non mi piacciono i romanzi
d’amore. Ho letto un bellissimo romanzo d’amore.
Lo scrittore inglese David
Nicholls ci racconta una storia che inizia il 15 luglio 1988 e si srotola per
ben diciannove anni ma- è questa è una trovata geniale di tecnica narrativa- si
ferma per noi, e viene colta, un giorno, sempre lo stesso, il 15 luglio di ogni
anno di quei diciannove anni fino al 2007.
Edimburgo. Emma Morley e Dexter Mayhew si
sono appena laureati, nel 1988, hanno festeggiato, lui- fascinoso
ventiquattrenne- è salito nell’appartamentino che Emma- ventiduenne, bella
senza sapere di esserlo- condivide con un’amica, passano la notte insieme. E
anche il giorno dopo, il 15 di luglio, per l’appunto. Vanno a fare un picnic
sull’Arthur’s Seat, la collina dove la leggenda dice sia sepolto Re Artù, si
scattano una foto, la prima delle tante che Emma collezionerà in una scatola
nel corso degli anni. Iniziano le vacanze, dovrebbe iniziare anche la loro vita
da adulti, subito dopo. Si scambiano gli indirizzi e i numeri di telefono.
Non c’è niente di straordinario ma non c’è
neppure niente di banale nella storia d’amore tra Emma e Dexter. Che poi
diventa una storia d’amore solo dopo quindici anni, a ben vedere. Perché prima
è solo un’amicizia con tanto affetto. Chi ha detto che non può esistere
un’amicizia tra un uomo e una donna? E’ un’idea di prima del femminismo, eppure
qualcosa di vero c’è, perché Emma ha sempre amato Dexter, pur uscendo con altri
uomini, pur comprando addirittura una casa con un altro uomo, ad un certo
punto. Salvo troncare tutto non appena l’uomo in questione le regala un anello
e le chiede di sposarlo. Emma ha lo stesso nome dell’indimenticabile eroina del
romanzo di Jane Austen, e le assomiglia anche- con le debite differenze dei due
secoli che le separano. Come Emma Woodhouse, anche Emma Morley è non solo
intelligente, ma brillante e spiritosa. Ha la parola pronta, è tagliente. Emma
si batte per le grandi cause, non accetta compromessi, ha un fondo di tenerezza
che la rende adorabile. Prima trova lavoro in un ristorante messicano, poi
riesce ad essere assunta come insegnante di lettere in una scuola (avete
presente il tipo di professore alla Robin Williams ne “L’attimo fuggente”?),
scrive poesie che non mostra a nessuno, infine le pubblicano un romanzo per
ragazzi: da qui la notorietà.
Emma è simpatica, ci conquista.
Dexter è pure simpatico, ma a suo modo: Dexter è il mascalzone simpatico. Sono
gli opposti che si attraggono, Emma e Dexter. Perché Emma riesce ad amare
Dexter anche quando lui finisce sempre più in basso: showman televisivo in
spettacoli che l’intellettuale Emma guarda- ogni tanto- solo perché c’è lui,
donnaiolo, beve, si droga, sempre convinto di essere padrone di se stesso anche
quando è ‘fuori come un balcone’. Dexter si sposa, ha una figlia, ma il
matrimonio non funziona.
Ho detto che questo è un romanzo d’amore,
perciò è chiaro- ce lo aspettiamo fin dall’inizio- che, ad un certo punto, Emma
e Dexter diventano veramente una coppia. Non aspettatevi un finale rosa, però:
Nicholls non è uno scrittore convenzionale o banale neppure in questo. Intanto,
però, nei lunghi capitoli che iniziano tutti con la stessa data del mese, un
anno dopo l’altro, scorre sul fondo anche la storia della Gran Bretagna, con i
cambiamenti sociali e di costume, i coinvolgimenti politici, le guerre lontane.
Giocando sulle parole, “Un giorno” si legge
in un giorno: non perché sia un romanzo breve (quasi 500 pagine), ma perché
siamo curiosi di sapere di Emma e di Dexter di anno in anno, nel rituale
appuntamento di quel giorno, St.Swithin’s Day, il 15 di luglio (il detto
inglese è che, come ci ricorda Emma, se piove a St.Swithin, piove per 40
giorni), perché la lettura è così piacevole, così scintillante nel mescolare
sapientemente risa e lacrime e momenti di gravità, che non riusciamo ad
interromperla.
la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it
ho adorato questo libro, mentre il film mi ha davvero deluso
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