Voci da mondi diversi. Canada
il libro ritrovato
Un'amicizia per sfidare la
morte
Yann Martel, "Io, Paul e
la storia del mondo"
Morire di Aids a 19 anni, per una
trasfusione dopo un incidente. Non serve pensare che "muore giovane chi al
cielo è caro", è una tragedia che è difficile affrontare. L' io narrante
della storia lascia gli studi per stare vicino a Paul, a cui ha fatto da tutor
nei pochi mesi di università precedenti il manifestarsi del male. E' sua l'idea
di fare insieme qualcosa che dia "un senso all'assurdo". Raccontarsi
delle storie per passare il tempo, come nel Decamerone, con un rovesciamento di
cause, non in fuga dalla peste ma dal mondo sano, e di intenti, non per
dimenticare il mondo ma per ricordarlo. E prendendo spunto da un altro grande
libro, seguire un indirizzo metaforico per le storie: l'"Ulisse" di
Joyce ricalcava le tracce dell'Odissea, loro avrebbero scelto un evento per
ogni anno del secolo, dal 1901 fino al 1987 in cui stanno vivendo, e lo
avrebbero interpretato narrando le avventure di una famiglia. A questo punto ci
sono tre storie parallele, quella del tutto fittizia dei Roccamato di Helsinki
a cui si presta un'attenzione marginale, quella del decorso della malattia di
Paul e la grande Storia attraverso gli eventi scelti. A poco a poco si
chiarisce il criterio di questa scelta: più casuale all'inizio, come in un
gioco, per poi offrire invece un'analogia o un contrasto drammatico ai
cambiamenti che si verificano nel corpo di Paul, oppure ancora per sfogare la
disperazione. E così il 1921, l'anno della condanna a morte di Sacco e
Vanzetti, coincide con un momento di depressione di Paul che urla il suo
tormento inserendo in quell'anno altre tragedie, la morte di Camus e la bomba
di Hiroshima, come se volesse trascinare tutto il mondo nel nulla.
Quando Paul
riesce a ridere tocca all'anno 1928 e si sceglie di ricordare che il Bolero di
Ravel è un successo universale. Quando arrivano al 1940, questo è l'anno del
programma eutanasiale nella Germania di Hitler e il pensiero è raggelante - se
Paul fosse vissuto allora...E poi arrivano i giorni in cui Paul non riesce più
a parlare ed è solo l'amico a raccontare le storie dei Roccamato, mentre gli
anni del secolo che passano si polverizzano nei giorni e nelle ore che restano
a Paul da vivere. Eppure l'ultima storia è di Paul, di un anno, il 2001, che
lui non vivrà mai e per cui ipotizza la
morte della regina Elisabetta, per chiudere il cerchio dove era iniziato, con
la morte di un'altra regina, Vittoria. Un romanzo breve che ha una potenza e un'efficacia straordinarie in questa continua giustapposizione di avvenimenti di risonanza mondiale e cronaca di una vita che si spegne, la storia di un'amicizia così grande che deve trovare altre giustificazioni agli occhi dei più: il narratore non risponde quando l'infermiera gli dice "Mi dispiace per il tuo ragazzo", dando per scontato che la sua dedizione si possa spiegare solo con un altro tipo di legame. Entusiasmante scoperta dello scrittore canadese Yann Martel in quest'anno che vede il Canada come ospite d'onore alla Fiera del Libro di Torino.
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