lunedì 23 febbraio 2015

Alessia Gazzola, “Una lunga estate crudele” ed. 2015

                                                                Casa Nostra. Qui Italia
                                                                cento sfumature di giallo
                                                                FRESCO DI LETTURA



Alessia Gazzola, “Una lunga estate crudele”
Ed. Longanesi, pagg. 313, Euro 16,40, ebook Euro 9,99

   Mi chiamo Alice Allevi e sono una specializzanda in Medicina legale al quarto anno. A volte mi sento l’alieno del mio Istituto: vengo da un pianeta in cui la Medicina legale è un sogno di romantiche e un po’ lugubri avventure, ma sono atterrata in un mondo fatto di giochi di potere tra periti e avvocati e di scadenze impossibili da rispettare.
  Io mi aspettavo qualcosa di un po’ diverso.
 Forse perché quando mi sono innamorata della Medicina legale mi sono innamorata anche di un medico legale e credevo che sarei diventata come lui.

     So di ripetermi: Alessia Gazzola mi piace. E mi piace il suo personaggio, la specializzanda in medicina legale Alice Allevi. D’altra parte è anche una ripetizione (graditissima) il piacere che provo leggendo ogni suo nuovo romanzo, con un’Alice che non è più la sprovveduta ventitreenne di “Sindrome da cuore in sospeso” e però ha mantenuto tutta la freschezza, la sincerità e il brio che ce la fanno amare. E’ soltanto- forse- un po’ meno maldestra, ma a pagina 149 del nuovo romanzo “Una lunga estate crudele” mi sono ritrovata a ridere di gusto leggendo del disastro causato dalla sua goffaggine. Questa volta, con un insolito spirito cavalleresco, è proprio Claudio Conforti a salvarla dalle ira della Wally, il bel Claudio che ha fatto innamorare Alice fin dal primo incontro e che, ora lo dice apertamente, non vuole nulla di più di quello che c’è adesso tra di loro: perché sciupare l’amore costringendolo in una routine?
    Il segreto dei libri di Alessia Gazzola è, prima di tutto, nella creazione del personaggio di Alice che non ha uguali sulla scena del romanzo di genere. Lo spirito di certe sue battute ci fa pensare a Pedra Delicado di Alicia Giménez Bartlett (Alice sta leggendo un suo libro in “Una lunga estate crudele”, un omaggio alla scrittrice spagnola) ma Alice è diversa, è più prettamente italiana, con il suo attaccamento alla famiglia, più ‘la ragazza della porta accanto’ che ci sembra di conoscere di persona. E poi le trame di Alessia Gazzola sono in perfetto equilibrio tra il giallo e il rosa, il macabro delle scoperte di cadaveri è bilanciato dalla scelta di un abito per una serata o da una schermaglia amorosa, il male e la morte hanno la controparte nella vitalità di Alice e nell’amore.

Questa volta Alice si trova davanti a un ‘cold case’ molto ‘freddo’: in una sorta di cripta del teatro romano dove si rappresentano le opere di Shakespeare vengono ritrovati dei resti umani. Appartengono ad un attore che era scomparso venticinque anni prima. Il suicidio è da escludere, la porta era chiusa dall’esterno. Come al solito Alice non riesce a limitarsi ai suoi compiti medici, ormai l’ispettore Calligaris ha imparato a sfruttare la sua curiosità e il suo intuito e si rivolge a lei per aiuto. Non è facile ritrovare gli altri attori che avrebbero dovuto recitare in “Molto rumore per nulla”, solo uno vive ancora a Roma ed è diventato famoso- era un amico del morto, a suo tempo ne aveva denunciato la scomparsa. Il mondo della medicina legale, le rivalità e gli screzi sono nulla in confronto alle correnti dei sentimenti, delle gelosie, delle ambizioni del mondo dello spettacolo. Inoltre quel vecchio caso falcia una nuova ‘quasi’ vittima.
     Questa, in cui Alice si occupa di un caso ‘freddo’, è veramente un’estate molto calda a Roma. Alice si lascia tentare- perché no?- e accetta l’invito dell’antropologo forense Sergio Einardi a passare un fine settimana ad Alicudi.
Terzo uomo che si affaccia nella vita di Alice, Sergio è tutto quello che Claudio e Arthur non sono: galante, affidabile, rispettoso senza essere affatto noioso. Sergio è un gentiluomo. Perché le cose di cuore non sono mai facili? Perché Alice non può incoraggiarlo e smettere di lasciarsi manovrare dagli altri due corteggiatori che la prendono e la lasciano secondo il loro umore? Perché al cuore non si comanda. Peccato, perché proprio perché Alice è ‘la ragazza della porta accanto’ noi vorremmo vederla felicemente sistemata, vorremmo che desse un’opportunità a Sergio che sembra uscito da un’altra epoca.
    La lettura del romanzo di Alessia Gazzola è l’ideale per rallegrare queste uggiose giornate invernali. Peccato dover aspettare un intero anno prima di leggerne un altro (sappiamo bene, però, che un intervallo più breve finirebbe per stancarci).

la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it



    

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