domenica 7 dicembre 2014

Duong Thu Huong, "The Zenith"

                                                              Voci da mondi diversi. Asia
                                                               la Storia nel romanzo
                                                               fresco di lettura

Duong Thu Huong. “The Zenith”
Ed. Penguin, pagg 525, Euro 7,73  nel formato kindle

   Vietnam. Un uomo anziano, relegato in un monastero in montagna. La sua salute è fragile, un medico lo tiene sotto costante controllo, delle guardie del corpo lo seguono ad ogni passo, gli preparano i pasti, lo sollecitano con affettuoso rispetto a nutrirsi e ad aver cura di sé.
     Un taglialegna, che abita in un villaggio poco distante dal monastero, muore per una caduta accidentale. La seconda moglie, una donna giovane, e il figlio, poco più che un bambino, piangono per lui.
     Vu, un uomo politicamente molto vicino al vecchio, si allontana dalla moglie. Si crea tra di loro una frattura insanabile perché Vu sembra preferire il figlio adottivo al suo proprio figlio.
    An, un soldato che ha scambiato il suo vero nome con quello di un morto, vive per vendicare la morte della moglie e della cognata.
     Il romanzo “ The Zenith”, della scrittrice vietnamita Duong Thu Huong che attualmente vive in esilio a Parigi, segue questi quattro filoni narrativi per raccontarci dell’ultimo periodo di vita di Ho Chi Minh.
Perché è lui il vecchio che vive in un isolamento dorato, il primo presidente del Vietnam finalmente libero dal giogo francese che è stato allontanato dagli ambiziosi capi del suo partito per non condividere con lui le vittorie contro l’America. Nella solitudine Ho Chi Minh ha tutto il tempo per ricordare, per riflettere, per domandarsi- ora che si avvicina il momento della resa dei conti- se è valsa la pena di causare tanta sofferenza, di perdere tante vite giovani, di allagare il paese di sangue. E’ forse più felice il popolo? Vive forse meglio? Ricorda la volta che era uscito in incognito ed era rimasto sconvolto nel vedere visi sparuti per la fame, code per un pugno di riso davanti alle bancarelle e ai negozi. Ricorda gli anni- così diversi- passati in Francia e i lunghi anni di guerra contro i francesi, i nascondigli nella foresta, il momento in cui aveva visto per la prima volta la ragazza del nord di cui si era innamorato subito e che sarebbe diventata la sua compagna anni dopo, ancora giovanissima ma almeno non più una bambina. Aveva avuto due figli da quella donna che poi era stata uccisa insieme alla sorella. E i bambini? Ecco, questo diventa il rovello assillante nella sua mente. Non solo la responsabilità verso la sua gente ma anche quella personale verso chi lui ha amato. Gli era stato imposto dal Partito, di rinunciare ad una vita privata per essere una figura leggendaria di ‘padre della nazione’, l’uomo che non aveva altri affetti al di fuori del suo popolo e della sua terra. Ma non è stato forse un vigliacco che non ha osato reclamare per sé il suo diritto ad avere una famiglia, che ha lasciato impuniti gli assassini della donna del suo cuore?
Hanoi. Mausoleo di Ho Chi Minh

   Dapprima stentiamo a capire perché sia dato tanto spazio alla vicenda del taglialegna, poi ci rendiamo conto che è una sorta di doppio del Presidente, un uomo comune che ha avuto il coraggio di fare quello che il padre della nazione non ha fatto: mettersi contro la sua famiglia per seguire il suo cuore. E, nella morte, ha quello che il vecchio nel monastero non potrà mai avere- qualcuno che lo piange come marito e come padre.
    Anche le altre due storie, dell’uomo legato al Presidente da vincoli di affetto oltre che da quelli di subordinazione, e del soldato in cerca di vendetta (sua moglie era la sorella della ragazza amata dal Presidente, mai nominato con il suo nome), sono dei riflessi della storia principale che vede Ho Chi Minh in prima persona. Sono storie di persone che hanno preso decisioni importanti per la propria vita mettendo gli affetti al primo posto, non importa il prezzo da pagare.

    “The Zenith” è un romanzo dal grande afflato, un romanzo epico in cui le storie dei personaggi sono la storia stessa di un paese che ha combattuto e sofferto a lungo, una riflessione sul disfacimento di un’utopia, sulla sete di potere che porta al tradimento. Duong Thu Huong passa da un registro all’altro senza stancarci- dalla riflessione intimista di un uomo ai dettagli poetici di descrizioni della natura, da ricordi di guerra ai bagliori di Parigi, dalla vita semplice in un villaggio a quella, altrettanto semplice di un monastero, dagli intrighi politici a quelli famigliari. Questo è di certo il più bel romanzo scritto dalla scrittrice vietnamita, paragonato dalla critica al "Dottor Zivago".

il romanzo "The Zenith", la cui pubblicazione è proibita in Vietnam, si può trovare in traduzione inglese e francese.


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