Voci da mondi diversi. Cina
FRESCO DI LETTURA
Bi Feiyu, “Le tre
sorelle”
Ed. Sellerio, trad. Maria Gottardo e Monica Morzenti, pagg.
354, Euro 16,00
Titolo originale: Yumi, Yuxiu, Yuyang
Non fosse stato per la vicenda di
Wang Lianfang e le sue conseguenze sulla reputazione della famiglia, Yumi e il
suo aviatore sarebbe ro stati ancora felicemente insieme. Ma anche tenendo
conto che lui l’aveva lasciata, perché una ragazza come lei era arrivata ad
accettare un matrimonio del genere? L’unico motivo plausibile era che con le
sue nozze Yumi volesse riscattare la famiglia.
Cina. Un piccolo villaggio mai nominato.
Potrebbe essere ovunque nella vastità del paese, di certo non vicino a Pechino
se, ogni volta che si parla dell’ora, si sottolinea ‘ora di Pechino’. Nella
famiglia Wang è nato il primo maschio dopo sette femmine. Finalmente, si può
ben dire. La signora Wang si può mettere a riposo, intanto suo marito si dà da
fare, come ha sempre fatto, con altre donne. Nonostante sia segretario locale
di Partito, oppure proprio approfittando della sua posizione, Wang Lianfang è
andato a letto con quasi tutte le donne del villaggio. Disgustoso, quando si
hanno delle figlie in età da marito. Dannoso per la loro reputazione. E infatti
la primogenita Yumi è abbandonata dal fidanzato pilota su cui aveva tanto
fantasticato per sfuggire alla sua famiglia.
Delle sette sorelle Wang il romanzo “Le
tre sorelle” ci racconta la storia- come dice il titolo- di tre: la maggiore,
Yumi, la terza figlia (la più bella), Yuxiu, e la più piccola, Yuyang.
Osserviamo che, come d’uso, i caratteri iniziali dei nomi delle sorelle (anche
quelli delle altre quattro) sono tutti uguali e significano ‘giada’. Tre
sorelle, tre caratteri diversi e tre sorti diverse ad illustrare l’evolversi
della Cina in un’epoca recente che cerca di compiere un balzo in avanti nella
modernità ed è pur sempre memore di Mao e dei suoi detti lapidari.
Ci sono
sempre storie d’amore, quando si parla di donne, e lo sono quelle di Yumi e di
Yuxiu anche se tuttavia riflettono due caratteri differenti. Dopo la prima
delusione Yumi decide di sposare un uomo
non più giovane. Basta romanticismi, basta volare sulle ali dell’amore con il
pilota al servizio della patria, il funzionario di governo che Yumi sposerà
attende prosaicamente la morte della prima moglie per convolare a nozze con
Yumi. Soldi e potere, però, sono un ottimo surrogato dell’amore. Tanto più che
Yumi resta quasi subito incinta. La terza sorella è sempre stata la bellezza di
famiglia. Bellezza infangata da un terribile incidente: Yuxiu è stata vittima
di uno stupro. Che speranze ha di sposarsi? Yuxiu tende a dimenticare quello
che è successo. Quando arriva a casa di Yumi con la speranza che il cognato
possa trovare un lavoro anche per lei, si innamora del figlio maggiore di
questi, ne resta incinta. Ma una conclusione felice non è possibile. Tra
gelosie di vecchia data e rivalità più recenti tra le due sorelle, tra
chiacchiere e pettegolezzi, il lettore vedrà quello che accade. E intanto
arriva sulla scena la sorella minore, Yuyang, la piccola a cui Yumi aveva fatto
da madre in sostituzione della vera madre sempre più disinteressata alle figlie
che nascevano un anno dopo l’altro. La differenza d’età tra la maggiore e la
minore spiega il cambiamento di ambizioni e di ambientazione. Non più il ristretto
ambiente domestico, non più la ricerca di un marito per sistemarsi, è in un
campus universitario che si svolge la piccola storia di Yuyang. Non bella, non
particolarmente brillante, Yuyang si trova ad affrontare le difficoltà, le
dicerie, le invidie tra studenti nonché la concupiscenza di un professore e
verrà reclutata come ‘spia’.
Con brio, ironia e gentile umorismo Bi
Feiyu (di cui abbiamo già apprezzato il bel romanzo “I maestri di Tuina”,
vincitore del Premio Mao Dun 2011) ci racconta di una Cina stranamente priva di
riferimenti politici e temporali, incerta sui modelli da seguire e sulla
direzione da prendere, sospesa in un’epoca di cambiamenti, non violenti quanto
quelli scatenati dal Grande Timonieri ma ugualmente importanti- e sconcertanti.
la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it
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