domenica 24 settembre 2017

Mylene Fernández Pintado, “L’angolo del mondo” ed. 2017

                                                 Voci da mondi diversi. Cuba
               love story
              FRESCO DI LETTURA


Mylene Fernández Pintado, “L’angolo del mondo”
Ed. Marcos y Marcos, trad. Laura Mariottini e Alessandro Oricchio, pagg. 221, Euro 16,00

   L’Avana. Marian ha trentasette anni, insegna letteratura all’Università, ha alle spalle un amore finito e soffre ancora per la morte della madre. Marian non ha un carattere forte, lei stessa si giudica grigia, è piena di incertezze. Quando la direttrice del dipartimento le affida l’incarico di scrivere la prefazione al romanzo di un giovanissimo scrittore, Marian accetta titubante- chissà che non sia l’inizio di qualcosa di nuovo, una spinta per uscire dal suo piccolo mondo chiuso. Lo sarà certamente, e in maniera imprevista.
    Marian non risparmia qualche critica al romanzo di Daniel Arco. Finché lo incontra di persona. Colpo di fulmine per entrambi. Soltanto che lui ha quindici anni meno di lei. Ha importanza? Sì, se lei si è circondata di un alone di freddezza, di precisione, di inappuntabilità. Forse però, come le consigliano i pochi amici, vale la pena di gettarsi in questo sentimento che la travolge. Perché no? la vita è così parca di gioie. E allora Marian sfida le convenzioni, non le importa quello che i suoi alunni possono pensare di lei, neppure le importa di aver soffiato l’innamorato ad una sua studentessa.

    Fino a qui la storia del breve romanzo della scrittrice cubana Mylene Fernandez Pintado è piuttosto banale e, con le dovute differenze, ci fa pensare alla vicenda personale di cui hanno parlato tutti i giornali quando è stato eletto il nuovo presidente francese. Neppure l’ambientazione ha colori vivaci- Marian si incanta davanti al mare lungo cui corre il Malecón, ma chi spera di trovare atmosfere cubane resterà deluso. C’è tuttavia qualcosa di diverso, continui accenni sottili al tenore di vita- già migliore adesso, dopo che Raul Castro ha preso il posto di Fidel-, allo stipendio insufficiente di Marian, al fatto che debba vendere a poco a poco oggetti che erano cari a sua madre per concedersi una bottiglia di vino o qualcosa d’altro che è ritenuto un lusso, alla vecchia automobile che ha bisogno di continui rappezzi, a quel fenomeno tutto cubano della doppia valuta e di quello che poi si può acquistare se si paga in dollari. Lo sguardo rivolto lontano, infine.
    Perché ci possono essere due maniere di percorrere il Malecon, così spesso citato, l’arteria a sei corsie tra il mare e la città. Si può guardare la distesa di mare pensando che è una vista meravigliosa, che solo a Cuba ci possono essere dei tramonti così spettacolari, e lo si può guardare cercando di intravvedere- o meglio, di sognare- la terra che è al di là del mare, fantasticando su come la vita potrebbe essere diversa in Florida o comunque negli Stati Uniti. Sono tanti quelli che colgono l’occasione per andarsene da Cuba. Sono pochi quelli che prestano orecchio ai racconti di coloro che si sono trasferiti e che parlano di duro lavoro, di discriminazione, dell’aver perso se stessi.

    Quando Daniel incomincia a sognare di emigrare e di stabilirsi a Madrid e vuole coinvolgere Marian nei suoi progetti, Marian sa da subito che lei non lascerà l’isola. Perché non crede ai sogni ingannatori, perché non vuole un futuro incerto, non vuole sentirsi sradicata, non vuole perdere il suo passato per avere in cambio che cosa? Gli scrittori, poi- magari riusciranno ad avere un po’ di fama con un primo romanzo che incuriosisce, forse riusciranno a scriverne un secondo pescando dai loro ricordi, e dopo? Tranne qualche eccezione, non si è nessuno lontani dalla patria. E se questa non ci soddisfa, è il dovere di ognuno cercare di migliorarla restando e non abbandonandola.

    Questo è il messaggio de “L’angolo del mondo” nascosto sotto la trama rosa di una storia d’amore in cui si affaccia una varietà di personaggi che riflettono la storia di Cuba, tutti descritti con la stessa leggerezza come se non ci fosse alcunché di straordinario in loro. In effetti non c’è nulla di straordinario, tutti loro sono quell’angolo di mondo che è Cuba.



per contattarmi: picconem@yahoo.com

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