venerdì 29 settembre 2017

Antonio Manzini, “Pulvis et umbra” ed. 2017

                                                                     Casa Nostra. Qui Italia
                                                                     cento sfumature di giallo
      FRESCO DI LETTURA

Antonio Manzini, “Pulvis et umbra”
Ed. Sellerio, pagg. 403, Euro 15,00

     Aosta. Il cadavere di un trans viene ritrovato per metà immerso nel fiume Dora.
     Roma. Sono due cani pastore a segnalare la presenza del corpo di un uomo in un campo.
     Non c’è nulla che leghi i due omicidi, tranne che è di competenza del vicequestore Rocco Schiavone indagare sul caso del trans (livello numero nove nella lista da lui stilata della rottura dei coglioni) e nessuno riesce a spiegarsi come mai il morto sconosciuto di Roma avesse in tasca un foglietto con il numero di telefono di Rocco e lo scontrino di un bar che, guarda caso, è vicino alla casa in cui Rocco abitava con la moglie Marina, a Roma.
    Antonio Manzini ritorna con un nuovo romanzo che ha per protagonista il suo commissario- pardon, vice questore- scontroso e spinoso, che ha consumato sedici paia di Clarks in dieci mesi ad Aosta (per avvicinarsi al cadavere nell’acqua si fa prestare gli anfibi dal collega Italo, lasciandolo scalzo- sia mai detto che si metta le sue Clarks), che si fuma una canna al mattino per essere più lucido, che all’inizio sembrava mettercela tutta per risultare antipatico (e lo era), che ha un passato pieno di ombre e amici non del tutto ‘puliti’ a Roma. E una moglie che non dimenticherà mai e che è morta al suo posto.
    Il passato non passa mai, è così per tutti e lo è in special modo per Rocco, sono troppe le questioni lasciate in sospeso, non da ultimo quell’avvenimento tragico in cui la compagna di uno dei suoi più cari amici è stata uccisa per sbaglio- era ospite da lui, era lui l’obiettivo, quello che sarebbe dovuto morire. E il tutto affonda ancora più indietro, vecchi conti da saldare, altri omicidi, traffici di droga…
Questo per quello che riguarda il caso di Roma (chi è che sa dei suoi spostamenti? c’è qualcuno che lo spia? o qualcuno che lo tradisce?). Quanto al delitto di Aosta, Rocco va incontro a un’ennesima frustrazione: il trans, un argentino, viveva in un appartamento in affitto. Possibile che nessuno degli altri condomini abbia visto o sentito niente la sera in cui è stato ucciso? Forse sì. Ma possibile anche che nessuno abbia visto o sentito niente quando l’appartamento del trans è stato svuotato di tutto, compreso mobili e suppellettili, come se fosse passata un’impresa di traslochi? Chi è aveva talmente paura di avere lasciato tracce da ripulire così a fondo? Per non dire che spunta fuori anche il colpevole appropriato per far affossare le indagini.

     Il rischio di scrivere romanzi seriali con lo stesso protagonista è quello di non riuscire a far ‘crescere’ il personaggio, di essere ripetitivi, di mancare di profondità, di annoiare, insomma. Non è così per i libri con Rocco Schiavone di Antonio Manzini. Anzi. Romanzo dopo romanzo, ci pare che la trama di indagine poliziesca sia solo un pretesto (ottimamente congegnato, peraltro), lo sfondo di tensione per dare risalto proprio a Rocco, per parlarci di lui, al passato e al presente. Rocco cambia. E’ come se si sfogliasse, si togliesse una buccia dopo l’altra, rivelando il cuore tenero del suo essere. E’ sempre lui, burbero, cinico e selvaggiamente ironico, ma inizia a lasciare che il mondo esterno lo raggiunga, che gli affetti (respinti da quando non c’era più Marina, il suo tramite per questo mondo più dolce) lo tocchino. Incomincia con dare più confidenza a Gabriele, l’adolescente brufoloso e infelice che è suo vicino di casa, si ritrova a insegnargli a picchiare per difendersi oltre che a fargli ripassare i verbi latini, ad essere una sorta di vice-padre andando a parlare con il preside, a lasciarlo dormire in casa sua. E poi Rocco cede all’attrazione che prova per l’ispettore Caterina Rispoli- sarà amore, chissà? Voler bene significa esporsi alle delusioni, offrire il fianco alle ferite. E se di tutti questi nuovi sentimenti non restasse che polvere? Se neppure l’ombra di Marina apparisse più per scambiare due parole con Rocco?
      Antonio Manzini non delude.

la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net


per contattarmi: picconem@yahoo.com

     

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