giovedì 20 novembre 2014

Susan Vreeland, "La passione di Artemisia" ed. 2002

                                Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
                                                                   painting fiction
il libro ritrovato


Una donna moderna del '600
Susan Vreeland, "La passione di Artemisia"
Ed. Neri Pozza, pagg. 317, Euro 15,50

In copertina una donna con un abito rosso - il colore della passione. Il viso  assorto, e si intuisce che la passione è tutta lì, nello sguardo abbassato sulle mani che sfiorano uno strumento musicale. La passione per l' arte, la stessa che prova Artemisia Gentileschi che ha dipinto questa Santa Cecilia. Il romanzo di Susan Vreeland inizia nel 1612: il pittore Orazio Gentileschi ha citato al tribunale dell' Inquisizione di Roma l' amico Agostino Tassi per aver violentato sua figlia, la diciottenne Artemisia. L' umiliazione dell' interrogatorio che mette in dubbio l' integrità e la sincerità della ragazza, la visita medica sotto lo sguardo di tutti, il tradimento del padre che pensa solo alla sua pittura, il matrimonio combinato con un pittore di Firenze. Artemisia ha già dipinto delle grandi tele, dipinge da quando era bambina, dipingere è, per lei, una maniera di vivere, è sentire la vita con maggiore intensità degli altri, è essere più vivi degli altri. La sua non è una pittura convenzionale, perché lei non è una donna convenzionale. Suo padre dirà che è la Sibilla di una nuova era (che rivincita su quello stesso termine usato per indicare la tortura a cui era stata sottoposta, come una prova della verità!). Artemisia osserva, riflette, guarda le cose da un' altra prospettiva. Artemisia diventa Giuditta che uccide Oloferne (non avrebbe ucciso volentieri Agostino?). Artemisia è Susanna guardata con lascivia dai vecchioni; Artemisia è, contro la sua volontà, Lucrezia che si uccide per la vergogna dello stupro.
Ma la Lucrezia di Artemisia è colta in un momento di dubbio - chi guarderà il quadro dovrà sentirsi a disagio di fronte a questa donna che è stata spinta al suicidio dall' ignoranza. Perché Artemisia crede che l' arte possa aiutare a cambiare il mondo, l' arte ci fa pensare, ci fa vivere una vita ricca di spiritualità. E l' arte è una passione che fa dimenticare tutti gli altri legami - un marito geloso, una figlia con altri interessi. C' è solo un uomo, tra i contemporanei di Artemisia, che capisce appieno la forza rivoluzionaria della pittrice: è Galileo, il grande ribelle che nessuno può mettere a tacere. Come le figure femminili dei quadri di Artemisia balzano fuori dalla tela prendendo una vita propria sotto il pennello della pittrice, così il personaggio di Artemisia esce fuori vivido e vibrante dalla penna di Susan Vreeland. Forse anche la scrittrice, come la pittrice, vuole forzarci a riconsiderare la storia sotto una luce diversa, a non dare per scontati pregiudizi e stereotipi. Questo è un libro che ha una voce che non è solo quella di Artemisia, ma di tutte le donne che hanno taciuto per secoli  E' anche un libro "visivamente" straordinario, per la capacità che ha la Vreeland di farci vedere non solo i colori che Artemisia sparge sulla tela, ma anche uomini e paesaggi attraverso gli occhi di una donna che dice "è meglio essere assetati di bellezza e comprenderla, che essere belli e basta".

la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net




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