domenica 16 novembre 2014

Susan Vreeland, "La lista di Lisette" ed. 2014

                                      Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
      painting fiction
      fresco di lettura

Susan Vreeland, “La lista di Lisette”
Ed. Neri Pozza, trad. Simona Fefé, pagg. 432, Euro 18,00
Titolo originale: Lisette’s List


    Appena tornata da Parigi, mi misi a frugare la casa in cerca di altri appunti di Pascal. Svuotai la scrivania e trovai il resoconto dell’incontro con Cézanne ad Aix. Feci lo stesso con il cassettone e le tasche di ogni capo di abbigliamento rimasto, troppo malridotto per poterlo donare. Mi sentiii euforica quando in una cartella trovai la trascrizione di ciò che Pissarro aveva detto di Pontoise. Alcune righe mi sembrarono cariche di significato:
    Quando un uomo trova un luogo che ma, può sopportare l’inenarrabile.

   
    1937. André e Lisette, sposi giovanissimi, arrivano da Parigi a Roussillon in Provenza per prendersi cura di Pascal, il vecchio nonno di André. Roussillon non è un qualunque villaggio provenzale: le cave di ocra, con le pareti di ‘sangue e oro’, ne fanno un luogo fantastico e speciale. Non soltanto per la loro singolare bellezza, ma perché da quelle cave viene estratta l’ocra che ripulita, filtrata, macinata, polverizzata, serve come colorante, finisce sulle tavolozze dei pittori.

     E’ questa l’ambientazione del nuovo romanzo di Susan Vreeland, la scrittrice americana che già ci ha dato bellissimi libri del filone di ‘painting fiction’, introducendoci nel mondo della bellezza e dell’arte.
“La lista di Lisette” si discosta un poco dalle opere precedenti della Vreeland. Non c’è un solo pittore (come Emily Carr ne “L’amante del bosco”) o una creatrice di opere d’arte (come Clara Driscoll in “Una ragazza da Tiffany”) come protagonista. Non seguiamo soltanto l’apprendistato e l’evolversi della creatività di un solo artista. La Provenza e i pittori che vi hanno trovato rifugio e ispirazione- Pissarro, Cézanne, Chagall, Picasso- sono in primo piano ne “La lista di Lisette”, mentre sullo sfondo scorrono i tormentati anni della seconda guerra mondiale in Francia, quando il paese era spaccato in due, occupato dai nazisti a nord e indipendente ufficialmente, ma in realtà stato satellite del Reich sotto il governo di Pétain, al sud. E André, Lisette, il vecchio Pascal, la guardia di Roussillon, il guidatore dell’autobus, il sindaco, insieme a tutti gli altri abitanti del paese sono le ‘persone qualunque’ che mettono in moto la trama, che ci conducono alla scoperta dei segreti dell’ocra, delle miniere, delle bories (le antiche abitazioni in pietra dell’età del bronzo), mentre si svolge la ‘caccia al tesoro’ di Lisette, alla ricerca dei preziosi quadri di Pascal che André ha nascosto per sottrarli alla requisizione, o addirittura alla distruzione in quanto arte degenerata, da parte dei nazisti.

    Il sapiente miscuglio di arte e di vite di illustri pittori, di descrizioni di quadri così vivide che ci pare di averli davanti agli occhi, di interpretazioni dei dipinti che ci aiutano a capirne il messaggio, e di piccole vicende private- l’amore dei due giovani, la morte in guerra di André e il ritorno dalla prigionia del suo migliore amico, le difficoltà di Lisette ad ambientarsi nel villaggio e poi, dopo un decennio passato a Roussillon, l’affetto che prova nei confronti di questo, dei suoi abitanti, di tutta la Provenza- tutto questo è la cifra narrativa di Susan Vreeland, quello che rende così godibile la lettura dei suoi libri.
    Dietro la puntigliosa ricerca dei quadri scomparsi, da parte di Lisette, c’è una ricerca più vasta. Certo, sia Lisette, sia André, sia Maxime, l’amico di André, conoscono il valore dei quadri, ma il vero valore va al di là del denaro. L’arte è senza prezzo, la bellezza è senza prezzo. Tanto più nel mondo in guerra, quando tutto, la vita stessa sembra crollarci addosso. La ricerca dei quadri è come la ricerca del Graal, segue delle tappe che elevano lo spirito, che affinano la comprensione e l’empatia verso il prossimo.
E non è un caso che i due quadri su cui più indugia l’attenzione della scrittrice attraverso gli occhi di Lisette siano- diversissimi tra loro- di Cézanne e di Marc Chagall. Il miracolo dei frutti per sempre gustosi su tela e la donna alla finestra che stringe a sé una capra e un gallo. Il pittore che ci propone una pace fruttata e quello che è dovuto fuggire dalla guerra e che l’ha rappresentata in un modo nuovo e straziante nei suoi quadri.

la recensione è stata pubblicata su www.wuz.it




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