venerdì 27 gennaio 2017

Ye Zhaoyan, “Nanchino 1937” ed. 2004

                                                       Voci da mondi diversi. Cina
               love story  
              il libro ritrovato

Ye Zhaoyan, “Nanchino 1937”
Ed. Rizzoli, trad. Nicoletta Pesaro, pagg. 409, Euro 17,00


     “Una storia d’amore”, dice il sottotitolo del romanzo dello scrittore cinese Ye Zhaoyan. Ma il titolo del romanzo, “Nanchino 1937”, ci mette immediatamente sull’avviso: quella data, nella vecchia capitale del governo nazionalista, significa solo una cosa, la strage compiuta dai giapponesi. Sappiamo allora che questa non può essere una storia d’amore felice. C’è qualcosa di patetico e di ridicolo nella figura del personaggio principale, Ding Wenyu, un dandy cinese. Trentottenne, con una fama di libertino, è noto per le sue stranezze: figlio unico viziato, ha studiato all’estero, parla perfettamente parecchie lingue europee oltre al giapponese, insegna all’università, ha sposato la donna che il padre ha scelto per lui sperando che gli dia un erede. Nel suo diario Ding Wenyu segna la data del 1° gennaio 1937 come un giorno speciale: ha conosciuto la signorina B. durante “un insopportabile matrimonio”. Soltanto che era proprio il “suo” matrimonio, della bella Yuyuan, di cui Ding Wenyu si innamora a prima vista.
Inizia così la tragicommedia di un corteggiamento senza speranza e quello che è strano è che a lui non importa che lei ricambi il suo amore: è un’ossessione amorosa, dopo tutto lui non la conosce neppure, ma gli basta che lei gli dia il permesso di amarla. C’è un precedente che lo rende sospetto agli occhi della famiglia della ragazza: vent’anni prima l’allora adolescente Ding Wenyu si era innamorato della sorella maggiore di Yuyuan, già sposata e con due bambini. Il ragazzo senza esperienza è diventato un uomo che è un maestro nel ricercare il piacere nei bordelli, ma nell’amore che prova ora ci sono lo stesso fanatismo e la stessa intensità. Sono le lettere che conquistano Yuyuan, anche se lei non risponde mai, non ne accusa mai ricevuta. Dapprima Ding Wenyu gliele fa recapitare a mano, poi le invia in duplice copia, di cui una per posta normale, prima una ogni tre giorni, poi una al giorno, parecchie in un giorno. Scrive in ogni momento della giornata, come se parlasse continuamente con lei. Amor che a nullo amato amar perdona, è difficile per Yuyuan non lasciarsi conquistare, si sente amata e protetta, finisce per pensare che è quello di cui ha bisogno. Anche perché il marito la tradisce e lei cerca invano di ingelosirlo con le lettere di Ding Wenyu.
la strage di Nanchino
Una lieve sensazione di irrealtà aleggia su questa storia d’amore; mentre Ding Wenyu cerca ogni pretesto per incontrare Yuyuan, litiga con la moglie per il divorzio, mette incinta la moglie perché solo se lei darà un erede alla famiglia Ding lui sarà libero, i giapponesi avanzano e la Cina apre un secondo fronte a Shanghai. Il tempo dell’amore scorre in maniera diversa da quello della guerra, è già agosto, Pechino è in mano nemica, iniziano i bombardamenti su Nanchino, il marito di Yuyuan fa una morte da eroe. Si piange per lui, ma ha lasciato libero il campo. Nanchino cede al nemico, Yuyuan cede al suo ammiratore.

Ma Shakespeare ci ha insegnato che l’amore è grande solo se è un amore tragico, e, come per Romeo e Giulietta, c’è solo una notte d’amore per i due innamorati. E il romanzo si chiude con mitragliatrici che sparano, nel sole morente sventola la bandiera del Sol Levante.  E’ proprio in questa tensione tra amore e morte, tra la lievità del corteggiamento e la drammaticità degli eventi che si preparano, il fascino di questo romanzo dalla struttura tradizionale che è stato accolto in Cina come un capolavoro della letteratura contemporanea.

la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net



                                                                                            


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