Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
mystery
il libro ritrovato
Allen Kurzweil, "L'
orologio di Maria Antonietta"
Ed. Bompiani, pagg. 360, Euro 17,00 (prezzo attuale, Euro 3,82)
Il narratore della storia è un
bibliotecario, Alexander Short, e tutto ha inizio quando un lettore gli chiede
il libro "Scomparti segreti nei mobili del diciottesimo secolo". Il
lettore si chiama Henry James Jesson III, è un bibliofilo e bibliomane, nonché
un collezionista. Vedremo poi che non ha richiesto a caso l' aiuto di Short -
c' è molto in comune tra i due, sia come manie sia come "scomparti segreti",
intesi come lati nascosti della personalità. O cose che non si vogliono dire.
La ricerca del libro è solo un pretesto, da parte di Jesson, per chiedere a
Short un altro aiuto: si tratta di rintracciare il pezzo mancante della scatola
dell' inventore, acquistata ad un' asta nel 1983. Una scatola divisa in
scomparti, ognuno dei quali contiene qualcosa che fa parte della vita dell'
inventore.
Prima ricerca: scoprire che cosa manca. Seconda ricerca: trovare il
prezioso orologio fatto da Breguet per la regina Maria Antonietta e rubato dal museo islamico di Gerusalemme.
Short si lascia affascinare dallo stravagante Jesson, lanciandosi in un'
impresa che lo porta a prendere un libro in prestito senza autorizzazione
(leggi: "rubare"), rischiando di compromettere il suo matrimonio e di
perdere il posto di lavoro. Difficile, d' altra parte, sottrarsi al richiamo
dei libri, al sottile gioco di rimandi da un testo all' altro. Gioco sottile, che segue il metodo della scatola dentro un' altra scatola - come quello che rivela la scatola stessa dell' inventore -, o del libro dentro il libro, come è raffigurato nello stemma araldico di Henry James Jesson. E' come avere davanti un gigantesco calendario d' Avvento, secondo un' immagine dell' inventiva moglie di Short, in cui ogni finestrella è una scoperta. Sono veramente molte le scoperte in questo originale mystery letterario, e l' orologio non è l' unica cosa che manca: che cosa manca a Short che cerca continue certezze nelle catalogazioni, negli indici di tutto quello che osserva? Perché ha bisogno di chiudersi in una "gabbia" che gli ha costruito la moglie, per poter lavorare? Il libro finisce con un libro e lo scomparto dell' orologio resta vuoto, ma forse è meglio non concludere qualcosa, così la ricerca non avrà mai fine. E la storia si conclude, o resta in sospeso, alla pagina 360, un giro completo delle lancette, dopo 60 capitoli, numeri perfetti per un romanzo che è una meditazione sul tempo oltre che uno studio di fissazioni monomaniacali. La forza del libro di Kurzweil è nella ricchezza dei dettagli, nelle descrizioni di meccanismi ingegnosi di altri tempi, e soprattutto nell' amore per i libri e le biblioteche. La debolezza è, invece, nella mancanza di spessore nell' umanità dei personaggi, da cui ci aspettiamo sempre qualche cosa di più e di più approfondito, che invece non troviamo. E tuttavia "L' orologio di Maria Antonietta" è un romanzo ingegnoso e maliziosamente colto che piacerà a tutti quelli che amano i libri.
la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net
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