giovedì 5 aprile 2018

William Stanley Moss, “Brutti incontri al chiaro di luna” ed. 2018


                            Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
      seconda guerra mondiale

William Stanley Moss, “Brutti incontri al chiaro di luna”
Ed. Adelphi, trad. Gianni Pannofino, pagg. 212, Euro 19,00

    Creta 1944. I tedeschi occupano l’isola, posizione strategica nel Mediterraneo. Il 24 aprile due ufficiali inglesi del SOE (Special Operations Executive), William Stanley Moss e Patrick Lee Fermor, rapiscono il generale tedesco Heinrich Kreipe e lo fanno imbarcare su una motolancia diretta in Egitto.
    “Brutti incontri al chiaro di luna” è il diario di Stanley Moss che ci racconta l’impresa. Il titolo è scherzoso, non lascia affatto pensare a quello che leggeremo. E tuttavia è perfettamente in tono con la voce di Moss, allora ventiduenne. Dal momento in cui viene progettata, al Cairo, in quella dimora mitizzata chiamata Tara dove gli ufficiali a riposo bevono e si divertono, l’impresa non sembra affatto un’azione di guerra, piuttosto un’avventura da ragazzi, un giocare alla guerra. Billy e Paddy approdano sull’isola di nascosto, possono contare sul sostegno di tutta la popolazione che odia i tedeschi. Il piano prevede fermare l’automobile del generale che è abitudinario e rientra sempre alla stessa ora dal club, alla sera. E infatti fin qui non ci sono problemi (la fine dell’autista è un danno collaterale). Nessun problema neppure nel filarsela via, con Paddy al volante con il berretto del generale e i posti di blocco che, senza alcun controllo, lasciano passare l’automobile quando vedono le insegne. L’automobile verrà abbandonata vicino ad una spiaggia: si vuole che i tedeschi pensino che il generale è stato portato via con un sottomarino. Sul sedile sarà lasciata una busta chiusa con una foglio contenente la dichiarazione in cui gli inglesi si assumono l’intera responsabilità del rapimento senza alcuna collaborazione da parte della gente del luogo- si vogliono evitare le famigerate rappresaglie dei tedeschi (purtroppo non servirà allo scopo).
Billy a sinistra e Paddy
    Incomincia ora la vera ‘avventura’, con le marce su per i monti, per arrivare alla baia dove una motolancia dovrebbe arrivare a prenderli per riportarli al Cairo. Dovrebbe. Perché la radio non funziona e i giorni passano e il periodo di incertezza e pericolo si prolunga ben oltre i tre o quattro giorni programmati. Eppure nessuna preoccupazione filtra dalle pagine del diario di Stanley Moss. E’ sempre allegro, anche quando dà la caccia alle pulci, quando racconta del freddo patito la notte con un’unica coperta per lui e il generale, con il generale che tirava la coperta scoprendo lui, Billy.
il Generale Kreipe
C’è uno squisito umorismo inglese nel racconto di Billy, nella bonomia con cui descrive le debolezze del generale, un uomo vicino ai cinquant’anni che non ha proprio nulla della nota durezza militaresca attribuita ai tedeschi. Piagnucola che è stanco, che gli fa male la gamba, ad un certo punto cade e urla per paura di essersi rotto la spalla. Gli inglesi lo trattano sempre bene, da prigioniero di guerra qual è, e conversano in qualche maniera in francese.
    E’ un vero piacere leggere il diario di Stanley Moss che, non a caso, diventerà uno scrittore. Proprio per l’aria scherzosa con cui avvolge l’impresa, una parentesi quasi allegra nelle azioni di guerra che siamo abituati a leggere. C’è il riferimento al cibo (no, gli occhi e i genitali di agnello bolliti Billy proprio non li riesce a mangiare), al raki che favorisce il sonno, alle lenticchie, alle lumache arrosto e al formaggio di capra. E poi ci piace la naturalezza dei riferimenti culturali e letterari lungo il racconto, non solo al Falstaff di Shakespeare, a Picasso, a John Donne, alla poesia “L’ultima duchessa” di Browning”, Dostoevskji (sia Billy Moss sia Paddy Fermor si sono portati dei libri da leggere nelle pause in cui devono restare nascosti), ma anche ad Elsa Schiaparelli (confesso che mi ha stupito), parlando di un berretto di lana indossato come fosse un turbante della stilista.
Billy a destra in primo piano
   Il libro di Stanley Moss fu pubblicato per la prima volta nel 1950 ma solo ora è stato tradotto in italiano. Dal libro è stato tratto il film “Colpo di mano a Creta” con Dirk Bogarde e David Oxley nei panni di Billy e Paddy.

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