Voci da mondi diversi. Canada
Jane
Urquhart, “Le fasi notturne”
Ed. Nutrimenti, trad. D. Di
Marco, pagg. 336, Euro 16,15
Alla fine degli anni ‘50 gli aerei che dall’Europa volavano in America
facevano scalo all’aeroporto di Gander, in Terranova, per rifornimento di
combustibile. Tamara, partita
dall’Irlanda per fuggire da un amore che non avrebbe mai avuto un esito felice,
vi resta bloccata per tre giorni a causa della nebbia. Ha tutto il tempo per
contemplare il gigantesco murale dipinto da Kenneth Lochhead, e per ricordare.
La storia di Tamara è una delle quattro
storie raccontate nel romanzo “Le fasi notturne” della scrittrice canadese Jane
Urquhart- a volte le storie si sfiorano, a volte scorrono parallele, a volte si
intrecciano, con un paio di personaggi presi dalla realtà, il pittore Kenneth Lochhead
e il poeta irlandese Kirby e la stessa Tamara, che ha pilotato aerei durante la
guerra, è ispirata alla figura di Vi Milstead Warren, pilota canadese parente della
Urquhart. Tamara ha nostalgia di quel tempo di azione, disegna i modelli degli
oltre quaranta tipi di aereo che ha pilotato, ricorda un primo breve matrimonio
e poi quello con l’amico d’infanzia che l’ha portata a vivere in Irlanda dove,
rimasta vedova, aveva conosciuto il meteorologo Niall, l’amante da cui si è
allontanata.
murale dell'aeroporto di Gander |
Niall e soprattutto suo fratello Kieran
sono i personaggi principali del romanzo, segnati dalla tragica morte
(suicidio?) della madre. Niall, di nove anni più grande di Kieran, che era
abituato a primeggiare, ad essere il figlio brillante che frequentava
l’università a Dublino, mentre Kieran aveva interrotto gli studi, preda di
attacchi furibondi di rabbia immotivata che solo Gerry-Anne, la donna che
veniva a far le pulizie in casa loro, sapeva gestire. E così il padre aveva
acconsentito che Kieran andasse a vivere con Gerry-Anne che era riuscita ad
insegnargli a fare lavori manuali e perfino a farlo studiare qualcosa. Finché
erano apparse le biciclette. Erano apparse dal nulla, appoggiate al muretto,
prima una, poi due- erano diventate una dozzina. Erano le biciclette abbandonate
dagli uomini che emigravano in cerca di fortuna- non c’è lavoro per nessuno in
Irlanda, negli anni ‘50.
Una gara ciclistica- la famosa Ras
Tailteann in otto tappe per più di mille chilometri che attraversa tutta
l’Irlanda- è il nodo centrale del romanzo, così come viene raccontata, in terza
persona, ma è come se Niall stesse parlando a Tam, per spiegarle il suo senso
di colpa. Niall non sapeva che anche suo fratello gareggiasse, non pensava che
avrebbe potuto avere la minima possibilità di vincere con quella bicicletta
sgangherata. La gara diventa una gara tra due fratelli, ma c’è altro che Niall
non sa. Lui, Niall, corre per vincere, perché è sempre stato il primo. Il
premio in palio per Kieran è, invece, la fidanzata di suo fratello. Dopo la
gara Kieran scompare, arrivano le voci più strane su di lui, su dove sia,
inafferrabile come la Primula Rossa. Quando Niall andrà a cercarlo a New York, non
lo troverà.
Questa, sullo sfondo di un’Irlanda
descritta da qualcuno che deve amarla molto e conoscerla bene, è la parte più
interessante del romanzo, quella che ci coinvolge di più con le sue storie di
emigrazione, leggende, natura selvaggia e uomini solitari, e che finisce per
essere una storia di rivalità famigliare. Il filone che ha per protagonista
Tamara che guarda affascinata il murale è più pallido e quello del pittore
Kenneth Lochehad che ha riversato nel murale episodi e incontri della sua vita si
collega debolmente agli altri due e finisce per stancare un poco.
Anche se non posso dire che “Le fasi notturne” sia un romanzo
perfettamente riuscito, l’Irlanda e Kieran sono invece due personaggi
straordinari- ci sembra di vedere l’una e l’altro, un paese bellissimo con il
drammatico passato della carestia e della guerra civile e un giovane uomo che
si è costruito una vita mettendo alla prova la sua forza fisica per dimenticare
la voce della madre e del suo amante.
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