Voci da mondi diversi. Giappone
cento sfumature di giallo
Tetsuya Honda, “Misterioso omicidio a Tokyo”
Ed.
Piemme, trad. Cristina Ingiardi, pagg 374, Euro 19,90
Quando una mano mozzata viene ritrovata
dentro un minivan abbandonato lungo le sponde del fiume Tama, non ci può essere dubbio che qualcuno sia stato
assassinato. Quando poi anche un torso umano è ripescato dalle acque, le
analisi del sangue sembrano indicare che si tratti della stessa persona a cui
apparteneva la mano. Quando invece si sente raccontare di due operai edili
morti cadendo da un’impalcatura, la questione diventa più difficile- che cosa
c’è di più facile che far passare per un incidente quello che in realtà è stato
un omicidio? C’è puzza di bruciato quando si scoprono dettagli su assicurazioni
sulla vita e su chi le abbia incassate.
A grandi linee è su questo che si basa il ‘giallo’ “Misterioso omicidio a Tokyo” dello scrittore giapponese Tetsuya Honda di cui la casa editrice Piemme ha già pubblicato “Omicidio a Mizumoto Park” con la stessa protagonista, la detective Reiko Himekawa.
È Reiko ad occuparsi del caso, insieme
all’ispettore Kusaka. Il rapporto tra i due non è facile perché il loro
approccio ai casi da risolvere è molto diverso- per Kusaka contano solo i
fatti, le prove certe, mentre Reiko, partendo da una prova concreta, lavora di
intuizione e di immaginazione. Il suo fiuto la porta molto spesso sulla via
giusta, ma questo non le evita gli scontri con l’ispettore. Unica donna nel
corpo della polizia criminale- e per di più giovane e affascinante- Reiko deve
difendersi da scherzi, battute e allusioni al suo rapporto con il timido
sergente Kikuta.
Il morto con la mano mozzata ha presto un nome, Kenichi Takaoka. Gestiva una piccola impresa edile aiutato da un ragazzo rimasto orfano dopo che suo padre era caduto da un ponteggio. Kenichi era diventato come un padre per Mishima, gli aveva anche insegnato il suo lavoro, era molto contento che si fosse fatto anche la ragazza- guarda caso, anche il padre della ragazza era morto cadendo da un ponteggio.
La trama del ‘giallo’ è piena di sorprese e
di colpi di scena, una parte è raccontata in prima persona da un personaggio e
solo alla fine il lettore la capirà del tutto, appaiono altri personaggi sulla
scena, l’ombra della Yakuza, la temuta mafia giapponese che per spietatezza rivaleggia
con quella siciliana, si estende su tutti e su tutto. Al di là di questa trama
ne scorre un’altra che ci induce a riflettere sulla violenza sulle donne e sui
traumi che ne conseguono, sulla paternità e l’istinto di protezione che un
padre prova per i figli, sulla legittimità di farsi giustizia da soli.
Il finale è a sorpresa, per la polizia di
Tokyo e per il lettore.
Pur non avendo la profondità e la
complessità di un Keigo Higashino (sempre pubblicato da Piemme), “Misterioso
omicidio a Tokyo” è una buona lettura per gli appassionati di genere.
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