giovedì 21 marzo 2024

Ariel Lawhon, “Nome in codice Helène” ed. 2023

                            Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America

      biografia romanzata
seconda guerra mondiale

Ariel Lawhon, “Nome in codice Helène”

 Ed. Piemme, trad. Annalisa Carena, pagg. 560, Euro 19,95

    Il suo nome è Nancy Wake, nata nel 1912 in Nuova Zelanda e arrivata in Europa giovanissima. Giornalista free-lance.

    Il suo nome è Nancy Fiocca. Moglie del ricco e affascinante francese Henri Fiocca, conosciuto a Marsiglia. Un colpo di fulmine. Il padre di lui era contrario al matrimonio del figlio con questa australiana, l’ex-fidanzata di lui velenosamente gelosa.

   Il suo nome è Madame Andreé, combattente tra i maquisard contro gli invasori nazisti contro i quali riversa un odio profondo, dopo aver assistito a efferate crudeltà.

   Il suo nome è Lucienne Carlier, la donna che, con documenti falsi, aiuta gli ebrei in fuga a passare il confine con la Spagna.

   Il suo nome è Helène, la spia, agente del SOE, paracadutata in Francia.

   Il suo nome è “il Topo Bianco”- è così che la chiama la Gestapo che ha messo una taglia di 5 milioni di franchi sulla sua testa.


   Il romanzo di Ariel Lawhon è la storia di questa donna eccezionale, un mix di storia vera e di ‘fiction’, di storia della Francia sotto l’occupazione nazista e della resistenza dei maquisard e di storia d’amore, infine la scrittrice- lo dice lei stessa nella postfazione- voleva scrivere la storia di un matrimonio, intendeva esaltare un amore passionale e generoso in cui, in un rovesciamento dei ruoli tradizionali, non è la donna che resta a casa in attesa del guerriero, ma è l’uomo che attende il ritorno della donna che ha sposato e di cui non limita la vita, non stronca i suoi desideri di libertà, i suoi slanci per opporsi con ogni mezzo ad un regime odioso.

dal film The White Mouse

   Nancy, nei suoi ruoli diversi e camaleontici, è la protagonista assoluta del romanzo. Dotata di un fascino particolare che la fa sembrare ancora più bella, forte e volitiva, con una tempra che le permette di affrontare ogni tipo di difficoltà, una capacità decisionale che la rende  un leader indiscusso, Nancy è la combattente con anfibi e pantaloni militari, ma è anche la donna che usa come un’arma il rossetto Victory Red a cui non sa rinunciare.. sfugge agli inseguimenti, non si lascia catturare dalla Gestapo, niente riesce a piegarla.

Sopravvivrà alla guerra, sarà una donna diversa per le perdite subite, per quello che ha dovuto vedere e fare, ma sarà sempre indomita.

     Un romanzo così vario nei filoni narrativi si legge di un fiato, anche se un centinaio di pagine in meno lo avrebbero snellito. Forse anche troppo spazio è stato dato alla storia d’amore di Nancy con Henri che finisce per annoiare un poco, ma, d’altra parte, era volontà della scrittrice dare risalto al lato intimo della vicenda.




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