vento del Nord
cento sfumature di giallo
FRESCO DI LETTURA
Sigge Ekklund, “Nel labirinto”
Ed. Marsilio, trad. Katia De
Marco, pagg. 298, Euro 18,00
Maggio
2010. Stoccolma. Magda, 11 anni, è
scomparsa. E’ una pura coincidenza che il nome della bambina sia lo stesso
della piccola Madeleine, la bimba bionda inglese scomparsa in Portogallo?
Probabilmente sì e il romanzo non ha nulla a che fare con il caso del 2007, al
di là dell’analogia della situazione che suona come un avvertimento per i
genitori: anche i genitori di Magda- lui, Martin, lavora nell’editoria, lei, Åsa, è psicologa- sono andati a cena in
un ristorante vicino a casa lasciando la figlia sola, anche loro (come i
McCann) sono andati un paio di volte a controllare se la bambina dormiva.
Finché Åsa si è accorta che Magda non era più nel suo letto. Dapprima pensava
stesse giocando a nascondersi, poi ha dato l’allarme e sono scattate le
ricerche. Nessuna traccia.
“Nel labirinto”, dello scrittore svedese Sigge Eklund, è un thriller psicologico- le indagini per
ritrovare Magda sono del tutto assenti, sia i genitori, sia noi lettori,
‘sentiamo’ che della bambina non si saprà più nulla, mancano i personaggi
soliti delle indagini poliziesche, cioè poliziotti o investigatori, e tutto
ruota intorno ai genitori e alle persone che, in una qualche maniera, hanno a
che fare con loro. In un tempo che si sposta a prima e dopo la scomparsa, Åsa e Martin, uno stretto collaboratore di
Martin e la sua compagna, assumono un ruolo di primo piano, ci parlano di
sé e del marito, o della compagna o compagno, del loro rapporto di coppia, del
passato più lontano, quello dell’infanzia o dell’adolescenza, dei rapporti con
i genitori. L’indagine sulla scomparsa di una bambina diventa un’indagine sulla vita di coppia, su
come questa cambi quando nasce un bambino, su quanto si risentano le
limitazioni che un bambino impone sul proprio tempo. E’ anche un’indagine sul ruolo della psicologia e
dei consulenti psicologi nell’esistenza quotidiana, sull’opportunità
dell’uso di farmaci nelle terapie. Sembra che tutti i personaggi, senza
distinzione, abbiano avuto dei problemi o dei traumi, che tutti abbiano fatto
ricorso ad un aiuto, e non sempre con esito positivo.
Come tutto questo porti alla scomparsa
di Magda- lo leggerete voi.
Il labirinto del titolo non è solo un vero labirinto disegnato con ciottoli in una radura in un
boschetto. Non è neppure solo il titolo
di un romanzo trovato in un cassetto di Martin, scritto da un autore
misterioso che forse ha usato uno pseudonimo. E’ il labirinto mentale in cui si aggirano i personaggi, incerti sulla
direzione da prendere nella loro vita, sulle scelte sentimentali da fare, sulla
giustezza dei loro comportamenti verso la bambina. Si intrecciano, le vite dei
personaggi, a volte senza che loro lo sappiano, si passano accanto, proprio come se si aggirassero tra le mura di siepi
di un labirinto. E a volte arrivano in un punto cieco e devono tornare sui
loro passi. Anche il finale è come il punto cieco del labirinto. Una conclusione geniale e sconvolgente come
solo un destino bendato può esserlo. Innocente
come soltanto un assassino inconsapevole può esserlo. C’è un solo colpevole
o ce ne sono tanti? fate attenzione alla data, quando siete alla fine
.
Un ultimo pensiero con una domanda: ma che tipo di genitori sono questi
genitori svedesi (colti, senza problemi economici) che non sanno neppure dove
scompaia a giocare la loro bambina di undici anni? E che presumono che, se va a
giocare, debba avere degli amici con cui farlo, ma non ne sanno nulla?
Anche se a volte tende al sensazionale, anche se ci sono troppi ‘casi’
fuori dalla norma, “Nel labirinto” è un romanzo intrigante e inquietante che si legge d’un fiato.
la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net
Nessun commento:
Posta un commento