giovedì 16 marzo 2017

Ken Bruen, “Il prete” ed. 2007

                            Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e irlanda
     cento sfumature di giallo
      il libro ritrovato


Ken Bruen, “Il prete”
Ed. Fanucci, trad. Daniela Middioni, pagg. 247, Euro 15,00


   Solo nei paesi cattolici ci può essere la tensione spaventosa della vita che aspira al Paradiso ma è trascinata verso l’Inferno, solo dove esiste il peccato esiste anche la redenzione, dove si crede nella dannazione eterna si crede anche nella salvezza eterna. Solo in un paese come l’Irlanda, che è stato forse il più cattolico d’Europa, il più ciecamente osservante, il più indiscutibilmente obbediente alle dottrine della Chiesa, poteva nascere un romanzo come “Il prete” di Ken Bruen.
    Il fatto che ci siano solo due morti in un romanzo “noir” o in un thriller lascia subito intendere che il significato del libro è altrove, va al di là della usuale ricerca dell’assassino. E che i due morti siano un prete e una suora chiarisce pure che, escludendo motivi di furto, il colpevole ha voluto agire là dove la giustizia laica o ecclesiastica si rifiuta di intervenire. Padre Joyce è stato trovato decapitato nel confessionale: c’è qualcuno che prova pietà per lui? I bambini ormai uomini fatti che padre Joyce ha sodomizzato quando servivano messa come chierichetti sperano che vada dritto all’Inferno. La suora che regalava tavolette di cioccolata ai bambini che piangevano si augura che tutto finisca lì. Padre Malachy ha paura- c’era stato uno scandalo anni prima, certe accuse erano state fatte anche a lui. Ed è lui che chiede all’ex poliziotto, ex alcolista Jack Taylor di svolgere delle indagini per scoprire l’assassino.

    Come nel precedente romanzo di Ken Bruen, “Prima della notte”, Jack Taylor è il protagonista assoluto de “Il prete”. Tanto da mettere quasi in secondo piano il tema scottante della pedofilia dei sacerdoti e il trauma dei bambini che, all’epoca in cui erano stati molestati, erano anche incorsi nelle punizioni materne per aver osato far parola di quanto era successo in sacrestia. Personaggio complesso, tormentato, inquieto, inquietante. All’inizio del libro Jack è ricoverato in un ospedale per malati mentali, ha avuto un crollo dopo che la bimba con la sindrome Down, la figlia dei suoi amici che avrebbe dovuto sorvegliare, era morta cadendo dalla finestra. E quando esce dall’ospedale, la sua è una lotta continua per resistere alla tentazione dell’alcol, combattendo contro i demoni interni, respingendo l’invito dei mille pub di Galway, prendendo a cuore l’oltraggio all’amica poliziotta, la rude e generosa Ridge che è lesbica. Reagendo a tutto questo con violenza eccessiva, pur sapendo che gli si ritorcerà contro, perché la violenza si impadronisce “di una parte della tua anima, recare danno ad un’altra persona sminuisce la tua umanità”.

“Non sopporto la rabbia, la ferocia che hai dentro, e quindi lascio perdere. Ho paura di fare la tua fine”, gli dice Cody, il ragazzo che lo affianca nelle indagini, dopo avergli confessato di aver desiderato che fosse lui, Jack Taylor, suo padre. In realtà anche Jack arriva a desiderare che Cody sia suo figlio, risponde affermativamente quando gli chiedono se lo sia, una bugia dettata dal subconscio, a chi può nuocere? E invece…In apparenza è un dettaglio irrilevante, quello della tentazione di Jack di fare da padre a Cody e invece fa parte di quel tema più ampio, di Dio che è padre di tutti, dei sacerdoti che dovrebbero rappresentare Dio e tradiscono i corpi e le anime di chi è loro affidato, di tutti coloro che rivestono il ruolo di genitori e snaturano il loro compito.


   L’intero romanzo è echeggiante della voce di Jack Taylor, della sua furia che si rivolge prima di tutto contro se stesso e poi contro quello che lo circonda, contro l’Irlanda che non è più terra di poeti e di santi, contro i nuovi irlandesi che ripetono i modelli americani (persino l’accento), contro Galway, magica città un tempo, ora inquinata e affollata di nuovi ricchi ma anche di barboni e ubriaconi. E contro la Chiesa che in Irlanda è tutt’uno con i suoi ministri che per secoli hanno esercitato un potere fortissimo sulla gente, barattando la miseria del presente con la promessa del regno dei cieli. “Come ha potuto cadere così in basso il Clero?”, si domanda Jack Taylor e sembra che le porte dell’Inferno si spalanchino davanti a lui e a tutta l’isola di smeraldo.

la recensione è stata pubblicata su www.stradanove.net


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