domenica 26 marzo 2017

Shukri al- Mabkhout, “L’italiano” ed. 2017

                                                      Voci da mondi diversi. Africa
      la Storia nel romanzo
      FRESCO DI LETTURA

Shukri al- Mabkhout, “L’italiano”
Ed. e/o, trad. Barbara Teresi, pagg. 323, Euro 15,73

    Tunisi, tra gli anni ‘80 e i primi anni ‘90 che videro la fine del lungo governo di Bourghiba e il colpo di stato ‘medico’ (Bourghiba fu deposto per senilità) che portò al potere il generale Ben Ali. Anni intensi, perché la vecchiaia del Presidente a vita Bourghiba contribuì a stravolgere la linea politica liberale e laica che aveva trasformato la vecchia Tunisia in un paese moderno, mentre cresceva il movimento islamista radicale, aumentavano le sommosse e si avvicinava il pericolo di una guerra civile.
   Le vicende del protagonista Abdel Nasser- soprannominato ‘l’italiano’ fin da ragazzo perché era bello come un attore del cinema italiano- sono raccontate da un narratore che resta nell’ombra, un amico dell’italiano che dichiara anche di essere stato innamorato della ragazza che diventò poi la moglie di Abdel Nasser. Il romanzo inizia con una scena drammatica durante il funerale del padre di Abdel, quando ‘l’italiano’ si accanisce contro l’imam- solo alla fine sapremo perché, in una narrativa che procede piuttosto linearmente con qualche flash-back sul passato o qualche deviazione in storie parallele in cui il protagonista è, sì, Abdel Nasser ma, attraverso lui, è la Tunisi di quegli anni che noi conosciamo, con i contrasti e i fermenti, i comportamenti legati alla tradizione e la voglia di modernità.
Si parla molto di politica, ne “L’italiano”, perché Abdel Nasser è un attivista di sinistra che rimanda il momento di laurearsi per poter continuare a dirigere il movimento universitario, e si parla molto anche di amore. Anzi, politica e amore sono strettamente intrecciati, non per nulla il primo bacio ardente che Abdel Nasser scambia con Zeina, studentessa di filosofia che ambisce a diventare professoressa universitaria e che diventerà sua moglie, è sotto gli occhi della polizia, una effusione tra il vero e il finto che serve a sviare l’attenzione in un momento cruciale. E se è indubbio, ad una prima lettura, che il personaggio principale sia un uomo, ci viene poi da pensare ad un parallelismo con la società di tutti i paesi mediterranei dove la virilità maschile si impone padrona, dove l’uomo è, a tutti gli effetti, privilegiato, ma è la donna, in realtà, a tenere le fila di nascosto. Così Zeina, l’intellettuale che antepone gli studi all’amore, e Najla, la donna femmina che, dopo essere stata l’amante di Abdel, diventa oggetto di piacere alla corte dei potenti, rappresentano due diversi modelli femminili, ognuna con una sua storia alle spalle in cui il maschio ha inflitto violenza e sofferenza. La società tunisina è cambiata e continua a cambiare, ma la corruzione aumenta, le barriere sul cammino della donna non sono ancora del tutto infrante e anche gli ideali cambiano- c’è ancora qualcosa dello studente ribelle e inquieto nel giornalista che è diventato Abdel Nasser? E, se è per quello, che cosa c’è della incandescente pasionaria nella Zeina sempre curva sui libri e che finirà per sposare un uomo molto più vecchio?
Bourghiba

     Con questo libro, che si è aggiudicato nel 2015 l’International Prize for Arabic Fiction, Shukri al- Mabkhout ha dipinto un grande quadro del mondo arabo negli anni che precedono il 2011 della Primavera araba in cui quattro capi di stato furono costretti alle dimissioni, alla fuga (Ben Ali riparò in Arabia Saudita) e in alcuni casi (Gheddafi) alla morte. Ci sono le premesse, c’è lo svolgersi di eventi su cui sembrano essere ricalcate le sommosse del 2011, e c’è anche il senso di fallimento e lo scoramento finale che anticipano quanto si avvertirà nel futuro da venire.



     

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