lunedì 30 maggio 2016

Kate Atkinson, “Un dio in rovina” ed. 2016

                      Voci da mondi diversi. Gran Bretagna e Irlanda
     la Storia nel romanzo
     FRESCO DI LETTURA

Kate Atkinson, “Un dio in rovina”
Ed. Nord, trad. Alessandro Storti, pagg. 456, Euro 18,60, Ebook Euro 9,99


      E’ Edward Todd il protagonista, il ‘dio in rovina’ del titolo del nuovo romanzo di Kate Atkinson, l’Icaro che precipita perché si è avvicinato troppo al sole con le sue ali di cera, il pilota della RAF uscito in 70 missioni durante la seconda guerra mondiale, rispettato e ammirato da tutti. In una di quelle fatali lettere che ogni aviere lasciava nell’armadietto, da essere spedite in caso di non ritorno, un uomo dell’equipaggio dell’aereo di Teddy scriveva alla fidanzata incinta di chiamare Edward il bambino che fosse nato, perché il suo comandante era la persona più brava che avesse mai conosciuto. Eppure, quando Edward/Teddy lo aveva saputo, quando si era messo a piangere dopo aver comunicato la notizia della morte alla madre e alla fidanzata del compagno, aveva anche pensato che se il povero Vic fosse vissuto più a lungo avrebbe di certo conosciuto qualcuno migliore di lui. E’ già tutto qui, il carattere di questo personaggio, l’uomo medio buono che non sa di esserlo perché la bontà e la correttezza e l’onestà sono nella sua natura e non potrebbe essere altrimenti. Forse manca di fuoco, forse è incapace di grandi passioni, ma l’affidabilità, il senso di sicurezza  che emana da lui, il calore dell’affetto con cui sa avvolgere chi gli sta vicino- la moglie, la figlia Viola, i nipotini, le sorelle, i compagni di volo- valgono ben di più di qualunque fiammata.

     “Un dio in rovina” è un romanzo ambizioso. E’ un romanzo splendido. C’è dentro tutta la storia del ‘900 attraverso quattro generazioni di Todd, ma è soprattutto la seconda guerra mondiale che interessa la scrittrice- con un’altra prospettiva, con il personaggio di Ursula, sorella di Teddy, che viveva parecchie vite in mondi paralleli, Kate Atkinson ne aveva già parlato nel romanzo precedente, “Vita dopo vita”. C’è una sola vita per Teddy, e appesa a due ali di un bombardiere- si calcola che solo uno su dieci piloti sia sopravvissuto nel corso della guerra. E la narrativa si sposta avanti e indietro, a volte si interrompe in momenti drammatici, quando avvertiamo che stiamo per avere una rivelazione- come quando Teddy è convinto che la moglie lo tradisca perché non sa come altrimenti giustificare le menzogne sui suoi allontanamenti da casa, ma dovremo aspettare parecchio prima di apprendere quella che sospettiamo sia la verità-,
a volte troviamo frammenti di vita lontani nel tempo- un episodio dell’infanzia di Teddy, nel 1925- accostati ad altri di un tempo diverso, il 1980, ad esempio, con Viola, l’unica figlia di Teddy che è andata a vivere in una comune, per ritornare poi agli anni di guerra, il 1940, il 1941, fino al bombardamento di Norimberga nel 1944 quando la contraerea tedesca decimò le forze alleate, proseguire oltre, mentre il mondo riacquista i suoi colori con la pace, Teddy si sposa, scrive articoli sulla natura per un giornale, sta vicino alla moglie fino all’ultimo istante con un amore che va al di là di qualunque parola. E, sempre a frammenti, sappiamo della ribellione di Viola (pessima figlia, pessima madre, e meno male che c’è un nonno che interviene- ma che cosa ha reso così sgradevole Viola?), di Viola che, a sorpresa, diventa scrittrice, di Teddy che invecchia in un ricovero per anziani, tra le frasi acide della figlia e quelle amorevoli della nipote.
bombardamento di Amburgo

   La frammentarietà del tempo permette a Kate Atkinson di svelarci i personaggi a poco a poco, di costruirli aggiungendo tessera a tessera, colmando gli spazi vuoti della memoria, facendo balenare un lampo di futuro su cui ritornerà più avanti, completando il presente dell’azione di Teddy con una rivisitazione di quanto è successo- non ha mai pensato, mentre fumo nero e fiamme si alzavano dalle città tedesche, che le vittime erano anche donne e bambini? Teddy non ha ripensamenti del genere: ha fatto quello che era giusto nel momento in cui lo faceva, per fermare un Male dilagante, ripromettendosi di dare il meglio di sé ‘dopo’. Promessa mantenuta.

     Non posso dire nulla sulla fine del romanzo. Tranne che è un colpo di scena sconvolgente che è difficile accettare. 

la recensione sarà pubblicata su www.stradanove.net


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