martedì 9 giugno 2015

Howard Fast, “Il vento di San Francisco” ed. 2015

                              Voci da mondi diversi. Stati Uniti d'America
                                                      FRESCO DI LETTURA

Howard Fast, “Il vento di San Francisco”
Ed. e/o, trad. Augusta Mattioli, pagg. 470, Euro 18,00
Titolo originale: The Immigrants

   Quanto a Dan, era incapace di staccare gli occhi da Jean Seldon, seduta in un angolo di uno dei grandi divani, con un abito turchino che accentuava l’azzurro chiaro degli occhi e lo sguardo fisso su di lui, un accenno di sorriso sulle labbra, “Mia figlia, Jean Seldon; Daniel Lavette”.
   Dan cercava qualcosa da dire, qualcosa che avesse letto o sentito, o semplicemente una frase di saluto; ma non riuscì a dire una sola parola. Poi lei gli diede la mano, una mano grande, dalle dita lunghe, che pure parve perdersi in quella di lui. la trattenne un attimo, quindi la lasciò andare.

    Se il titolo originale, “The immigrants”, del bel romanzo di Howard Fast dà subito l’idea del contenuto- una saga grandiosa che inizia con una coppia italo-francese che salpa dall’Europa nel 1888 diretta verso la Terra Promessa dell’epoca (l’America)-, quello scelto per la versione italiana, “Il vento di San Francisco”, fa turbinare nel lettore immagini diverse ma che ben corrispondono al libro, alla sua trama, ai sentimenti che suscita. Pensiamo a “Via col vento” (e questo è un romanzo epico, come quello della Mitchell), pensiamo ad un vortice di vicende, personaggi, saliscendi della vita che ci incalzeranno di pagina in pagina, fino alla fine, travolgendoci. Quando lo avremo terminato, quando il cerchio si chiuderà dove è iniziato, quando il vento sarà ridiventato bonaccia, noi avvertiremo la mancanza di Daniel Lavette, il protagonista, di May Ling, di Mark Levy, di Feng Wo, e sì, anche di Jean Seldon sposata Lavette.
    Joseph Lavette aveva fatto il pescatore da quando aveva dieci anni. Si era imbarcato con la giovanissima moglie sperando in un futuro migliore, come tutti quelli che erano a bordo della nave. Daniel era nato a bordo, un figlio del mare, molto prima che si scorgesse la statua con la fiaccola tesa verso l’alto. E, nonostante le ambizioni materne, era chiaro che Daniel avrebbe seguito le orme del padre: a nove anni era uscito per la prima volta a pescare. Il terribile terremoto del 1906 distrusse San Francisco e lasciò orfano Daniel.

    La storia di Daniel Lavette è al centro del romanzo, la sua ascesa da pescatore che prima diventa padrone di parecchi pescherecci e poi…poi vuole raggiungere le stelle, in senso letterale e figurato. Poi viene invitato in casa del banchiere Thomas Seldon, si innamora di Jean e non succederebbe niente- come può anche solo pensare all’algida ragazza di latte e miele, erede di una colossale fortuna?- se non fosse che lei si innamora di quel ragazzo così diverso dagli scialbi giovanotti che la corteggiano. E lo vuole. Il successo di Daniel è favorito dal matrimonio con Jean Seldon, ma si sarebbe fatto strada comunque. Perché Daniel ha fiuto, sia negli affari, sia nel saper scegliere le persone giuste da mettersi a fianco- il socio Mark Levy che aveva una piccola bottega al porto, il cinese Feng Wo che si rivela un eccellente contabile.
Daniel va controcorrente in tutto, non bada a dicerie e commenti- la moglie WASP, il socio ebreo, il contabile cinese in una città in cui lui stesso, cattolico non praticante, è discriminato quanto gli ebrei e i cinesi. Ricorrendo a prestiti (puntualmente restituiti con gli interessi) Daniel costruisce una fortuna di cui la splendida casa a Russian Hill, con i quadri di pittori famosi che la moglie incomincia a collezionare, è un simbolo. Daniel compra vecchie navi e le trasforma in mercantili (che importa se la sua ricchezza si basa sul trasporto e scarico delle immondizie), durante la Grande Guerra, mentre i figli degli amici vengono arruolati e mandati a combattere in Francia, le navi di Daniel trasportano munizioni e rifornimenti (non è né il primo né l’ultimo ad arricchirsi con una guerra), alla fine del conflitto ha sentore del cambiare del vento e vende i mercantili per costruire piroscafi per passeggeri, un albergo alle Hawai. Fino alla sua impresa più lungimirante e ambiziosa: gli aerei. Il futuro è in cielo.
   
Daniel è un personaggio che giganteggia nel romanzo, protagonista assoluto anche se è circondato dagli amici (tutti lo venerano, perché è generoso ed equo), dalle donne (l’amore tra lui e Jean è destinato ad affievolirsi e sarà l’incantevole figlia di Feng Wo a prenderne il posto), e la sua storia è arricchita dalle microstorie di tutti loro con famiglie, bambini, scelte di vita che rappresentano il microcosmo della fioritura di attività in California. Daniel è rozzo ma affascinante. Daniel è acuto e intelligente. Daniel impara tutto quello che non sa, a comportarsi adeguatamente in società e a gestire le sue imprese. Quello che amiamo di lui è il suo disinteresse per il denaro in quanto tale. Quello che spinge Daniel non è avidità o ambizione, ma il desiderio di fare, fare. Fare perché questo è il dono che ha ricevuto, i talenti da far fruttare. E la sua grandezza è nel non tenere la ricchezza per sé- Daniel non è mai meschino.

   Va da sé che c’è un prezzo da pagare, perché neppure un gigante arriva a tutto. Daniel paga negli affetti, nella vita privata. E allora, quando il mondo cade, quando la Borsa crolla- è il 1929-, cade anche Daniel. Ma si rialza, proprio perché Daniel non è i suoi soldi, Daniel non ha dimenticato la povertà, Daniel è altro, può ricominciare da capo, forse più ricco di una ricchezza diversa.

    La casa editrice e/o ha chiamato “Gli intramontabili” la collana in cui è pubblicato il romanzo di Howard Fast. E questo è un romanzo intramontabile del 1977. La sua lettura provoca un piacere squisito, quello dei romanzi in cui ci si cala interamente senza potercene staccare.


la recensione sarà pubblicata su www.wuz.it


1 commento:

  1. lo leggerò....mi circondi di 'amici' da comodino...e questo deve essere uno di quei libri che fanno tanta compagnia a chi,come me,ha letto molto...e ora...vuole continuare ad avere 'amici' ma meno impegnativi sul piano culturale,non mancando però di arricchirti...Grazie per la presentazione...

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