lunedì 10 ottobre 2022

Carla Maria Russo, “Cuore di donna” ed. 2022

                                                             Casa Nostra. Qui Italia

           romanzo storico
         legal thriller

Carla Maria Russo, “Cuore di donna”

Ed. Piemme, pagg. 435, Euro 18,90

 

     Ricordatevi questi nomi:

     Maria Inez Cortese.

     Ann Bennett.

Vi sarà comunque impossibile dimenticarli, dopo aver letto “Cuore di donna” di Carla Maria Russo. Vi sarà impossibile dimenticare due donne di diversa provenienza, di diverso strato sociale, unite in una causa disperata che potrebbe finire con la morte di una delle due. Perché Maria Inez Cortese, rinchiusa nel carcere di massima sicurezza di Sing Sing, è stata condannata a morte su sedia elettrica per aver ucciso il marito  e Ann Bennett è l’avvocato della difesa nel processo di appello.

    E’ l’aprile del 1895 quando a Little Italy, New York, Maria Inez si libera dalle corde con cui il marito Cataldo Motta l’ha legata sul letto, lo segue nella locanda dove lui sta bevendo e poi? Il locandiere dice che Maria Inez ha sgozzato il marito con un coltello che aveva in mano. E’ l’unico testimone, sua moglie era in cucina e non ha visto nulla. Maria Inez non ricorda niente,  ma nega di avere avuto un coltello in mano. Veramente non c’era nessun altro presente? Come è possibile, a quell’ora del mattino?


   Sono due le storie raccontate in questo romanzo di Carla Maria Russo, molto bello e anche straordinariamente attuale. Da una parte la storia di Maria Inez, cresciuta in una famiglia adottiva con una madre rigida, anafettiva e ossessionata dal peccato, obbligata a sposare un uomo malvagio e violento che aveva dovuto seguire in America. Per Cataldo Motta le donne servivano soltanto ad una cosa (e lui le reclutava per quello, avviandole alla prostituzione e arricchendosi, sottovalutando di aver invaso il campo della Mano Nera a Little Italy) e sfruttava anche la moglie. Aveva raggiunto il limite della sopportazione, Maria Inez, e lo aveva ucciso? Poteva essere considerata un’autodifesa?

    Dall’altra parte c’è la storia di Ann Bennett con la sua caparbia volontà di riuscire in un campo precluso alle donne fino a quel momento. Per altri motivi anche la strada di Ann Bennett è stata tutta in salita dovendo lottare contro le idee tradizionali della madre, contraria agli studi in legge di Ann, contro i pregiudizi dei professori, lo scorno dei compagni di studio, il fallimento di una storia d’amore, l’impossibilità di essere assunta in uno studio legale- solo perché era una donna. E poi era venuta la richiesta- proprio perché era una donna- da parte dell’associazione femminile per il voto alle donne perché assumesse la difesa di Maria Inez: le scorrettezze del primo processo, insieme ai pregiudizi palesi del giudice, erano stati scandalosi.


    La narrativa ha un ritmo incalzante e coinvolgente- le due storie si alternano, si riuniscono, si intrecciano, da un racconto in terza persona si passa alla voce narrante di Maria Inez che ricostruisce la sua vita, si leggono articoli di giornale di tendenza diversa, si sta alzati la notte per studiare le carte del precedente processo con tutte le sue irregolarità insieme ad Ann Bennett, si entra a Sing Sing, ci si inginocchia in chiesa insieme a Rita, la moglie del locandiere tormentata da sensi di colpa, si leggono le lettere del ragazzo (ormai un uomo) che Maria Inez non aveva potuto sposare e che l’aveva seguita in America.

Sing Sing

   “Cuore di donna” è un romanzo di potenza straordinaria. È come se una voce ci raggiungesse da lontano, alta e chiara, per ricordarci le difficoltà di ogni genere che le donne hanno incontrato da sempre per affermarsi, per reclamare il loro diritto ad un ruolo che non le limitava ai fornelli e ai lavori cosiddetti femminili- era poi il diritto di usare la loro intelligenza. Non possiamo fare a meno di osservare quante di queste difficoltà perdurino ancora, quanti di questi comportamenti sessisti si riscontrino tutt’oggi, a più di un secolo di distanza. C’è altro ancora su cui riflettere in “Cuore di donna”, altro ancora che, mutatis mutandis, si può raffrontare alla realtà odierna- la discriminazione contro gli immigrati, ad esempio, perché ‘allora’ eravamo noi italiani ad essere invisi ad americani e irlandesi, a classificarci solo un poco sopra i neri.

   Un libro appassionato e appassionante. Un tassello nella storia dell’universo femminile. Da leggere.

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A breve pubblicherò l'intervista con la scrittrice




    

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