venerdì 16 settembre 2022

Reine Arcache Melvin, “Tradite” ed. 2022

                                              Voci da mondi diversi. Filippine

la Storia nel romanzo
love story

Reine Arcache Melvin, “Tradite”

Ed. e/o. trad. Paola D’Accardi, pagg. 483, Euro 19,50

 

      In esilio sapevano che niente poteva durare, eppure la famiglia cercò di sentirsi a casa nel nuovo paese.

Il nuovo paese è l’America. La città in cui si sforzano di sentirsi a casa fabbricandosi dei riti- la messa domenicale, la passeggiata lungo la spiaggia, il poker che il padre giocava con gli altri dissidenti filippini- è san Francisco. E la loro famiglia è composta dai genitori e due figlie.

     Il padre, Gregorio, era stato un oppositore del regime dittatoriale. Incarcerato e sottoposto a tortura, era riuscito a fuggire, approdando in California con moglie e figlie. Lali e Pilar, ora ventenni (Lali è la maggiore ma sono nate nello stesso anno), hanno la bellezza un poco esotica del paese da cui vengono. Lali è estroversa e sensuale, Pilar è il suo opposto.

Sembrava che la vita lontana da Manila, dopo otto anni di esilio politico, fosse possibile quando Gregorio viene assassinato e la famiglia ritorna in patria- Lali ha sposato Arturo, figlioccio del dittatore, e questo è sufficiente per assicurare una protezione per se stessa, la sorella e la madre.

Manila

È questo il primo tradimento di questo bel romanzo ambientato nelle Filippine negli anni finali della dittatura di Marcos seguiti da quelli della presidenza di Cory Aquino. Ne seguiranno altri, a tutti i livelli, famigliari e politici, perché il fascino del romanzo è in questo stretto intreccio di personale e pubblico, nell’esplorazione di sentimenti, pulsioni e interessi- fino a che punto si riesce a mantenere la propria integrità sotto la pressione di minacce per la propria vita o per quella di chi ci è caro?

     Pilar, la vestale della memoria paterna, si era sdegnata per l’unione della sorella con i nemici del padre, sospettati addirittura di averlo fatto uccidere. Eppure non può fare a meno di sentirsi attratta anche lei da Arturo e sarà Lali stessa a spingerla tra le sue braccia quando, incinta, sente di non avere più alcuna attrattiva per il marito. Meglio sapere Arturo con la sorella che con un’altra… lei poi se lo riprenderà. Ma questo è un altro tradimento, solo in apparenza diverso da quello della stessa Lali con uno straniero che raccoglie in una stanzetta cieca le fotografie degli orrori e delle violenze che accadono di continuo nelle isole delle Filippine. E in seguito, quando Arturo si candida alle elezioni, non è anche questo un tradimento? Quando Lali accetta di parlare ai comizi e di sostenerlo, non tradisce la memoria del padre, acclamato come un eroe? Ma era stato poi veramente un eroe, Gregorio? Oppure era venuto a patti con la sua coscienza e aveva tradito, in nome della famiglia?

Cory Aquino

     È come se il libro fosse spaccato in due, con una frattura che è come quella di un tradimento. Una parte del libro ci racconta storie d’amore, di dubbi d’amore, di erotismo e passione. È una parte che in apparenza è scollata dall’altra e invece è necessaria per bilanciarla, perché quest’altra, questa seconda parte, è l’aspetto della stessa realtà, ma è atroce. La violenza è quotidiana, villaggi incendiati, uomini, donne e bambini uccisi senza pietà. Da chi? Gli uni addossano le colpe agli altri- sono state le forze del governo, i vigilantes, o chi? Altri tradimenti…Una nave affonda, a bordo c’era un numero di persone di gran lunga superiore a quello che poteva portare. La nave era di proprietà della famiglia di Arturo- sono danni collaterali? Bisogna mentire, nascondere, insabbiare, corrompere. Perché tutti sono corrompibili, secondo quello che c’è in ballo.


    E dietro, dietro tutto questo, dietro la violenza, la crudeltà e la corruzione, c’è un paese che vive di superstizioni e folklore, un paese di contrasti, di miseria totale (una madre a cui hanno ucciso il marito affida a Lali il figlio più piccolo e non è insolito per i poveri regalare i bambini a chi se ne può occupare meglio- tradisce la sua bambina, Lali, amando di più il piccolo sconosciuto?) e ricchezze incredibilmente sfacciate (la madre di Arturo fa il bagno nel latte, un’allusione alle abitudini di Imelda Marcos, peraltro mai nominata, come neppure il marito), un paese di una bellezza lussureggiante e selvaggia.

   Leggiamo per vivere altre vite, per sapere di altri paesi. “Tradite” è un libro da leggere.   

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