martedì 25 gennaio 2022

Femi Kayode, “Il cercatore di tenebre” ed. 2022

                                                        Voci da mondi diversi. Nigeria

cento sfumature di giallo

Femi Kayode, “Il cercatore di tenebre”

Ed. Longanesi, trad. Andrea C. Cappi, pagg.387, Euro 18,60

 

     Una cittadina universitaria in Nigeria. Uno psicologo forense. Un omicidio atroce di cui si conoscono i colpevoli (una folla aizzata e inferocita) ma di cui non si conosce il motivo. Una narrativa veloce e ricca di colpi di scena.

Tutto questo fa sì che “Il cercatore di tenebre”, primo romanzo di Femi Kayode, sia un ottimo ‘giallo’, giudicato tra i migliori del 2021.

     Il protagonista, lo psicologo forense Philip Taiwo, è ritornato da poco dagli Stati Uniti in Nigeria per seguire la moglie che ha ottenuto un incarico universitario a Lagos. È importante che sia, in un certo senso, un estraneo e anche uno ‘straniero’, perché tutto è talmente diverso dall’ambiente in cui ha vissuto- dai comportamenti al modo di pensare, alle procedure poliziesche- che gli riesce difficile capire che cosa succede intorno a lui, valutare il pericolo di certe situazioni, a volte addirittura capire che cosa si stia dicendo. Due persone gli sono di aiuto, l’autista che poi si rivela essere più che un semplice autista (qual è il suo passato? Che cosa gli sarà mai successo per avere il corpo segnato da vistose cicatrici?) e una donna avvocato incontrata per la prima volta sull’aereo che da Lagos lo ha portato alla cittadina di Okriki e che si rivela essere l’avvocato della difesa nel caso di cui si deve occupare Philip Taiwo.


    Era stato suo padre, per amicizia con il padre di uno dei ragazzi morti, che lo aveva pregato di accettare la richiesta di questi, distrutto e tormentato dall’immagine, diffusa sui social, dei tre ragazzi divorati dalle fiamme. Il ricco banchiere Emeka non riesce a capacitarsi- suo figlio non conosceva gli altri due ragazzi accusati di un ennesimo furto che avrebbe scatenato l’ira della folla. Suo figlio era uno studente modello, quel pomeriggio era andato a trovare la fidanzata, che cosa ci faceva laggiù dove poi sarebbe avvenuto un vero e proprio linciaggio?

   Philip Taiwo non è un detective, la sua specializzazione è nell’analizzare i comportamenti, nel cercare le motivazioni per lo scatenarsi della violenza. Eppure deve diventare un detective suo malgrado, forzato in questo ruolo dalla realtà che lo circonda. È guardato con sospetto appena si viene a sapere del suo interesse per i ‘Tre di Okriki’, la stanza prenotata dell’albergo all’improvviso non è più disponibile, il capo della comunità religiosa lo convoca e viene fuori che è il padre del commissario di polizia nonché lo zio dell’affascinante donna avvocato, l’affittacamere della pensione dove alloggia tuttora lo studente che ha lanciato l’allarme lo scaccia in malo modo.

Lagos

E poi, quante sono le cose che Philip non capisce, quante quelle su cui gli hanno mentito, quante altre verità saltano fuori? Ad iniziare dalla faccenda delle confraternite universitarie che hanno avuto un inizio glorioso con niente di meno che il premio Nobel Wole Soyinka che ne ha fondato una e che poi invece si sono trasformate in sette segrete (con quali intenti? chi ne faceva parte?), dal padre che gli ha affidato l’incarico, uomo di grande potere che possiede addirittura un jet privato e che è pronto ad una giustizia privata, dal presunto autista che diventa la spalla di Philip e che nasconde un fucile ad alta precisione nel bagagliaio. A tutto questo, ai pericoli in agguato per Philip che rischia la vita, si aggiunge la sua incertezza per un possibile tradimento della moglie- un sottile filone di cui si poteva fare a meno ma che aggiunge un tocco personale e intimo alla figura del protagonista.

     Un bel romanzo, “Il cercatore di tenebre” di Femi Kayode (è singolare che il titolo italiano sia l’esatto opposto di quello originale Lightseekers: i due estremi si toccano?). Un romanzo  tout court, perché c’è un’indagine- diversa dalle solite-, ma soprattutto ci sono un’ottima caratterizzazione e una splendida  ambientazione: apprendiamo molto della Nigeria, della società, della cultura, della sua economia. Un romanzo per ampliare i nostri orizzonti.

Nelle pagine dei ringraziamenti l’autore dice che il video virale di quattro studenti della University of Port Harcourt, linciati e bruciati vivi, continua ad ossessionarlo e che spera che il suo libro contribuisca alla prevenzione di crimini violenti commessi dalla folla.

Leggere a Lume di candela è anche una pagina Facebook



Nessun commento:

Posta un commento