martedì 1 ottobre 2019

David Lagercrantz, “La ragazza che doveva morire”. Millennium 6 ed. 2019


                                                                  vento del Nord
                                                            cento sfumature di giallo


David Lagercrantz, “La ragazza che doveva morire”. Millennium 6
Ed. Marsilio, trad. Laura Cangemi, pagg. 407, Euro 19,90

      “La ragazza che doveva morire”, sesto romanzo della saga di “Millennium”- i primi tre scritti dall’indimenticabile Stieg Larsson e gli ultimi tre da David Lagercrantz a cui è stata passata la fiaccola: è stata la casa editrice di Larsson a chiedergli di far continuare a vivere sulla carta i personaggi di Millennium. Sesto e ultimo romanzo- c’è una pienezza numerica, c’è quel verbo nel titolo che prelude alla fine, ci sono le parole finali sorrise anche Mikael nella sua casa di Bellmansgatan. Era venuto il momento di qualcosa di nuovo.
    Un mendicante dall’aspetto insolito si aggira per le strade centrali di Stoccolma indossando un piumino in quei giorni caldi di metà agosto. Gli mancano delle dita delle mani, ha una macchia nera in faccia, sembra farneticare, è difficile capire quello che dice anche se alcune frasi sono ricorrenti. In un inglese smozzicato dice di aver lasciato Mamsabiv e di aver preso ‘lui’ e a volte lascia cadere anche il nome di Johannes Forsell: possibile che si riferisca al Ministro della Difesa che al momento è al centro di una campagna di denigrazione mediatica? E comunque quest’uomo dagli occhi un poco a mandorla viene trovato morto- è veramente la fine prevedibile per un alcolizzato? E perché aveva in tasca un pezzo di carta con il numero di telefono di Mikael Blomkvist?

     Intanto Lisbeth Salander ha venduto l’appartamento ed è scomparsa. Che abbia un conto in sospeso con la gemella Camilla, lo sapevamo: sarà una lotta all’ultimo respiro? I pensieri di Mikael, invece, seguono ancora l’improvviso crollo della borsa che ha seminato il panico in Svezia, ma avrebbe bisogno dell’aiuto di Lisbeth per scoprire l’identità del mendicante di cui non c’è traccia su nessun documento, non pare essere stato registrato neppure al momento dell’immigrazione.
    La trama del sesto romanzo di Millennium si svolge seguendo questi due filoni, quello del mendicante e quello dell’odio tra le due sorelle- la Russia, la mafia russa, i servizi segreti, il mondo dell’alta finanza fanno da sfondo ad entrambi. Al mendicante si riesce a dare un nome grazie al suo patrimonio genetico: Nima Rita è uno sherpa, appartiene all’etnia nepalese la cui configurazione fisica- polmoni sviluppati, assenza di iperventilazione, alta concentrazione di emoglobina- gli permette di vivere a quote sopra i 3000 metri dove l’ossigeno è il 70% di quello che c’è a livello del mare. Un romanzo dentro un romanzo contiene la spiegazione di che cosa ci faccia a Stoccolma questo sherpa che è un eroe dimenticato, tormentato da sensi di colpa, passato attraverso tremende esperienze di cui porta le tracce sul corpo e nella mente. E, come lui, altri personaggi non riescono a dimenticare, si tormentano, cercano di ricostruire che cosa sia veramente successo un decennio di anni prima, chi sia veramente colpevole di una grande tragedia, o, almeno, chi abbia contribuito- e non poco- ad essa.

     Quanto al filone che ha Lisbeth e Camilla come protagoniste in una caccia spietata…vi farà stare con il cuore in gola. Perché Lisbeth è più che mai in forma, è il solito mago del computer, ma è sola, una contro i tanti schierati a fianco di Camilla. Chi finirà nelle fiamme dell’inferno? Nel fuoco che è immagine del Male, che ha divorato Zalachenko, il padre ‘ cattivo’ delle due gemelle, e che ora arde per…
     David Lagercrantz ha fatto un buon lavoro. Non era facile accettare un’eredità così ‘pesante’. Se Mikael, il mitico Mikael che il lettore finisce per identificare con lo scrittore che lo ha creato, appare più sbiadito, è giusto che sia così. L’interesse di Lagercrantz si è spostato sugli altri personaggi- è a lui che dobbiamo l’idea di una gemella che, contro tutti gli stereotipi, odia la sorella, focalizzando la nostra attenzione sulla disputa tra Lisbeth e Camilla, ed è lui che fa suo l’espediente narrativo di un secondo romanzo dentro il primo (in Millennium 5 si trattava della storia di un’altra coppia di gemelli, identici e cresciuti in ambienti diversi). È David Lagercrantz che ci ha reso più facile accomiatarci dai personaggi di una serie che abbiamo tutti molto amato. E che di certo ricorderemo.

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recensione e l'intervista che seguirà saranno pubblicate su www.stradanove.it


   
  

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